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Il regalo

Post n°575 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da pedro_luca
 
Tag: Brevi

 

Il regalo è un dono

Il rumore del motore è leggero ma la vettura è uno di quei fuoristrada che assomigliano a piccole corriere. Rallenta, mette la freccia a destra, accosta e,  un po’  a fatica date le  dimensioni, parcheggia. Il motore si spegne, sì apre la portiera e scende  una  signora avvolta in un elegante cappotto scuro. Un doppio bip e il lampeggio dei fari conferma l’avvenuta  chiusura elettronica. La donna si volta si dà una sistemata al cappotto mentre si avvia lentamente verso la piazza. Cammina con un passo misurato, come se stesse facendo passerella, ha una borsa che tiene nella mano destra, ben  staccata dal corpo mentre il braccio sinistro si muove leggermente a pendolo. La figura è proporzionata ed il suo muoversi dà all'insieme un tocco di classe. L'ambiente natalizio ha ricevuto in dono la neve, l’albero illuminato in piazza, le luminarie lungo i viali, ovunque vetrine di luci colorate e la gente che si fa i regali. Che  tipica immagine natalizia, un caleidoscopio di  riflessi sulla neve, gli aloni in lontananza, le musichette con la zampognara. L’immagine stagliata sul muro data dall’ombra di quella donna con la borsa in mano  pare scivolare leggera sulla neve e dà un'idea idilliaca del regalo, una visione di felicità lieve. Chissà dove sta andando e cosa contiene quel misterioso pacco che tiene nella mano destra,  a chi mai sarà destinato?  Anch’io cammino di fretta perché sono in ritardo, allungo il passo e l'affianco. Vedo il suo bel volto rilassato e curato, i capelli neri e lisci, i suoi occhi neri  truccati e uno sguardo scintillante di chi si sente appagato. Ci salutiamo, lei mi sorride, un sorriso di cortesia, poi improvvisamente si ferma, s’incammina nel vicolo a sinistra, alza il coperchio del cassonetto della spazzatura e, con un gesto rapido vi lascia cadere dentro la borsa. La luce del lampione illumina solo per un attimo l’involucro di plastica colmo di spazzatura, prima che il cassonetto l’inghiotta richiudendosi.
Passa una giovane mamma che tiene per mano una bambina di cui si vede a malapena il viso sotto il cappuccio impellicciato. La piccola è estasiata dalle luci, si volge verso la vetrina colma di giocattoli, colori e gente:
“Mamma, dove vanno a finire i regali?”

Se un pensiero ti soccorre, tienilo stretto. Non lasciare che l'inflessibilità del divenire lo lasci da solo a cercarti. Nelle chine del tempo non saprebbe riconoscerti.

 
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