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NATALE 2013

Post n°32 pubblicato il 24 Dicembre 2013 da Cappuccine
 

Fermiamoci a riflettere sul Natale!!! Tante volte ci lasciamo prendere dalle cose da fare, dai preparativi, dal fare gli auguri e ci dimentichiamo che il vero Natale va vissuto in pienezza se ci fermiamo a contemplare il presepe, perché è proprio lì che acquista senso la nostra vita. Il Natale sta diventando una ricorrenza come tante altre, che ci fa essere più buoni solo per quel giorno e poi lascia il tempo che trova.... allora diventa un'abitudine e lo lasciamo scorrere con superficialità; ci ritroviamo così a fare bei propositi che rimangono campati in aria e che svaniscono alla prima difficoltà, lasciando il vuoto dentro di noi. Sta a noi dare senso  ai nostri giorni, alla nostra vita, dare valore al Natale e coglierne quello che il Signore vuole dirci anche quest'anno, perché non è vero che ogni giorno è uguale, come non è vero che ogni Natale è uguale... possono essere uguali le decorazioni, il presepe, l'albero, ma il nostro cuore sicuramente no.

Ecco perché la Chiesa ogni anno ci fa fare memoria del Natale, per ricordarci che la nostra vita non ha senso se privata della dimensione spirituale e che la nostra speranza è fondata in Dio. 

QUINDI..... ANCHE QUEST'ANNO È NATALE. Il Natale è la festa di tutti, cristiani e non; è la festa dell'amicizia, della solidarietà, dello stare insieme ai propri cari, dello scambio di doni... ma per noi cristiani deve essere la festa dello stupore per un Dio che si mostra a noi nei panni di un bambino, in una condizione semplice ed umile, un Dio che si fa uomo, assume la nostra natura umana, si fa carne per restare sempre con noi. 

A volte si pensa che lo stupore nasca da qualcosa di eccezionale, mai visto, meraviglioso; per il cristiano, lo stupore è constatare  che Dio si fa carne, viene in un corpo umano, un bambino indifeso, contemplarlo in quella grotta, tra le braccia di una donna e insieme ai pastori, ammirare, guardare un evento normalissimo con occhi nuovi. (Il cristianesimo è la religione dello sguardo).

IL NATALE È QUINDI LA VALORIZZAZIONE DELL'UMILTÀ

Dio si è fatto uomo, ma anche l'uomo è stato fatto Dio in quella nascita a Betlemme: questa è la buona notizia, il vangelo del Natale. Si è incarnato per renderci liberi da noi stessi, dalle nostre pretese, dalle nostre incongruenze, si è fatto piccolo per liberarci dalla nostra smania di grandezza. Il Natale è per noi cristiani il tempo propizio, l'oggi in cui possiamo fermarci a riflettere sul senso e sul valore della nostra esistenza. Contemplare il presepe, significa guardare la nostra vita immersa in quella di Dio, significa vedere in quegli avvenimenti e in quei personaggi la nostra di vita, riconoscerci figli amati dal Padre. Guardare a Gesù che si sottomette alla storia, che non ha nessun privilegio in quanto figlio di Dio, significa guardare la nostra vita immersa nella sua, con occhi capaci di scoprire la grandezza di Dio negli avvenimenti della storia.

IN QUELLA GROTTA, c'è la nostra dimora; in quella grotta scavata nella roccia nasce il Salvatore del mondo; Dio nasce nella terra, nelle profondità dove si trovano le radici. La presenza di Dio trasforma la materia, esternamente rimane grotta, ma il contenuto la rende dimora.

IN QUELLA MANGIATOIA c'è la nostra speranza e la nostra salvezza; Cristo è venuto per raggiungere l'uomo nella realtà in cui si trova, cioè nel luogo del "CIBO CHE PASSA" cioè nella mangiatoia. Proprio in quel posto dove l'uomo va per mangiare le cose materiali, scorge i volti... il volto di Gesù. Gesù adagiato nella mangiatoia tra le cose effimere si fa trovare dall'uomo peccatore. Gesù è il pane che non passa e nella mangiatoia si fa pane per noi. 

Dio nasce, si sottomette per amore, per dare la vita, per dare la pace, per riconciliare l'uomo; l'uomo è realmente felice, quando si dona completamente senza compromessi, senza contraccambi, ma gratuitamente. Ecco il valore del Natale, ecco la gioia che ci dona Dio fatto uomo!!!

L'ultima cosa che volevo condividere riguarda la donna. Mi spiego:  nel periodo di avvento, la liturgia ci ha fatto incontrare delle donne sterili, Elisabetta, Anna... La sterilità è morte, è chiusura, ma il Signore interviene e dalla sterilità dà  la vita, "perché nulla è impossibile a Dio;  anche da una donna vergine viene la vita, ma la verginità è fecondità, apertura, nuova prospettiva.... Maria concepisce e partorisce un figlio, Dio con noi!!!

In ognuno di noi c'è una particella verginale, nella quale Dio può arrivare e dalla quale può far nascere una vita nuova. In questo Natale diamo a Dio la possibilità di arrivare nella nostra particella verginale affinché possa fecondare e dare vita. 

BUON NATALE DI CUORE!!!




 
 
 
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