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Worldwatch Institute: Consumi mondiali

Post n°686 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da previsionistampa
 
Tag: Consumi

i 500 milioni di individui più ricchi del mondo (circa il 7 per cento della popolazione globale) sono responsabili del 50 per cento delle emissioni globali di anidride carbonica, mentre i 3 miliardi più poveri sono responsabili di appena il 6 per cento delle emissioni di CO2.Sono alcune delle cifre contenute nello State of the World 2010, il rapporto del Worldwatch Institute (appena uscito negli Stati Uniti, in Italia sarà pubblicato da Edizioni Ambiente) dedicato quest'anno soprattutto a un'analisi dei consumi. Ingozzarsi di cibo e di merci non fa bene né ai singoli né all'ambiente. Dal punto di vista della salute individuale c'è da notare che molti degli individui più longevi consumano 1.800-1.900 calorie al giorno, cibi poco trattati e pochissimi alimenti animali, mentre l'americano medio consuma 3.830 calorie al giorno. Dal punto di vista della salute globale c'è da rilevare che tra il 1950 e il 2005 la produzione di metalli è sestuplicata, il consumo di petrolio è aumentato di otto volte e quello di gas naturale di quattordici; un europeo medio usa 43 chilogrammi di risorse e un americano 88; a livello globale ogni giorno si prelevano risorse con le quali si potrebbero costruire 112 Empire State Building. Circa il 60 per cento dei servizi offerti gratuitamente dagli ecosistemi - regolazione climatica, fornitura di acqua dolce, smaltimento dei rifiuti, risorse ittiche - si sta impoverendo. E la corsa a divorare il pianeta diventa sempre più veloce: negli ultimi cinque anni i consumi sono saliti del 28 per cento. Nel 2008, globalmente, si sono acquistati 68 milioni di veicoli, 85 milioni di frigoriferi, 297 milioni di computer e 1,2 miliardi di telefoni cellulari. Non sono aumenti dovuti solo all'incremento demografico: tra il 1960 e il 2006 la popolazione globale è cresciuta di un fattore 2,2, mentre la spesa pro capite in beni di consumo è quasi triplicata.

 
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