Messaggi del 25/11/2015

BUON MERCOLEDI' ... DA PAVIA

Post n°21265 pubblicato il 25 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUON MERCOLEDI’ …

 DA PAVIA

25 novembre 2015

“I sogni non riempiono la pancia … ma colorano la vita”

Dino

48 “una canzone al giorno”

Claudio Villa

“Chitarra romana”

Oggi, le persone hanno bisogno di prendersi delle pause. Magari fare dei bei viaggi. A volte basta solo una canzone per “viaggiare” e sognare. … una canzone come quella di Claudio Villa “Chitarra romana”. Già, Roma è magica per conto suo. La voce di Claudio Villa è vento di primavera … che ti porta ovunque. Specialmente in quella Roma che è nell’immaginario collettivo. “Sotto un manto di stelle/ Roma bella  mi appare … una muta fontana/ un balcone lassù” Sfido chiunque a non sentirsi già a Roma. A Trinità de’ Monti … a Fontana di Trevi … Poi, la chitarra … Già, ogni persona è con chitarra in mano “o chitarra romana / accompagnami tu” Non c’è niente da fare. Qui, bisogna proprio cantare … “Con la voce un po’ velata / accompagnami in sordina / la mia bella fornarina …” Ogni uomo ha la sua “fornarina”. Ogni donna ha il suo “fornarino”. La vita è bella soprattutto quando c’è l’amore … A Roma l’amore c’è sempre. Tutto l’anno. Lo dice anche Claudio Villa … “Vedo un ombra lontana / una stella lassù … o chitarra romana / accompagna tu”. A volte, basta una canzone, per viaggiare e sognare. Volare, liberi come l’aria … nel cielo blu. Buon ascolto. Dino

 
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BARBARA racconto (398) di Dino Secondo Barili

Post n°21264 pubblicato il 25 Novembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

398

Barbara

Barbara, ventotto anni, impiegata presso un’Agenzia Commerciale di Milano non era contenta del proprio lavoro. Aveva frequentato il Liceo Artistico e sperava, a fine scuola, di entrare nel mondo dell’arte. Invece, si era resa subito conto che il mondo del lavoro era molto diverso dalle aspettative del periodo scolastico. Già doveva ritenersi fortunata ad avere un posto discretamente retribuito e con un contratto in regola. A rendere il momento poco piacevole c’era pure il fatto che Barbara si era lasciata con il moroso che frequentava da un paio d’anni. Un giorno di un anno fa, si confidò con la collega d’ufficio, Denise, trentacinque anni, estroversa e felice di fare da spalla. La ventottenne confidò i suoi problemi ne ricavò un completo sostegno morale. “Barbara, non te la prendere. La vita è fatta di alti e bassi. Lasciato un moroso … ne trovi un altro. Quel che conta è che non ti chiuda in te stessa… che non vegeti… Vorrei avere io i tuoi ventotto anni! Mi metterei subito a ballare dalla felicità. Invece, di anni ne ho trentacinque e spero che il moroso che ho, mi porti all’altare. Ho voglia di avere una famiglia e almeno un bambino.” Denise era contenta di aver compiuto la “sua buona azione quotidiana” e non ci pensò più. Il giorno dopo, però, rivide Barbara leggermente preoccupata. Si rese conto che doveva intervenire. Cercò una scusa per parlarle e la trovò nella pausa pranzo. “Barbara, ho una proposta da farti. Sono stata invitata al pranzo conviviale del Gruppo Folcloristico “La Candela”di cui faccio parte. Il pranzo si svolge il terzo sabato del mese presso l’ “Osteria della Strega”, poco lontano dal fiume Ticino. Si tratta di una trentina di persone che si ritrovano il terzo sabato di ogni mese alle ore 13. Se vuoi posso darti l’invito e partecipare in vece mia.” Barbara ci fece un pensierino. Quel sabato di un anno fa, non aveva niente da fare. Perché non partecipare? Accettò. Alle tredici di quel sabato, l’impiegata dell’Agenzia Commerciale di Milano, si presentò elegantemente vestita. Del gruppo dei partecipanti era la più giovane. Gli uomini e le donne del Gruppo erano tutti oltre i quaranta. Il Presidente del Gruppo Folcloristico, Dott. Michele, cinquant’anni, volle che Barbara sedesse al suo fianco. Aveva una parlantina che incantava. In pochissimo tempo raccontò “vita morte e miracoli” del Gruppo Folcloristico “La Candela” (e perché si chiamava così). Non solo. Si infornò sul lavoro che Barbara stava svolgendo e chiese quali fossero le aspirazioni. L’impiegata svelò il suo sogno (segreto) per l’arte. A fine pranzo il Dott. Michele, si sentì poco bene. Non se la sentiva di guidare la propria automobile. Barbara si offrì di usare la sua e di portarlo a casa. La villa in cui viveva il Dott. Michele con la famiglia, non era una villa… era “quasi un Castello”. L’impiegata rimase allibita. La gentilezza della ragazza è stata apprezzata da tutta la famiglia. Specialmente dal fratello del Dott. Michele, il pittore Gianfilippo, quarantacinque anni, scapolo, bella presenza, il quale era alla ricerca di una collaboratrice alla quale affidare il proprio Studio quando esponeva a Parigi, Londra e Tokio. Quando seppe che Barbara aveva frequentato il Liceo Artistico volle subito sottoporla ad un “colloquio informativo”. Non era passata una settimana e Barbara era assunta a tempo pieno presso lo Studio del Pittore Gianfilippo con una prospettiva di lavoro a lungo termine e di entrare definitivamente nel mondo dell’arte. Quando il vento della fortuna soffia per il verso giusto… nulla è impossibile. Siccome Gianfilippo doveva presentare la mostra dei suoi quadri a Parigi, chiese a Barbara se era disposta a seguirlo. Quale poteva essere la risposta? (quella che avrebbe dato il lettore che sta leggendo questo racconto).(398)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21263 pubblicato il 25 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

