Messaggi del 08/11/2015

BUONA DOMENICA ... DA PAVIA

Post n°21156 pubblicato il 08 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUONA DOMENICA …

 DA PAVIA

8 novembre 2015

“Vivere un giorno alla volta … per vivere felici”

Dino

32 “una canzone al giorno”

Rosanna Fratello

“Sono una donna non sono una santa”

Rosanna Fratello è nata il 26 marzo 1951. Nel 1971 partecipa a Canzonissima con “Sono una donna non sono una santa” Il testo della canzone è quasi un romanzo. Era il 1971 … altri tempi! Allora, c’erano ancora donne che, forse, potevano dire “non tentarmi non sono una santa”… “non portami nel bosco di sera” … ma i tempi sono cambiati. Siamo nell’epoca del telefonino, di Internet, della velocità senza limiti. Da quel 1971 sembra passato un secolo. Riascoltare una simile canzone sembra di ritornare indietro nel tempo e nella storia. Eppure per avere la sensazione del tempo che passa basta riascoltare una canzone come quella di Rosanna Fratello “Sono una donna non sono una santa” Forse, anche allora … le donne erano solo donne … e non erano sante. Oggi, però, le donne “sono più donne” .., sanno cosa vogliano … e non hanno tempo da perdere.

Buon ascolto (con tutte le riflessioni del caso). Dino

 
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FRANCESCO racconto (380) di Dino Secondo Barili

Post n°21155 pubblicato il 08 Novembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

380

Francesco

E’ noto che le persone impegnate nel lavoro, nella famiglia e nel sociale hanno una vita sentimentale migliore rispetto a coloro che sono emarginati. Uno dei motivi è da ricercasi nel numero di contatti umani. Il vecchio proverbio … “l’occasione fa l’uomo ladro” non è espressamente riferita solo ai ladri veri e propri, ma a tutto “quel complesso” di rapporti che mettono in contatto… un uomo ed una donna. Francesco, aveva sessant’anni e faceva l’idraulico come suo padre. Era un mago nel suo mestiere, ma non si era mai sposato. Era allergico al matrimonio… di un allergia “sospetta”. Infatti, i suoi colleghi di lavoro lo prendevano in giro (benevolmente). “Francesco, non dire che non ti sia mai capitata l’occasione per sposarti… Non ci crediamo , neppure, se giuri sulla testa di tua madre.” L’idraulico sorrideva con fare misterioso… e non parlava. Forse non voleva svelare il lato “oscuro” e riservato della sua vita privata. Un sabato al mese, cinque colleghi idraulici pavesi si ritrovavano all’Osteria della Serenella in riva al fiume Ticino. Erano incontri all’insegna di “favolose mangiate e bevute” (dicevano loro… ma tre erano a dieta e due erano astemi). Era l’occasione, invece, per scambiarsi informazioni, sentirsi aggiornati sugli “affari del mondo” e lanciarsi “velenose frecciate”. L’organizzatore degli incontri era da anni Giacomino. Un sessantenne compagno di scuola di Francesco. Giacomino era idraulico, “figlio d’arte” come suo padre. Non si era mai sposato, ma aveva una “morosa” fissa con la quale passava i fine settimana. Gli altri tre colleghi idraulici lo prendeva in giro. “Giacomino, noi sappiamo perché non ti sposi… Hai paura di essere “piantato” da uno più bello di te.” L’Organizzatore degli incontri masticava amaro, ma non poteva farci niente. Gli idraulici hanno una cattiva nomina… Sanno di essere “i preferiti dalle donne”. Francesco, invece, non parlava e rimaneva misterioso. Un anno fa, l’Ostessa dell’Osteria la Serenella notò l’atteggiamento di Francesco e (contrariamente alla regola di “non” entrare mai nei discorsi dei clienti) intervenne nel battibecco tra gli “idraulici”. “Francesco, perché non parli? Perché non difendi le donne che sono la tua passione? Le donne sanno amare … e amano un solo uomo.” Francesco divenne rosso come un peperone …e non riuscì a pronunciare parola. Aveva un tarlo nel cervello che lo metteva a disagio. In effetti, Francesco, era innamorato della “morosa” di Giacomino. L’innamoramento era avvenuto per caso. Un anno prima, Giacomino aveva avuto la febbre ed era stato ricoverato all’Ospedale per qualche giorno. Durante quel periodo la “morosa” di Giacomino aveva avuto difficoltà con lo scarico del bagno della camera da letto. Francesco, chiamato per l’emergenza, era subito intervenuto. Come qualche volta capita… aveva perso la testa per la “morosa” del collega. Da quel giorno ha fatto molte notti in bianco…ed altre ad occhi aperti… sognano la donna di Giacomino. Ora, si sentiva provocato dall’Ostessa dell’Osteria della Serenella, la quale, era una strega bella e buona (cioè… ne sapeva una più del Diavolo). “Francesco, io lo so perché tu non parli. Capita spesso ai sessantenni di avere qualche “peccato sulla coscienza”… ma le cose non stanno esattamente così…” Stava per finire la frase quando entrò nella sala degli idraulici… una bellissima donna quarantenne, alta, mora dagli occhi di fuoco. Era la “morosa” di Giacomino la quale lo abbracciò “molto” affettuosamente. Francesco era diventato rosso… più rosso di un peperone rosso… Stava per lasciare il tavolo della compagnia quando entrò nella sala la sorella gemella (e identica in tutto e per tutto) della “morosa” di Giacomino. Abbracciò Francesco, baciandolo a lungo… appassionatamente… lasciando a bocca aperta tutti coloro che parlano male degli idraulici.(380) -

