La poliedrica attività di Tonino Pintacuda comincia agli albori della sua carriera scolastica, l'allora giovinetto si contraddistingue per la realizzazione di tre speciali sui problemi di sempre (droga, razzismo e fame nel mondo) che crea nelle cinque ore che la professoressa d'italiano concede alla classe. Lui arriva a scuola con la lettera 22 nello zaino, batte veloce e sicuro con quei tasti, realizza un prodotto che ancora oggi a distanza di una dozzina d'anni il Nostro giudica "abbastanza buono".
Al liceo decide di dire addio alla panza che gli ha tenuto compagnia nelle sue letture di fanciullo, dopo aver letto tutti i classici per ragazzi nell'edizione AMZ dove lavorava come correttore di bozze un fratello del padre, passa a Stephen King, indispensabile palestra per poi affrontare Dostoevskij e Proust. Legge in undici giorni le 1238 pagine di IT, comprato al ritorno di una gita a Cefalù col cuore spezzato, piantato dalla prima ragazzetta. Si mette a leggere, calza un paio d'occhiali neri e quadrati e si lascia crescere i capelli su quelle orecchie a sventola che ha sempre interpretato come una metafora di cartilagine: "le ho così grosse perché so ascoltare bene" dirà alle malelingue.
Vive il primo anno d'università come tutti, sballottato tra dubbi appuntiti e una malinconia tardoadolescenziale, al liceo ci stava bene, era pure direttore del giornalino che lui stesso aveva fondato. Con internet arriva la svolta, nel 1999 ha comprato il suo pc, prosciugando i risparmi che aveva messo da parte in quattro estati da promettente mezza cazzuola. Conosce BombaCarta, se ne innamora. Fonda BombaSicilia, croce e delizia, banco di prova in cui scopre il suo talento per mettere in piedi un prodotto solido e ben congegnato.
Scrive e riscrive, interi hard disk si riempiono di novelle, la dimensione che più gli è congeniale. Dalla memoria recupera la parola "dicotomia", la rispolvera, fonda un filone di storie che poi saluterà quando dirà addio ai dicotomici furori.
In una notte del 2000 al ritorno dalla visione di una partita della Juve sulla defunta Tele+, trova i suoi racconti sulla bacheca sportiva, conosciuta tramite l'indimenticabile amicizia con Zummo - guru, amico e consigliere. In g1ga, patron della bacheca, trova un fratello. G1ga gli regala il suo primo sito, le sue produzioni narrative riscuotono un imprevisto successo.
Sempre in combutta con g1ga prendono forma una dozzina di progetti belli e sinceri. Nel 2004 capisce che è arrivato il momento di laurearsi, macina materia dopo materia, una sfilza di trenta e lodi belle piene. Lotta con Paul Celan, ne viene fuori una tesi bella e ben fatta che gli fa capire che dalla filosofia può ereditare un metodo per lottare a testa alta coi libri che da sempre ha amato.
Nel 2004 incontra la sua metà, naturalmente in una libreria, felice la bacia dopo neanche una settimana.