Creato da lacky.procino il 07/05/2010

A MODO MIO

Guardo, Leggo, Sorrido E,

 

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Denaro nostro, tasche loro.

Post n°425 pubblicato il 04 Giugno 2012 da lacky.procino
 
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Una frase qui, un piccolo emendamento lì.

Un’aggiunta e, come per miracolo,

si materializzano milioni di euro per i partiti.

Denaro nostro, tasche loro.

Somme sottratte alla sanità, alle famiglie, alla sicurezza, alla scuola.

Denaro che sparisce nel nulla.

Denaro nostro, tasche loro.

Per quei "signori", le nostre tasse sono quisquilie, pinzillacchere, mance, disponibilità di spesa a loro totale discrezione.

Denaro nostro, tasche loro.

Il requisito di rappresentanza parlamentare non è richiesto per le imprese editrici che, risultano essere giornali od organismi di partito o, movimenti politici che nel 2005. Abbiano già maturato il diritto ai contributi.

Esiste un partito con due giornali, si chiama PD.

Bersani aveva messo i contributi al sicuro prima della fusione.

L’Unità, l'Europa, ricevono milioni di euro di contributi.

In tutto fanno milioni di formaggio con i buchi per Topo Gigio.

Denaro nostro, tasche loro.

I sacrifici li devono fare i cittadini.

I sacrifici li decidono i parlamentari.

I parlamentari non fanno sacrifici.

Denaro nostro, tasche loro.

E' il teatro dell'assurdo.

Abbiamo perso il senso della realtà.

I media usano la tecnica della confusione e ci becchiamo come i polli di Renzo prima che gli sia tirato il collo.

Proviamo a ridefinire le regole.

I sacrifici li devono fare tutti.

I sacrifici li decidono e votano i cittadini.

I parlamentari fanno i sacrifici.

Ecco, così va meglio.

I sacrifici li chiedono a tutti ma, non ai concessionari pubblici che lucrano sui beni dei cittadini, dalle autostrade, all'acqua, alle frequenze televisive.

Denaro nostro, tasche loro.

Su questo punto il silenzio dei partiti è di tomba.

Eppure sono soldi facili per la manovra.

Si toglie la concessione statale e i quattrini rientrano subito ai legittimi proprietari:

Gli italiani.

Oppure, si riducono i margini di profitto della concessione del 50/70%.

Se ci stai, bene, altrimenti la concessione ritorna allo Stato.

Nessun parlamentare, che io sappia, ha fatto questa proposta.

Forse tra partiti e concessionari c'è del tenero o addirittura il concessionario si è disputato partito.

Denaro nostro, tasche loro.

Concedere beni dello Stato per ingrassare aziende private, era uno scandalo prima della crisi, ma adesso è intollerabile.

Denaro nostro, tasche loro.

Per il vostro domani,

investite in camper e in roulotte.

Io penso che,

la vera priorità prima che scoppi un casino,

è consentire ai comuni di concedere degli spazi ai residenti per poter parcheggiare le roulotte

a chi è rimasto senza lavoro e,

non può permettersi di pagare l'affitto ai propri aguzzini.

Denaro nostro, tasche loro.

 

 

 

 
 
 
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