psicoALCHIMIE

vaporizzata

sembra così la nostra società, altro che liquida
come se le radici, i legami, i rapporti abbiano i contorni indefiniti
della nuvola di vapore sulla pentola degli spaghetti
che per provare a sentirla devi rischiare di scottarti le mani
e poi ti restano tracce d'umido sulle dita
ed il dubbio che non ci sia nulla da afferrare

poi il vapore si espande e a guardarlo pensi che invaderà la cucina
e che ci potrebbe volere un sacco di spazio per contenere tutto questo traffico,
ma lo spazio dei vapori è silenzioso e mobile e veloce,
non si localizza e non si specifica, mutevole, instabile
parente più al nulla travestito che ad uno spazio corposo

troppo insofferente per tollerare la costrizione
troppo leggero per ancorarsi da qualche parte

ill padre perduto

Che siamo orfani di padre ce ne accorgiamo presto,
in quest'epoca forse anche un po' di più,
nonostante le apparenze che confondono,
i padri biologici annaspano, i sacerdoti guida spirituale sono latitanti,
I babysitter sono ragazze, i maestri sono donne,
i pediatri sono donne, gli psicologi sono donne, i professori sono donne

per rimediare un padre o ti iscrivi ad una scuola calcio
o ti occupi di politica

con questa fame di padri, chiunque arriva e ci prometta un sogno
ottiene presto un mandato in bianco, colorato dalla speranza e dal desiderio
che finalmente qualcuno si occupi di noi
senza doverci consumare in lotte e rivendicazioni
Se poi il padre è un imprenditore di successo,
se ha il volto innocuo del signore della porta accanto,
se ti fa ridere con le sue battute
o ha la faccia da bravissimo ragazzo, tanto meglio,
sarà più facile credergli e camminare alla sua ombra.

Quando ci saremo rassegnati all'idea che l'unico padre possibile
lo dobbiamo costruire dentro,
forse le battaglie funzioneranno meglio

scorciatoie

ne conosco poche e nella mia vita non hanno mai funzionato,
quando ho tenuto a qualcosa ho dovuto lavorare sodo
semplicemente
forse per mia natura, forse per la natura delle cose,
perché niente arriva gratis
e quando capita
ti ci vuole il doppio del tempo per sentire di meritartelo 

il fascino misterioso di un pensiero

ciò che non finisce mai di stupirmi
è la possibilità che un pensiero si trasformi in cosa

guardo a questo fenomeno
come da bambina guardavo la mia prima bambola camminante
regalatami dalla anziana maestra di mia madre alla prima comunione
(che all'epoca regalare una bambola a dieci anni ancora non era reato) 

in fondo un pensiero non lo tocchi
è una scommessa della tua ostinazione,
è senza confini e senza luoghi
se non te lo scrivi da qualche parte non ha neanche un tempo

per questo è un affascinante mistero
ritrovartelo davanti, compiuto, a colori, personificato,
più vero del vero
ed è allora che inizi a credere che anche tu puoi fare i miracoli,
che un sogno, un desiderio, un obiettivo 
possono materializzarsi di fronte a te e guardarti negli occhi

volo senza ali

condannati ad accontentarci di macchine volanti
tuffi dagli scogli, sogni in caduta libera, decolli immaginari,
dietro le scapole non spuntano le ali 
per quanti sforzi di concentrazione possiamo fare,
le braccia restano troppo corte per abbracciare il vento
il corpo troppo pesante per incantare la gravità

così non ci resta che saltare, 
lasciare per un istante la sicurezza del suolo, 
mettere tutto lo slancio e l'entusiasmo di cui siamo capaci
e per qualche frazione di secondo restare soli, appesi al nulla,
tanto per andare un po' più lontano, un po' oltre,
in una maniera diversa