OsservazioniNon v'è pensiero tanto eccelso che: non supponga più verità di quante ne stabilisca |
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Post N° 153
Post n°153 pubblicato il 10 Settembre 2006 da phiIalethes
♂ ♀ Cos'è la Gelosia comunemente intesa?
Sono solito affermare che il pensiero anti è un pensiero zoppo, si regge sulla stampella del "nemico", toltole il nemico, crolla su se stesso, nonostante ciò, chino il capo alla profondità del pensiero anti, quella forma di pensiero che ha come nemico l'inconosciuto. Anche la gelosia comunemente intesa rientra tra forme del pensiero anti, riconosco che il pregio risiede nella forma, nel simbolismo del gesto che parla, NON nella concettualità semantica che vorebbe significare il simbolo, tranciando quella messe di significati contenuti, ammutolisce il simbolo dicente. Il concetto-ino-ino gelosia impostoci d'imperio da quell'algida dama che è la "cultura", all'irrompere del "male" volge lo sguardo altrove, rinnegando ciò che preme dai confini dell'essere, questo è ciò che diffonde l'algida dama , il dato certo, conosciuto, quel dato che NON affrontando la memoria delle carni, cela la memoria biologica con strati di memoria artificiale e trasforma la memoria delle carni in reperto fossile, dimenticando che il dato certo è quello originario, NON antico, proprio originario dell'essere, NON quello costruitole addosso da quell'algida dama che ha persino l'ardire d'infiorire il concetto spacciandolo per tradizione con l'ausilio di sapienti costruzioni euristiche, ma sono e restano costruzioni di mero pensiero che non ascolta le carni, un'idea statica applicata all'essere che è perpetuamente alla ricerca d'un equilibrio, questa Sisifa ricerca fa si che pigramente ci si adagi su "soluzioni" bell'e pronte, superfluo dire chi e perchè si preoccupa di "normare" soluzioni uguali per tutti Chi è in preda alla gelosia, dovrebbe esser portato a conoscenza che utilizza una forma di comunicazione simbolica, nel contempo chi subisce la gelosia dovrebbe comprendere di quale forma simbolicamente comunicativa si tratti, meramente possessiva o subliminazione dell'impotenza al cospetto della legge di casualità che dispone le carni al turbinio di sentimenti confluenti in quel luogo che si esplica nella trasparenza dei gesti che germogliano in passioni E' nella simbologia gestuale che l'essere s'espone, nella freschezza del gesto privo di malizia, dia-logo (unione degli incongruenti) di sussurri e silenzi, di imperativi e interrogativi che piegando o assecondando la materia dicono l'essere nella sublime follia delle passioni. Quale immensa passione fa scaturir nel de-sidere quel filo di gelosia che burlone, s'insinua nelle viscere percorrendo i meandri delle cavità colme di fluidi ribollenti, quel selvaggio roseto accuminato che pungolando allarga i confini del de-sidere con aculei che fanno sospirar sorridenti chi non teme le tigri che abitano le carni ♪ Ed io ♪ ♂ ♀ |
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