Messaggi del 16/11/2015

BUON LUNEDI' ... DA PAVIA

Post n°21212 pubblicato il 16 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUON LUNEDI’…

 DA PAVIA

16 novembre 2015

“Nella vita … ci vuole fortuna”

Dino

39 “una canzone al giorno”

Nicola di Bari

“La prima cosa bella”

Nicola di Bari, nato il 29 settembre 1940, ha scritto la musica di una delle canzoni italiane più significative. Il testo, invece, è di Mogol. La canzone è stata presentata al 20° Festival di Sanremo ed è arrivata seconda dopo “Chi non lavora” di Celentano Mori. Il testo di “La prima cosa bella” è una poesia intimistica di quelle che lasciano il segno. Basta vedere come inizia “La senti questa voce/ chi canta è il mio cuore/ amore … amore …  amore” Si fa presto a dire “amore” … ma l’amore è come la salute … ci si accorge della sua importanza … quando non c’è o viene a mancare. Ecco perché ha ragione Mogol a scrivere … e Nicola Di Bari a cantare “La prima cosa bella che ho avuto vita/ è il tuo sorriso giovane, sei tu” E’ ovvio che poi ci vuole il resto … “essere innamorati” sempre! La vita è un dono troppo grande per essere sprecato. Ogni attimo di vita è prezioso ed è come dice la canzone di Nicola Di Bari …”La senti questa voce/ chi canta è il mio cuore/ amore amore amore … è quello che so dire … ma tu lo capirai” Gli uomini e le donne innamorate hanno sempre il viso sorridente  e sprizzano vitalità da tutti i pori della pelle. Non serve altro. La felicità è lì. Buon ascolto. Dino

 
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NOEMI racconto (388) di Dino Secondo Barili

Post n°21211 pubblicato il 16 Novembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

388

 Noemi

Un anno fa, la Prof. Noemi. quarant’anni, single, aveva appena iniziato la Scuola ed era già stufa di andarci. Purtroppo il lavoro e lo stipendio sicuro non ammettevano deroghe… (anche se a volte c’era da mangiarsi il fegato). Ne parlò con il suo amico Vincenzo, sessant’anni, psicologo in servizio presso un’importante Azienda milanese. Noemi era stata chiara. “Caro Vincenzo, a volte mi scappa proprio la poesia. Più ti impegni e meno ottieni. Vorresti che i ragazzi studiassero, invece, prendono le tue parole come un ritornello. Eppure la vita è difficile e senza impegno non si va da nessuna parte.” Il Dott. Vincenzo guardò l’amica Professoressa di Lettere con comprensione. “Ti capisco. Ti capisco. Ma non devi prendertela. La maggioranza delle persone utilizza l’impegno (e il lavoro) di pochi. Se tutti dovessero fare la loro parte… la civiltà umana avrebbe fatto salti da gigante.” Noemi convenne che Vincenzo aveva ragione e pose una domanda che le era sorta spontanea. “E, allora, come mai questo mio stato di disagio?” Lo Psicologo si aspettava la domanda. Azzardò una risposta. “Tra le possibili ragioni, vi potrebbe essere la tua mancata soddisfazione sentimentale…” Noemi non osò rispondere. Effettivamente la sua vita sentimentale “faceva acqua” da tutte le parti. Aveva provato ad allacciare diverse relazioni con amici e conoscenti. Non era riuscita a nulla. Visto che Vincenzo aveva toccato il “punto dolente” avanzò un’altra osservazione. “Purtroppo, devo ammettere che sul piano sentimentale non sono molto fortunata… Il fatto è, che non riesco a prendere la strada giusta per uscire da questa situazione.” Il Dott. Vincenzo non era solo psicologo…era anche uno studioso del comportamento umano. “Io… potrei avanzare qualche proposta… poi sta a te Noemi, seguire i consigli…Secondo me, ti isoli troppo. Hai relazioni con poche persone. Dopo la Scuola dovresti uscire. Fare almeno una passeggiata quotidiana lungo Strada Nuova e Piazza della Vittoria. Pavia offre “incontri” inaspettati… Comunque avvisami se posso esserti utile.” La Noemi accettò il consiglio e ringraziò. Da quel giorno, la “Prof. di Lettere” prese l’abitudine di fare una passeggiata quotidiana lungo Strada Nuova… da Piazza Castello al Ponte Coperto. Camminava adagio osservando le vetrine …. ma, soprattutto, le persone (uomini, naturalmente). Si accorse di quanti uomini sopra i settant’anni ci sono in giro… Notò pure la mancanza di uomini cinquantenni. L’abitudine di camminare, comunque le faceva bene. La Professoressa cominciò a sognare …”l’uomo della sia vita”. Quest’uomo, però, tardava ad  arrivare. Sentì il desiderio di interpellare ancora il Dott. Vincenzo, il quale è stato categorico. “Cara Noemi. Devi svegliarti. Non devi fare una ricerca di mercato… devi mettere gli occhi addosso all’uomo che ti piace…” La Prof. incassò il colpo. Tuttavia i mesi passavano senza che accadesse qualcosa. Stava per fare un salto nella “depressione” quando, una mattina di sabato, Noemi si trovò a passare in Strada Nuova, davanti all’ingresso principale dell’Università. La Prof venne colta da una specie di “mancamento”. Sentì il bisogno entrare in Università e sedersi su una delle comode panchine che si trovano all’ingresso. Il disturbo non passava…forse stava per avere uno svenimento. Noemi cercava di reagire… Anche un Signore, alto, sui cinquant’anni si accorse della situazione, e … “Scusi, Signorina… si sente poco bene? Ha bisogno di aiuto?” Noemi, cercò di rispondere… invece, perse i sensi. Noemi si risvegliò all’Ospedale… accanto a lei c’era sempre quel Signore, alto, gentile che l’aveva soccorsa. “Come, sta? Sono il Prof. Julien, di una Università di Parigi. Stia calma. Non la lascio sola… Adesso, chiuda gli occhi …e sogni fantastiche avventure…” (388)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21210 pubblicato il 16 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI


