dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 14/09/2016
BUON MERCOLEDI' ... 14 SETTEMBRE 2016
Diceva il Saggio: "Ogni giorno è un giorno nuovo ...
un giorno tutto da inventare ... e da vivere alla grande"
Sono, infatti, le grandi idee, i grandi progetti ...
che impegnano per anni ... a dare sapore alla vita.
Per esempio. Scrivere mille racconti in mille giorni.
Scrivere un romanzo. Oppure ...
Il romanzo della propria vita.
Raccogliere tutte le canozoni ...
nelle quali c'è la parola: Amore.
Con progetti così ... non c'è più un minuto libero.
Solo ... Amore!
"Tu che m'hai preso il cuor"
canta
Gianni Morandi
Buon mercoledì.
Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache
vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)
racconti di settembre
751
Maurizia e Ulisse… l’uomo dei sogni
Nel mese di settembre la luce del giorno si accorcia. E’ una cosaimpercettibile… ma ha la sua importanza. Un anno fa, la Dott. Maurizia ne aveva lasensazione fisica…e se ne lamentava spesso con la sua amica e coetaneaFabrizia. Un sabato mattina del mese di settembre di un anno fa, Fabrizia,reagì. “Maurizia è inutile che continui a fartene un cruccio. A settembre legiornate cominciano ad accorciarsi fino a dicembre… poi, le stesse giornate, siallungano portando nuova luce a primavera. E’ così ogni anno. In natura tutto èperfetto… siamo noi, come genere umano, che ci facciamo tanti problemi inutili.Se tu osservi la giornata… estate e inverno, è sempre, però, di ventiquattroore. Ecco perché ogni persona dovrebbe utilizzare bene il proprio tempo adisposizione… “ Sembrava che Maurizia avesse capito… ma non era così. Le vereragioni per cui Maurizia si lamentava erano altre. La Dott. Maurizia, quarant’anni,alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, pur avendo uninvidiabile posto di Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, non erasoddisfatta della vita. Le mancava l’amore, l’amore vero, il grande amore…quello che riempie la testa di emozioni… e accende le speranze ogni mattina quandouna persona si sveglia. Maurizia aveva avuto un moroso qualche anno prima, mala relazione era naufragata. Non era l’uomo che faceva al caso suo. Maurizia, aquarant’anni, aveva in mente un uomo… alto, moro, capelli ondulati che scendevanolungo la schiena, occhi scuri e penetranti, fisico da far tremare i polsi…elegante, intelligente, raffinato…e ricchissimo. L’amica Fabrizia era alcorrente dei gusti ricercarti dell’amica. “Maurizia, tu… ti sei fatta delleidee strane sugli uomini. Un uomo così…come quello che si trova nella tuatesta… non esiste. Non esiste a Milano con un milione e mezzo di abitanti…etanto meno a Pavia con settantamila abitanti. Potresti, forse, trovarlo a NewYork con dieci milioni di abitanti…” Fabrizia, senza volerlo, aveva gettatol’amo. Maurizia raccolse il suggerimento e lo fece suo. Appena rientrata inUfficio a Milano si informò sulle missioni all’estero della sua AgenziaCommerciale. C’era in programma un Master a New York per il mese di ottobre diun anno fa. La Dott. Maurizia,fece e disfece fino a quando non riuscì ad entrare nella ristretta lista deipartecipanti al Master… Ora, non c’era altro da fare che aspettare il corsodegli eventi. La quarantenne ha avuto un gran da fare per prepararsi al Master…Ma, il suo vero obbiettivo, era incontrare l’uomo della sua vita, il grandeamore… Anzi, si era fatta un rigido programma. Aveva evidenziato sulla guidaturistica di New York i luoghi da visitare per incontrare l’uomo dei sogni… IlMaster è andato benissimo. I luoghi visitati … pure. Ma… dell’uomo dei sogni …neppure l’ombra. A New York c’erano dieci milioni di abitanti… luoghibellissimi e lussuosissimi, ma le persone non erano diverse di quelle che siincontrano a Milano ogni giorno. Al ritorno, Maurizia è rimasta un po’ delusa.Non voleva credere ai propri occhi. Ne parlò con l’amica Fabrizia, in Piazzadella Vittoria a Pavia … prendendo il caffè. “Fabrizia… sono delusa. Pensavoche il tuo suggerimento di andare a New York fosse risolutivo… invece, niente.E’ stato bello. Ho visto tantissime cose, ma dell’uomo dei sogni… nemmenol’ombra” Fabrizia reagì.”Maurizia… nella vita è tutta questione di fortuna, questionedi Destino. Tu puoi andare anche in Cina… ma se le cose devono accadere…accadono anche stando comodamente a Pavia…” Le due amiche, Maurizia e Fabriziasi lasciarono per tornare ognuna alla propria abitazione. Maurizia camminava adagio,sconsolata lungo Strada Nuova in mezzo ad una folla di persone che si muovevain ordine sparso. Saltando di qua e di là. La quarantenne non vedeva lepersone… inseguiva solo i pensieri che