Sorridere è Amare

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Post n°255 pubblicato il 05 Gennaio 2018 da pazza105

Le onde...

 

Graduale progressione per entrare in relazione con l'altro. Utilizzare vari oggetti, quelli più comuni, la palla, i cerchi e poi le corde... infine arrivare ad utilizzare uno strumento già sperimentato ed essere serena nel mettersi in gioco nuovamente.

La benda la indosso appena me la consegnano e senza esitazione continuo a camminare nello spazio. Mi rendo conto solo dopo che le mie mani non sentono il pericolo, rimangono distese lungo il corpo. Sento i passi, sento le vicinanze e le distanze di chi mi sta intorno, sento il mio respiro e ci resto, in relazione con me stessa.
Mi sento addirittura più libera rispetto al 'gioco' con gli altri oggetti.
Mi ascolto, rimango, resto nel mio spazio, lo cerco e sto bene chiusa a pallina.

Cercare la relazione secondo quello che è il proprio bisogno, la propria necessità, muoversi nello spazio...
Allontano chi sorride incontrandosi, con una forte sensazione di rifiuto, sento nella pancia un gomitolo aggrovigliato che tenta di dimenarsi e di sciogliersi, sensazione, in quelle risate, di non rispetto per il mio sentire, lo stomaco in fiamme, vibrante di emozioni, con la musica che diventa elemento scatenante, poi nel vagare incontrare l'altro, sentirlo, innescare relazioni e d'un tratto incrociare una mano aperta, calda, sfiorarsi dai polsi fino a scivolarsi via sulle dita, come quelle scene d'addio dei film famosi..

..e sentire quel fuoco nello stomaco risalire rapidamente fino a trasformarsi in lacrime, fiumi di lacrime.
Cercare il mio spazio e il mio posto, ascoltare il mio respiro, allontanare gli odori e accogliere la morbidezza di un gesto avvolgente, che accompagna il respiro e calma.

Rimango sola e poi vengo ancorata al gruppo, mi divincolo con cautela perché lì in quello spazio e in quel tempo non c'è benessere, non lo sento.. cercare il mio luogo, vagare nel vuoto immenso, diventato infinito, ampio e sentirmi profondamente.
Sentirmi sola.
Sola con me stessa.

Quella mano che va via, un saluto.
Riavvolgo la mia vita, evento dopo evento.
Lacrime incontenibili.

Mani fredde le mie, che cerco di scaldare consapevole che probabilmente darebbero fastidio così gelide nell'incontro con l'altro, ma tant'è non c'è verso, si scaldano e sudano quando si intrecciano in altre mani, si raffreddano immediatamente appena finisce il contatto... poi ne incontro una forte, ferma, stretta, calda che mi tiene e mi abbraccia. Non volerla più lasciare, percorrere insieme un pezzetto di strada.. e poi via di nuovo sola, nello spazio.. 

..Fango

 

..io lo so che non sono solo anche quando sono solo..

 

 
 
 
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Un blog di: pazza105
Data di creazione: 21/11/2005
 
 

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