 
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LA CASSOEULA di Teresa Ramaioli

Post n°21209 pubblicato il 16 Novembre 2015 da dinobarili
 

LA CASSOEULA

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 15/11/15 alle 18:16 via WEB
La cassoeula è il piatto tipicamente invernale, nutriente ed economico, è l'ideale per chi ha bisogno di un cibo che fornisca abbondanti calorie. Vari tagli di maiale (puntine, cotenne, piedi, orecchi) vengono cotti insieme a verze, carote, sedano e cipolle. Curiosa è la leggenda che racconta l'origine di questo piatto,sembra che risalga all'epoca della dominazione spagnola di Milano, quando un ufficiale spagnolo si invaghì di una giovane e bella popolana milanese e le insegnò come cucinare la carne suina con la verza. La giovane donna andò poi a lavorare come cuoca presso una nobile famiglia e per ottenere il posto, sperimentò questa nuova ricetta. La cassoeula piacque molto e diventò uno dei piatti più diffusi di Milano . Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO TANMIK

Post n°21208 pubblicato il 16 Novembre 2015 da dinobarili
 
Tag: tanmik

CIAO TANMIK

 
tanmik
tanmik il 16/11/15 alle 06:28 via WEB
“Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia, commessa contro chiunque, in qualsiasi parte del mondo. È la qualità più bella di un uomo .” http://www.piazzadaponte.it/images/genitori/cartellone6%20gennaio-febbraio%202012.jpg Un abbraccio, tante carezze ed un sorriso……x una nuova settimana che auguro felice ed armoniosa.....MIK
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/11/15 alle 10:50 via WEB
Ciao Mik. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO LAURA ... LAURA1953 (VALENCIA-SPAGNA)

Post n°21207 pubblicato il 16 Novembre 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ...

LAURA 1953

VALENCIA SPAGNA

 
laura1953
laura1953 il 15/11/15 alle 11:34 via WEB
Ciao Dino,grazie mille per gli auguri! per festeggiare con me il mio 8º compliblog,anche io sto con Parigi,serena domenica, t.v.b. un caro abbraccio ..Laura Per te
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/11/15 alle 10:47 via WEB
Ciao Laura. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°21206 pubblicato il 16 Novembre 2015 da dinobarili
 

MILANO

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 15/11/15 alle 18:15 via WEB
MILANO--- GIARDINI DELLA GUASTALLA--Giardini della Guastalla sono i più antichi di Milano. Si trovano davanti all'Università Statale di Milano quindi sono frequentati da studenti che amano trascorrerci la pausa pranzo , il tempo libero, per leggere o studiare nel tranquillo angolo verde Commissionato dalla contessa Paola Ludovica Torelli della Guastalla e terminato nel 1555, fu realizzato secondo lo stile del giardino all’italiana. Ospitava la fondazione benefica “Collegio della Guastalla”. Nel 1938 il Comune di Milano acquisì l’intero complesso e affidò il progetto di restauro all’architetto Renzo Gerla che si occupò soprattutto di riparare i danni subiti dalla struttura durante la prima guerra mondiale , quando il collegio venne utilizzato come ospedale militare. Il restauro botanico venne invece curato dall’ingegnere Gaetano Fassi Il l muro di cinta venne sostituto con una recinzione per offrire alla vista lo spazio prima nascosto Nel giardino troviamo :la peschiera, un gioiello barocco, con balaustre di pietra e ringhiera di ferro, formata da due terrazze in comunicazione tra loro attraverso quattro rampe di scale, che ha sostituito l’originario laghetto cinquecentesco;l’ edicola seicentesca contentente un gruppo di statue in terracotta –policroma; la “Maddalena penitente assistita dagli angeli” e un tempietto neoclassico opera di Luigi Cagnola; all’esterno del giardino una fontana all’angolo di via della Commenda con via San Barnaba. Specie arboree: acero argentato (Acer saccharinum), albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera), arancio trifogliato (Poncirus trifoliata), cedro dell’Atlante (Cedrus atlantica), faggio pendulo (Fagus sylvatica ‘Pendula’), farnia (Quercus robur), ippocastano rosa (Aesculus x carnea), liquidambar (Liquidambar styraciflua), tiglio selvatico (Tilia cordata); tra gli arbusti, eleagno (Eleagnus spp), pittosforo (Pittosporum tobira), cotognastro (Cotoneaster), nandina (Nandina spp), aucuba (Aucuba japonica), mahonia (Mahonia aquifoliu Gli alberi e gli arbusti presenti nel giardino sono stati dotati di cartellini che ne riportano il nome, fissati al tronco ad altezza d’uomo con un chiodo d’acciaio inox (che non danneggia l’albero, )Gli arbusti sono stati corredati di cartellini posizionati su supporto fissato nel terreno in loro prossimità. Il cartellino riporta il nome comune della pianta e di seguito il nome botanico, il descrittore, la specie e la provenienza. Buona passeggiata. DA Milano ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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