 

 

 

 
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ANGELA MERINI di Teresa Ramaioli

Post n°21262 pubblicato il 25 Novembre 2015 da dinobarili
 

ANGELA MERINI 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 24/11/15 alle 18:38 via WEB
ANGELA MERINI---Alda Giuseppina Angela Merini nasce il 21 marzo 1931 a Milano da famiglia di condizioni economiche modeste. Il padre, Nemo Merini, svolgeva lavoro di dipendente presso assicurazioni e la madre, Emilia Painelli, era casalinga. Mediana tra i due fratelli Anna ed Ezio, dopo aver terminato il ciclo elementare con voti molto alti, frequenta i tre anni di avviamento al lavoro presso l'Istituto "Laura Solera Mantegazza e cerca di essere ammessa al Liceo Manzoni, ma non riesce perché non supera la prova di italiano. Nello stesso periodo si dedica allo studio del pianoforte esordendo come autrice a soli quindici anni, sotto la guida di Giacinto Spagnoletti che scoprì il suo talento artistico. Nel 1947, Alda Merini incontra "le prime ombre della sua mente" e viene internata per un mese nella clinica Villa Turro a Milano. Quando ne esce alcuni amici le sono vicini e Giorgio Manganelli, che aveva conosciuto a casa di Spagnoletti insieme a Luciano Erba e Davide Turoldo, la indirizza in esame presso gli psicoanalisti Fornari e Musatti. Alda Merini muore il 1º novembre 2009 a causa di una affezione tumorale all'ospedale San Paolo di Milano. Dopo l'allestimento della camera ardente i funerali di stato sono stati celebrati nel pomeriggio del 4 novembre nel Duomo di Milano. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°21261 pubblicato il 25 Novembre 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 24/11/15 alle 19:09 via WEB
Nella vita bisogna lottare sempre per tutto, soprattutto per il grande l'amore. Ciao Dino complimenti per i tuoi racconti legati alle canzoni.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/11/15 alle 07:17 via WEB
Ciao Stefano - hai ragione. Lottare. Lottare sempre. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 25/11/15 alle 07:18 via WEB
Ciao Stefano - buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO LAURA ... LAURA1953 (VALENCIA-SPAGNA)

Post n°21260 pubblicato il 25 Novembre 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ...

LAURA 1953

VALENCIA SPAGNA

laura1953
laura1953 il 24/11/15 alle 13:15 via WEB
Ciao Dino,ti auguro una bella giornata ,che sia piena di bellissime emozioni ..un abbraccio ..Laura CLICCA
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/11/15 alle 07:15 via WEB
Ciao Laura. grazie del clicca.Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 25/11/15 alle 07:16 via WEB
Ciao laura - un saluto da Pavia per la tua Valencia. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°21259 pubblicato il 25 Novembre 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ... LASCRIVANA

lascrivana
lascrivana il 24/11/15 alle 07:47 via WEB
Perché l'amore vero, non dura solo pochi istanti; è un emozione per sempre. Buongiorno Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/11/15 alle 07:14 via WEB
Ciao Laura. Hai ragione. L'amore è come il diamante ... per sempre. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 25/11/15 alle 07:15 via WEB
Ciao Laura - buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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AUGUSTA ADA BYRON di Teresa Ramaioli

Post n°21258 pubblicato il 25 Novembre 2015 da dinobarili
 

AUGUSTA ADFA BYRON 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 24/11/15 alle 18:35 via WEB
AUGUSTA ADA BYRON-- Augusta Ada Byron fu il frutto dell' unione tra il poeta George Byron e la matematica inglese Anne Isabella Noel Milbanke. Annabella, la madre di Ada, dimostrò fin da giovane una spiccata intelligenza matematica che portarono la sua famiglia ad affiancarle per anni un precettore laureato a Cambridge per istruirla, ciò la condannò però alle critiche della benpensante società del tempo, per la quale essere intelligenti e colti in molte materie era più una vergogna che un merito, se si era donne. Augusta Ada Byron , è conosciuta come Ada Lovelace, nome che assunse dopo il matrimonio con William King, conte di Lovelace. Era una matematica ed è considerata una pioniera dell’informatica. Negli Stati Uniti il 15 ottobre si festeggia l’Ada Lovelace day, giornata in cui si celebra il contributo delle donne nello sviluppo delle tecnologie informatiche, della matematica e della scienza. Quando Ada aveva 12 anni voleva volare. Esaminava gli uccelli provando a capire vari materiali che potevano essere in grado di diventare delle ali: carta, seta. Nel corso della sua ricerca, cominciata nel febbraio del 1828, Ada tenne traccia dei suoi studi in una guida illustrata. La ragazza aveva un talento sin da bambina per l’aritmetica, la musica. La sua carriera come programmatrice cominciò il 5 giugno 1833, quando incontrò quello che divenne il suo amico e mentore, Charles Babbage, un matematico. Babbage stava lavorando a una macchina di calcolo: una struttura fatta con diversi ingranaggi numerati capaci di fare calcoli. Ada fu affascinata dal progetto che era solo un prototipo e cominciò una collaborazione intensa con il matematico. C’è perfino chi dice che la macchina di calcolo, il primo prototipo di un computer meccanico sviluppato per eseguire compiti generici, ideata da Babbage, in realtà fosse frutto soprattutto del lavoro e degli studi di Ada. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 
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