Pedro

Oggi pioggia torrenziale nell'arrembante accavallarsi di nuvole nere dai ghigni grigiastri. l’imperversare forsennato del vento scuote gli alberi che lasciano gli addobbi del fogliame ai vortici del temporale. Fa freddo e l'umore si intristisce tra pensieri cupi e vecchie malinconie che la mente lambisce. La pioggia scroscia con foga, la piccola ragazza di strada se ne sta,ai bordi della statale,  rannicchiata sul seggiolino coprendosi più che può con l'ombrello usato a mo' di scudo. Sotto l'incalzare delle folate il suo corpo dondola, pare sul punto di lasciarsi volare via nell'orizzonte lontano. A fatica scorgo sul ciglio opposto una macchia gialla, è un pellegrino avvolto in un impermeabile zafferano mentre scende per la via francigena a cavallo di una bicicletta che,nelle intemperie, sembra un cavallo imbizzarrito. Arranca con fatica per mantenere la linea retta del ciglio, sa che il traffico non ha riguardi ne’ comprensioni, come una giustizia cieca spazza tutto quanto gli si para davanti, perché quella corsia è predisposta, codificata direi, per la sua corsa. L'uomo con l'impermeabile giallo non pare molto giovane, è inzuppato d'acqua anche nei guanti neri e pedala con la bocca aperta per lo sforzo, ma i suoi occhi sono fissi e guardano lontano, la sua mente è protesa e il suo essere è una tensione all'assoluto. Davanti una vettura rallenta improvvisamente, alla guida c'è un vecchio, chissà, forse cerca di riascoltare i fremiti giovanili con qualche ragazza da strada, mal'acquazzone sembra avere spazzato via anche loro, almeno per oggi. Verso sud il cielo s'è squarciato una fetta luminosa appena sufficiente a dar risalto ai profili collinari dell'oltrepo’. L'autunno vero è arrivato, epoi cos'è, per ogni giorno arriva l'alba che è già sera. La vita è qui quando già se n'è andata di là.