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Sottouncielodistelle

Ai confini dell’infinito, dove cielo e terra si prendono per mano

 

 

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daIL MONDO DI ORSOSOGNANTE

Post n°8732 pubblicato il 23 Novembre 2014 da patty1_mah

L’UOMO CHE NON CREDEVA NELL’AMORE

 

 

 

Voglio raccontarvi una storia molto antica su un uomo chenon credeva nell’amore.

 

Si trattava di un uomo comune, proprio come voi e me, ma ciòche lo rendeva speciale era il suo modo di pensare: era convinto che L’AMORENON ESISTESSE.

 

Naturalmente l’aveva cercato a lungo, aveva osservato lepersone intorno a sé, trascorrendo gran parte della vita in cerca d’amore, soloper scoprire che l’amore non esisteva.

 

Dovunque andasse, diceva a tutti che l’amore è soltantoun’invenzione dei poeti e delle religioni, usata per manipolare la debole menteumana, per controllare le persone. Diceva che l’amore non è reale, e per questoè impossibile trovarlo quando lo si cerca.

 

Era un uomo molto intelligente e riusciva ad essereconvincente. Lesse una quantità di libri, frequentò le migliori università ediventò un rinomato studioso. Poteva parlare ovunque, davanti a qualunquepubblico, e la sua logica era inoppugnabile. Diceva che l’amore è come unadroga: ti fa sentire bene, ma crea una dipendenza.

 

E cosa succede se una persona diventa dipendente dall’amore,e poi non riceve la sua dose quotidiana? Quell’uomo diceva che la maggior partedei rapporti d’amore è come il rapporto che c’è tra un tossicodipendente e ilsuo spacciatore.

 

Quello dei due che ha il bisogno maggiore è il drogato, el’altro assume il ruolo dello spacciatore. Quest’ultimo è quello che controllail rapporto.

 

è una dinamica facilmente osservabile, perché in ognirelazione di solito c’è uno che ama di più e un altro che si limita a ricevere,ad approfittare di chi gli ha donato il suo cuore. è facile vedere come simanipolano a vicenda, tramite le loro azioni e reazioni, proprio come undrogato e uno spacciatore.

 

Il tossicodipendente, quello che ha il bisogno maggiore,vive con il timore costante di non ricevere la prossima dose d’amore.

 

Pensa: “Cosa farò se mi lascia?”. E tale paura lo rendepossessivo. Diventa geloso ed esigente. Lo spacciatore comunque può sempremanipolarlo, dandogli dosi maggiori o minori, oppure negandogliele del tutto.La persona con il bisogno maggiore si arrende ed accetta di fare qualunque cosapur di non essere abbandonata.

 

L’uomo della nostra storia continuava a spiegare a tuttiperché l’amore non esiste.

 

 

 

“Ciò che gli uomini chiamano amore è solo una relazionebasata sul controllo e sulla paura. Dov’è il rispetto? Dov’è l’amore chedichiariamo di provare? Non esiste.”

 

Le giovani coppie, davanti a un simulacro di Dio, e davantialle loro famiglie e agli amici, si scambiano una quantità di promesse: divivere insieme per sempre, di amarsi e rispettarsi l’un l’altro, di restareuniti nella salute e nella malattia. Promettono di amare e onorare l’altro…promesse e ancora promesse.

 

La cosa stupefacente è che credono davvero in ciò chepromettono.

 

Ma dopo il matrimonio, dopo una settimana, un mese o alcunimesi, le promesse vengono infrante una dopo l’altra.

 

Scoppia una guerra di potere, di manipolazione, perstabilire chi è il drogato e chi lo spacciatore. Pochi mesi dopo le nozze, ilrispetto che avevano giurato di mantenere l’uno per l’altra è scomparso. Restail risentimento, il veleno, il modo in cui si fanno male a vicenda, finché adun certo punto, senza che se ne rendano conto, l’amore finisce.

 

I due restano insieme perché hanno paura di restare soli,temono i giudizi degli altri e anche i propri. Ma dov’è l’amore?

 

Quell’uomo sosteneva di conoscere molte coppie anziane cheavevano vissuto insieme per trenta o quarant’anni, e ne erano molto fiere.

 

Ma quando parlavano del loro rapporto dicevano: “Siamosopravvissuti al matrimonio”. Ciò significava che uno dei due a un certo puntosi era arreso all’altro. La persona con la volontà più forte aveva vinto laguerra. Ma dov’era la fiamma che chiamavano amore? Si trattavano come unaproprietà, l’uno dell’altro. “Lui è mio”. “Lei è mia”.

 

L’uomo spiegava senza fine tutte le ragioni per cui noncredeva nell’esistenza dell’amore, e diceva: “Io ho già vissuto situazioni delgenere e non permetterò più a nessuno di manipolare la mia mente, dicontrollare la mia vita in nome dell’amore”.

 

Le sue argomentazioni erano logiche e convincevano moltepersone.

 

 

 

 

 

Poi un giorno, mentre quell’uomo camminava in un parco, videuna bella donna in lacrime seduta su una panchina. Si incuriosì e avvicinatosile chiese se poteva aiutarla.

 

 

 

Potete immaginare la sua sorpresa quando lei rispose chepiangeva perché aveva scoperto che l’amore non esiste.

 

L’uomo disse: “Stupefacente. Una donna che non credenell’esistenza dell’amore”.

 

Naturalmente volle subito sapere qualcosa di più.

 

“Perché dici che l’amore non esiste?” chiese.

