A MODO MIO

Storia di un soldato

Ero solo e non ricordo quale fosse la causa della discesa.
In un tratto solitamente battuto, c'era un soldato che dormiva.
Il sole illuminava la sua faccia di fanciullone bello.
Nel sonno calmo aveva un sorriso di estasi.
Io mi arrestai colpito a guardare.
Era un soldato del genio.
Guardandolo, sentivo che avrei dovuto svegliarlo;
che era l'ora nella quale generalmente le artiglierie cominciavano a battere.
E stetti così, fra il sì e il no e, il no vinse, mi mossi e andai oltre.
Ma non feci cento passi e, i miei occhi videro formarsi,
nitida e dolce, un'immagine di donna.
Era la madre del giovane addormentato.
Bella come lui, giovane ancora quasi quanto lui.
Mi passò accanto quasi sfiorandomi.
Salì lieve con passo simile a volo e s'appressò al figliolo.
Gli si curvò sopra e muoveva le labbra come per destarlo ma egli non si destava.
Allora gli occhi della dolce donna si volsero verso di me e pieni di muta implorazione chiedevano aiuto.
Poi essa scomparve.

Io mi passai una mano sulla fronte.
Guardai nella lucentezza dell'aria: nulla vi era più.
"E' stata dunque un'allucinazione" Pensai.
Ma non potei proseguire e tornai sui miei passi.
Il soldato dormiva sempre ed io, col cuore che mi batteva,
commosso, mi curvai su di lui nel modo stesso che si era curvata la madre e:
"sveglia soldato, c'è pericolo qui"
Egli si alzò e, muovendosi per mettersi al riparo dietro una rupe esclamò:
"O grazie, siamo arrivati questa notte, io non sapevo"
La sera, risalendo, passavo di lì, rividi il soldato.
Il quale mi venne incontro agitando le braccia e:
"Grazie, a lei devo la vita"
Poi indicandomi una buca aggiunse:
"Vede signore, Se vi fossi rimasto tre minuti di più..."
E sorrise giocondo.
E nella giocondità di quel sorriso,
io vidi nuovamente sua madre.
La madre

che mi rendeva grazie.

Festa della mamma?
Si.
Ieri prima di oggi.
Domani.
Nell'al di qua
Ma anche
Nell'al dilà.

^^