affollavano la sua mente. Giunta davantialla sua abitazione si accorse che la porta dell’appartamento accanto al suoera aperta. Quell’appartamento era sfitto da moltissimo tempo. Maurizia siincuriosì. Tergiversò… per vedere chi fosse il nuovo inquilino. Inquell’istante comparve un uomo, alto, moro, occhi scuri e penetranti, capelliondulati che scendevano lungo la schiena, fisico da far tremare i polsi, …elegante, intelligente, raffinato… e ricchissimo... sui cinquant’anni. Mauriziaper poco non svenne. Pensò al miracolo… ma l’uomo dei suoi sogni era lì davantia lei … in carne ed ossa… che l’affascinava con il suo sorriso ammaliatore.Ormai, non c’erano più scuse. Uno dei due doveva parlare. “Mi chiamo Ulisse… hopreso in affitto questo appartamento per conoscere la donna più bella di Pavia…la Dott. Maurizia.Volevo proporle un viaggio intorno al mondo sulla mia nave da crociera…” Cosapoteva fare la quarantenne Maurizia? Cadde tra le braccia del uomo dei suoi sogni…l’unico che poteva garantirle … tutto e di più. - racconto 751 di Dino Secondo BariliCondividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
iltuonoilgrillo il 21/07/16 alle 20:24 via WEB L'ORGANO DI EOLO ---A Lipari ci sono i resti di uno strumento molto particolare, che veniva “suonato” dal vento che soffia in questo arcipelago. Si tratta dell’”organo di Eolo” o “arpa eoliana”, un antico strumento che indicava con suoni diversi quale degli otto venti stava soffiando perché i venti, insinuandosi nelle sue cavità emettevano appunto suoni diversi a seconda dell’angolo di provenienza. La leggenda locale vuole che sia stato costruito dallo stesso Eolo, il dio dei venti che ha dato il nome all’arcipelago delle Eolie. Anche ad Atene è conservato un edificio ottagonale denominato “torre dei venti” che svolgeva una funzione simile a quella dell’organo di Eolo. Jean Houel, un pittore francese del 1700, ha documentato nel suo “Viaggio pittoresco alle isole Eolie” con delle bellissime tavole , conservate al museo dell’Hermitage di Leningrado, l’esistenza di questo organo i cui resti sono stati ritrovati negli anni ’80 quando fu tracciata la strada della Piana dei Greci, chiamata così perché qui si sono ritirati gli ultimi greci che hanno abitato quest’isola. Più che un vero e proprio strumento musicale si trattava di una piccola sala termale, un calidarium di età romana . Una piccola sala termale dove il vento, penetrando nell’ intercapedine sotto il pavimento e nei tubi della stufa, emetteva un effetto musicale che la leggenda e i liparesi hanno chiamato “Organo di Eolo“. Ciao Teresa Ramaioli |
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iltuonoilgrillo il 22/06/16 alle 18:52 via WEB MUSEO ARCHEOLOGICO LOMELLINO—GAMBOLO’---La prima sala illustra la Preistoria e la Protostoria della Lomellina e vi sono esposti reperti del: Mesolitico Recente (7500-5500 a.c.)-Neolitico (5500-3300 a.C.)-Eneolitico (3300-2300 a.C.)-Età del Bronzo (2300-900 a.C.)-Prima Età del Ferro (900-396 a.C.)-Seconda Età del Ferro (396-25 a.C.) Interessanti sono i reperti in selce (Mesolitico Recente) rinvenuti a Vigevano, Gambolò e Gravellona, in quanto testimoniano l’inizio della frequentazione del territorio. Reperti in pietra, bronzo e terracotta (1600-1400 a.C.) scoperti lungo i terrazzi fluviali del Ticino e del Terdoppio. Quattro tombe a cremazione scoperte a Garlasco-Madonna delle Bozzole il percorso della sala si conclude con sei corredi funerari , disposti in ordine cronologico, e comprendenti ceramica comune, ornamenti personali, armi e attrezzi di lavoro.La seconda sala è dedicata ai riti funerari nel territorio della Lomellina dove, dalla fine della Media Età del Bronzo sino alla metà del II secolo d.C.,. prevale la pratica della cremazione del cadavere. Sono espose le ricostruzioni di cinque sepolture: quattro a cremazione e una, romana, a inumazione(sepoltura).La terza sala permette di conoscere gli aspetti della vita e del costume nel periodo celtico, attraverso l’esposizione di corredi funebri, di elementi di abbigliamento femminile e di equipaggiamento militare.La quarta sala offre corredi funerari (esposti in ordine cronologico) che presentano caratteristiche comuni a quelli delle necropoli delle rive lombarde e piemontesi di Ticino e Lago Maggiore, e del Canton Ticino, infatti si parla di “civiltà del Ticino”. Interessanti sono i reperti in vetro,. le figurine in terracotta (raffiguranti divinità, coniugi abbracciati, figure di animali ) monete, lucerne, vetrine sull’abbigliamento e sugli oggetti da toletta femminile.Ciao Teresa Ramaioli |
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