 

“E’ una lunga storia” rispose lei. “Mi sono sposata moltogiovane, piena di amore e di illusioni. Credevo che avrei condiviso tutta lavita con mio marito. Ci giurammo reciprocamente fedeltà e rispetto e creammouna famiglia. Ma presto tutto cambiò. Io ero la moglie devota che si occupavadella casa e dei bambini. Mio marito continuò a seguire la sua carriera. Il suosuccesso e la sua immagine esteriore per lui erano più importanti dellafamiglia. Smise di rispettarmi e io smisi di rispettare lui. Ci facemmo delmale a vicenda e un giorno scoprii che non lo amavo più e che neppure lui miamava. Ma i bambini avevano bisogno di un padre e quella fu la scusa cheadottai per non lasciarlo, facendo anzi di tutto per sostenerlo.

 

Ora i bambini sono diventati adulti e se ne sono andati. Nonho più scuse per restare con lui. Tra noi non c’è rispetto né gentilezza. Soanche che se trovassi un altro sarebbe la stessa cosa, perché l’amore nonesiste. Non ha senso cercare ciò che non esiste e per questo piango”.

 

L’uomo la comprendeva benissimo. L’abbracciò e disse: “Hairagione, l’amore non esiste. Lo cerchiamo, apriamo il nostro cuore, ci rendiamovulnerabili e troviamo solo egoismo. Questo ci fa del male anche quandopensiamo di esserne usciti indenni. Non importa quante volte ci proviamo,accade sempre la stessa cosa. Perché allora continuare a cercare l’amore?”.

 

Erano così simili che diventarono grandi amici.

 

Il loro era un rapporto meraviglioso. Si rispettavano enessuno dei due cercava di prevalere sull’altro. Ogni passo che facevanoassieme li rendeva felici. Tra loro non c’era invidia né gelosia, non c’eracontrollo né possesso.

 

La relazione continuava a crescere. Amavano stare insieme,perché si divertivano molto. Quando erano soli ciascuno sentiva la mancanzadell’altro.

 

Un giorno, mentre l’uomo era fuori città, gli venne un’ideaassurda.

 

“Forse ciò che sento per lei è amore”, pensò.

 

 

 

 “Ma è così diverso daciò che ho provato in passato. Non è ciò che dicono i poeti, o la religione,perché io non mi sento responsabile per lei. Non le chiedo nulla e non hobisogno che si occupi di me. Non sento la necessità di incolparla dei mieiproblemi. Insieme stiamo bene e ci divertiamo. Io rispetto il suo modo dipensare e lei non mi mette mai in imbarazzo. Non mi sento geloso quando è conaltri e non invidio i suoi successi. Forse l’amore esiste davvero, alla fine,ma non è ciò che tutti credono che sia”.

 

Non vedeva l’ora di tornare a casa e parlare con la donna,per raccontarle dei suoi strani pensieri. Appena cominciarono a parlare, leidisse: “So esattamente a cosa ti riferisci. Forse dopotutto l’amore esiste, manon è ciò che pensavamo che fosse”.

 

I due decisero di diventare amanti e di vivere insieme, esorprendentemente le cose tra loro non cambiarono. Continuavano a rispettarsi ea sostenersi e l’amore cresceva sempre di più.

 

Anche le cose più semplici li facevano gioire, perché siamavano ed erano felici. Il cuore dell’uomo era così pieno d’amore che unanotte accadde un grande miracolo. Era intento a guardare le stelle e ne videuna bellissima. Il suo amore era così forte che la stella scese dal cielo efinì nelle sue mani. Quindi accadde un altro miracolo e la sua anima si fusecon la stella.

 

La sua felicità era intensa, e andò subito dalla donna permettere la stella nelle sue mani. Non appena lo fece, lei ebbe un momento didubbio: quell’amore era troppo forte. Non appena quel pensiero le attraversò lamente, la stella le cadde di mano e si ruppe in un milione di pezzi.

 

Ora c’è un vecchio che gira per il mondo giurando chel’amore non esiste.

 

E in una casa c’è una donna anziana che aspetta un uomo,versando lacrime amare per il paradiso che aveva tenuto tra le mani, perdendoloin un momento di dubbio.

 

Questa è la storia dell’uomo che non credeva nell’amore.

 

Di chi fu l’errore? Cosa non funzionò?

 

Fu l’uomo a sbagliare, pensando di poter dare alla donna lasua felicità.

 

 

 

La sua felicità era la stella e l’errore fu quello dimettere la stella nelle mani della donna.

 

 

 

La felicità non viene mai dal di fuori.

 

L’uomo era felice per tutto l’amore che proveniva da sestesso.

 

 

 

La donna era felice per tutto l’amore che proveniva da lei.

 

Ma appena lui la rese responsabile della propria felicità,lei ruppe la stella, perché non poteva farsi carico della felicità di un altroessere.

 

Indipendentemente da quanto lo amasse, non avrebbe potutorenderlo felice, perché non poteva sapere ciò che lui aveva in mente, nonpoteva conoscere le sue aspettative, i suoi sogni.

 

Se prendete la vostra felicità e la mettete nelle mani diun’altra persona, prima o poi quella persona la distruggerà.

 

Se la felicità invece vive dentro di voi, siete voi adesserne responsabili.

 

Non possiamo rendere nessuno responsabile della nostrafelicità, ma quando andiamo in chiesa e ci sposiamo, la prima cosa che facciamoè quella di scambiarci gli anelli.

 

 

 

Mettiamo la nostra stella nelle mani dell’altro, sperandoche ci renda felici e che noi renderemo felici lui, o lei.

 

Ma indipendentemente da quanto amate un’altra persona, nonsarete mai ciò che quella persona vuole che siate.

 

 

 

Questo è l’errore che quasi tutti facciamo fin dall’inizio.

 

 

 

Basiamo la nostra felicità sul partner.

 

Trovate la vostra stella e tenetela nel cuore… sarà la sualuce a trasmettere l’amore… perché…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’AMORE ESISTE!

 

 

 
 
 
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