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Nel momento in cui si decide di chiedere un finanziamento è fondamentale, innanzitutto, analizzare con cautela i tassi applicati da più banche o agenzie finanziarie.
Per avere la certezza che i tassi praticati dagli istituti sono legali, basta consultare ogni tre mesi una tabella diffusa dalla Banca d'Italia, ove sono riportati i tassi medi applicati nel periodo.
A titolo esemplificativo si consideri che fino al trenta marzo nell'ipotesi di cessione del quinto, il tasso medio applicato è pari al 12,00%. Per capire se il relativo tasso rientri nella fattispecie dei tassi di usura, basta aumentare questa cifra del 50% per ottenere il tasso di soglia che non può essere superato. Quindi nel caso in cui per accedere ad un prestito o finanziamento viene chiesto un tasso di interesse maggiore ci troviamo in un ipotesi di usura.
Inoltre, per quel che concernono le soglie antiusura a valutazione del giudice e in relazione al caso oggetto d'analisi possono essere ritenuti usurari anche i tassi che risultano, comunque, al di sotto della soglia stabilita dalla Banca d'Italia trimestralmente.
Ciò poiché i tassi rasenti la soglia dell'usura costituiscono tuttavia una notevole remunerazione del prestito.
In aggiunta ai tassi di interesse occorre altresì vagliare la somma ed il numero delle rate da pagare nei periodi stabiliti.
Un'altra cosa da tenere sott'occhio è rappresentata dai costi di apertura e chiusura della pratica.
Bisogna inoltre prestare particolare attenzione quanto le banche o le agenzie finanziarie propagandano offerte invitanti e attestano di non includere costi di istruttoria, poiché potrebbe accadere che per ottenere 5.000 euro in tempi veloci si stipuli un contratto maldestro.
Si parte con il pagamento immediato di una data cifra, ma successivamente il prestito non viene concesso. Le motivazioni per il mancato accesso al credito potrebbe derivare semplicemente da una giustificazione risalente a dieci anni.
Succede così che la somma pagata in anticipo dall'interessato al prestito non venga più resa, con la spiegazione che la finanziaria ha tuttavia operato in termini di attività lavorativa.
Il consumatore può correre il rischio di andare in rimessa anche se ufficialmente non sono previste penali, anche nell'ipotesi dell'estinzione anticipata del prestito.
Difatti si pagano tuttavia gli interessi sulla somma oggetto del prestito e non su quella realmente erogata che di norma è minore.
Nell'ipotesi di dubbi, prima di sottoscrivere il contratto è preferibile chiedere consiglio ad una associazione dei consumatori o altrimenti ad un avvocato, specie per un parere sulla conformità del costo del prestito.
Inviato da: tuttoprestiti
il 18/04/2012 alle 12:12
Inviato da: chiaracarboni90
il 07/06/2011 alle 11:29
Inviato da: chiaracarboni90
il 07/06/2011 alle 10:33
Inviato da: chiaracarboni90
il 01/06/2011 alle 10:41
Inviato da: chiaracarboni90
il 01/06/2011 alle 10:39