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21154 pubblicato il 08 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO  DI

TERESA RAMAIOLI


 
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LE OCHE di Teresa Ramaioli

Post n°21153 pubblicato il 08 Novembre 2015 da dinobarili
 

LE OCHE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/11/15 alle 17:13 via WEB
LE OCHE---Le oche sono animali che hanno una sensibilità particolare,quando percepiscono qualcosa che non fa parte della solita routine gridano. Per difendersi dai furti ormai c' è di tutto: dalle inferriate al satellitare e...le oche che,se lasciate libere la sera in cortile, funzionano come allarme acustico se succede qualcosa di insolito o arrivano degli sconosciuti. Un pò come nel 390 a.C. a Roma, quando i Galli che circondavano il Campidoglio tentarono un blitz notturno ma furono scoperti grazie a undici oche che, non erano finite arrosto perché sacre a Giunone. I volatili iniziarono a starnazzare furiosamente svegliando le sentinelle romane, che riuscirono così a respingere l' assalto. L' oca ha testa e occhi piccoli, il becco forte, il collo lungo, il corpo tozzo e le zampe robuste. Il maschio è più aggressivo e grida più forte della femmina. Gli esemplari domestici arrivano a pesare anche più di otto chili, se messi all' ingrasso. Un tempo era definita il «maiale dei poveri», infatti dava uova, piumino e ottima carne con poca spesa. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DA CREMONA

Post n°21152 pubblicato il 08 Novembre 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 07/11/15 alle 13:55 via WEB
La Fisarmonica è una canzone bellissima, mi riporta indietro negli anni.. Buon sabato Dino! Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/11/15 alle 07:20 via WEB
Ciao Antonella - sono d'accordo con te. "La fisarmonica" è bellissima. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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MONZA di Teresa Ramaioli

Post n°21151 pubblicato il 08 Novembre 2015 da dinobarili
 

MONZA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/11/15 alle 17:12 via WEB
MONZA---Il Parco di Monza fu istituito il 14 settembre 1805 per volontà dell'imperatore Napoleone con lo scopo di farne una tenuta agricola modello e una riserva di caccia. La costruzione iniziò nel 1806, per volere del viceré Eugenio di Beauharnais, sui terreni a nord della Villa e dei Giardini Reali voluti da Maria Teresa d'Austria già nel 1777. Da un documento epistolare la madre Giuseppina Bonaparte chiede al figlio Eugenio di costruire un parco più grande di quello di Versailles. Il desiderio verrà esaudito: infatti mentre Versailles occupa un area di 250 ettari, il Parco di Monza sarà di ben 700 ettari.. Nel settembre del 1805 viene emanato un decreto imperiale per la costruzione del parco nel territorio monzese, allo scopo di farne una tenuta agricola modello e di caccia. In quegli anni Luigi Canonica, di origini svizzere, già allievo del Piermarini, era architetto "Nazionale" della corte francese e così venne incaricato della progettazione dell'opera. Il nuovo Parco, si estende verso Nord, quasi a lambire i primi rilievi collinari brianzoli. Vengono comprati i terreni, vasti circa 5 kmq, dai proprietari locali L'acquisizione dei terreni avviene in tre riprese, dal 1805 al 1808, procedendo subito dopo alla costruzione del muro di cinta, utilizzando i resti delle mura medievali della città. Intorno al 1808 il Parco di Monza diventa così il più esteso parco cintato d'Europa, con un muro di recinzione lungo 14 km. All'interno della cinta muraria furono compresi campi agricoli, strade, cascine, ville e giardini preesistenti e ora facenti tutti parte del complesso. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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