GEAPRESS – Alle 1.30 di stamani la chiamata ai Vigili Urbani. Proveniva dai Carabinieri e chiedevano una loro pattuglia per transennare il luogo. C’è un cavallo agonizzante in via Ernesto Basile e, stante le indiscrezioni pervenute, sarebbe stato presente il proprietario; questo almeno nelle prime fasi dell’incidente.

Corsa all’inglese, commenta amaramente un Vigile Urbano, ovvero senza calesse. Ancora più Far West, insomma, con i fantini direttamente in sella.

Alle 3.00 di stamani, quando sono arrivati i Veterinari dell’ASL, del proprietario non vi era alcuna traccia. Poco prima, nel tentativo di soccorrere il povero animale, si era fermata una dottoressa, Medico Veterinaro. Il cavallo, però, aveva fratture multiple scomposte ed è stato soppresso dai Veterinari ASL. Questa volta, però, vi è il microchip sebbene, se il legittimo proprietario non è stato identificato sul posto, è probabile che si assisterà al rito del furto nella stalla. E’ già successo, durante un intervento della Polizia di Stato, proprio in via Ernesto Basile.

Da indiscrezioni pervenute a GeaPress, domenica scorsa, a mezzanotte, si è svolta un’altra corsa clandestina poco distante dal castello della Zisa, nei pressi di via Libero Grassi. Una scia di motorini prima e dopo, in mezzo un solo cavallo lanciato a tutta velocità, con il fantino in sella. Probabile corsa a cronometro.

Alle 6.00 di stamane, intanto, l’Assessorato Igiene e Sanità ha avuto comunicata la presenza della carcassa ed il Comune di Palermo si appresterà così ancora una volta ad indire la gara d’appalto per lo smaltimento. Forse, però, con il microchip, le cose dovrebbero andare diversamente; salvo furti …

Il luogo del ritrovamento è pertanto di nuovo via Ernesto Basile, storico percorso di corsa clandestina. Appena poche decine di metri oltre il precente luogo di ritrovamento dello scorso marzo (vedi articolo GeaPress) quando altro cavallo da corsa si andò a schiantare, in prossimità del pensionato universitario, sopra il tetto di una fiat panda ferma al semaforo pedonale.

Anche questa rimarrà una delle tante storie dei cavalli a perdere di Palermo. Anzi a perdersi è pure il conto. Tra quelli trovati in strada e finache, a pezzi, nei contenutori dell’immondizia (vedi articolo GeaPress).

E’ il fallimento del controllo del territorio, in primis del Regolamento (farsa) d’Igiene del Comune di Palermo, che vieterebbe la presenza di stalle in città. Ed invece ve ne sono a centinaia. Appena 44 cavalli utilizzati per le carrozze di turisti, questo secondo il Ministero della Salute (vedi articolo GeaPress) e tutto il resto da utilizzare nei calessi anche da corsa. Questo avviene perchè il Codice della Strada italiano, sebbene riformato la scorsa estate, è rimasto ancorato ad un’Italia agro silvo pastorale. E’ il Codice della Strada, infatti, che consente l’uso nella pubblica via ai calessi. Non possono competere, ma (quasi) tutto il resto va bene. Non si potrebbe, ad esempio, cavalcare il cavallo, ma quando la legalità se va a farsi friggere, tutto è possibile.

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