Creato da pino.bullara il 24/04/2011
Poesie di Pino Bullara

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blowing in the wind

 

 

Omino

La disubbidienza civile ( Gandhi)

  «La disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo Stato diviene dispotico o, il che è la stessa cosa, corrotto. E un cittadino che scende a patti con un simile Stato è partecipe della sua corruzione e del suo dispotismo» (Gandhi).

 

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Filastrocca grammaticale

Post n°135 pubblicato il 12 Giugno 2012 da pino.bullara

Filastrocca grammaticale

 

Filastrocca grammaticale,

che ti evita di scrivere male.

Filastrocca  di parole troncate,

di monosillabi e parole accentate.

 

"Uno", "tale" e "quale"

chi l'apostrofa fa male:

son parole da troncare

e giammai d'apostrofare.

 

"Una", però, va apostrofata,

oppure rimane inalterata.

"Po' " non va mai accentato,

ma l'apostrofo gli va dato.

 

Ai monosillabi stai attento:

di norma non portano l'accento;

un omonimo però va marcato

e un dittongo va poi ponderato.

 

Non si accentano:"qui" e "qua";

come neppure: "do, su, va" e "fa".

Vuole l'accento invece "più",

come pure "ciò", "già" e "giù".

 

"Da" e "di", come preposizioni,

non hanno altre segnalazioni;

hanno l'accento per contorno,

se invece sono verbo e giorno.

 

"Lì" e "là" vanno accentati,

solo se avverbi son considerati;

senza accento son altri nomi:

sono articoli oppure pronomi.

 

"Sì" avverbio va con l'accento.

"Si" pronome senza ornamento.

"" negazione ha l'accento acuto,

ma "ne" pronome gli fa il rifiuto. 

 

"Se" congiunzione non vuole aiuto,

 "sé" pronome ha l'accento acuto;

ma se "sé" è prima di "stesso",

senza accento può essere messo.

 

Alla "e", poi, fai attenzione:

senza accento è congiunzione;

quando "è" sta per voce verbale,

metti l'accento grave o fai male.

 

"Menu"  ha le sue pretese,

perché è una parola francese:

senza accento va collocata,

ma accentata va pronunciata.

 

Con l'acca "Ho, hai, ha, hanno" ,

se del verbo "avere" parte fanno.

"Oh! Ah! Ih!" con l'acca finale,

se il tuo umore scende o sale.

 

Filastrocca di parole corrette,

di quelle scritte, di quelle dette.

Filastrocca da sentire e osservare,

un piccolo aiuto per non sbagliare.

(Pino Bullara)
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