Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

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« AMORE MATURO, AMORE IMMA...NUDISMO, ITALIA, NATURIS... »

VITA DI COPPIA, AMORE, NEGAZIONE, SOPPORTAZIONE, ACCETTAZIONE

Post n°8164 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da psicologiaforense

Costruire un legame duraturo è, tutt'oggi, uno dei desideri più comuni, ma, alla prova della vita, di difficile realizzazione. Così si pongono in essere “meccanismi di difesa” (negazione, sopportazione, accettazione… ) per sopravvivere nonostante  tutto…

 

ILLUSIONI D'AMORE
MECCANISMI DI DIFESA PER SOPRAVVIVERE NELLA COPPIA PROBLEMATICA
 

NEGAZIONE:

«BASTA VOLERSI BENE», «DOMANI SARÀ DIVERSO», «SE CI AMIAMO SIAMO DISPOSTI A CAMBIARE». L'elemento che DIVIDE  vie­ne banalizzato e interpretato come un dettaglio irrilevante. Ciò vuol dire che la vita di coppia  sopravvive ma uc­cide parte della realtà. Viene alla luce la logica egocentrica di fondo: TI AMO PERCHÉ MI PIA­CI E NON MI INTERESSA ALTRO. Se non si esce da questo egocentrismo con il tempo verrà fuo­ri la fatidica frase «MI HAI DELUSO».

SOPPORTAZIONE:

«BISOGNA SAPERSI ACCONTENTARE», «SI SA CHE NON ESISTE LA PERFEZIONE», «DI NECESSITÀ FACCIAMO VIRTÙ». Le differen­ze si vedono ma si subiscono senza integrarle dentro a un quadro di accettazione globale dove apparirebbero ingredienti utili per un progetto comune e non più fastidiosi inconvenienti. Se non si supera questa accettazione subita, con il tempo la sopporta­zione si trasforma in tentativo di cambiare l'altro con la desolante inevitabile conclusione: «NON COLLABORA, NON VUOL CAMBIARE!».

ACCETTAZIONE:

«L'ALTRO RIMANE COSÌ, SARÀ SEMPRE COSÌ MA DICO DI SÌ A QUESTA DIVERSITÀ PERCHÉ DEVO PUR SPOSARMI ».  Questo “COMPERARE A SCATOLA CHIUSA” richiede la consapevolezza di rinunciare ad una parte di sé  e al proprio progetto esistenziale in favore  di un super-progetto fatto dalle differenze tra i due. Tutto questo comporta una insoddisfazione  e  una relazione abitudinaria, poco passionale ma sempre uguale a se stessa e quindi molto rassicurante perché prevedibile. 

 
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Commenti al Post:
donadam68
donadam68 il 31/01/15 alle 19:50 via WEB
«SE CI AMIAMO SIAMO DISPOSTI A CAMBIARE» ma così spesso non è....certo «SI SA CHE NON ESISTE LA PERFEZIONE», ma quell'unione che richiede la consapevolezza di rinunciare ad una parte di sé e al proprio progetto esistenziale in favore di non più uno, ma dell'essere semplicemente in due.....oggi però tutto ciò quasi utopia è .... ciaoooo Giuliana, buon week end :)D
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 20:36 via WEB
E' vero anche questo:-) Spesso i due partners sperimentano una forte esperienza di "innamoramento " con elementi sottratti al reale ed estrapolati dal tempo e dal significato che è loro proprio, per essere posti al servizio di desideri inconsci, conferendo così struttura e coerenza logica ad una "relazione" fittizia, immaginaria ed inconsistente, rendendola (attraverso meccanismi difensivi)convincente e persuasiva.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 20:37 via WEB
... illusioni d'amore, appunto!
(Rispondi)
 
Zara1115
Zara1115 il 31/01/15 alle 20:45 via WEB
nella vita non sempre si può scegliere il partner giusto e bisogna accontentarsi di "quello che viene" e che ti chiede di sposarlo nell'illusione di aver incontrato una persona che renderà il nostro “destino sentimentale” un destino familiare felice.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 20:57 via WEB
Capita molto spesso... ma qui non intervengono meccanismi di difesa come quelli che ho descritto nel post quanto "calcoli" precisi. Come ad esempio nei matrimoni “d'interesse”, ecc.. "Ci si potrà sposare senza l'obbligo di amare e forse un giorno si raccomanderà di non amarsi troppo per resistere più a lungo", afferma il filosofo Bruckner
(Rispondi)
 
job1111
job1111 il 31/01/15 alle 21:06 via WEB
Cos'è più il matrimonio? Patto sociale, coronamento di un sogno, utopia di un legame per sempre? Un modo di dividere le spese?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 21:10 via WEB
Uno dei problemi principali è che i due agiscono un rapporto non "formato" e dai confini molto labili con un'organizzazione disfunzionale che si svolge all'interno di una totale incapacità di negoziazione aperta e franca e dove i livelli comunicativi sono del tutto insufficienti e non consentono di mantenere alto il grado di curiosità e di interesse oltre ai sentimenti di protezione, di solidarietà, di intimità e di tolleranza.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 21:11 via WEB
..... ciascuno investe nella "relazione" attese che poi saranno deluse e costruisce una sua "immagine" dell'altro (e su come si realizzerà la vita assieme) in forma ampiamente derealistica.
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alzanussi
alzanussi il 31/01/15 alle 21:37 via WEB
MA E' TUTTO ILLUSIONE!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 21:39 via WEB
ho scritto altrove: Molto di ciò che pensiamo sia vero, in realtà non lo è. Noi esseri umani abbiamo bisogno di illusioni per sopravvivere, e infatti le costruiamo in continuazione in tutti i campi, da quello filosofico a quello religioso economico e politico. Come persone, però, è importante anche imparare a vedere attraverso le illusioni...
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 31/01/15 alle 21:49 via WEB
Voler cambiare per forza l'altra persona a nostro piacimento credo sia quanto di peggio ci possa essere in un rapporto a due. Pensavo che l'ideale fosse conoscersi bene prima, sbagliato anche questo, la persona si evolve, e quello che si conosceva ad un certo punto non c'è più, oppure ci appare diverso. Insomma..io credo siano i valori a rimanere, se uno ce li ha. Se non si hanno difficilmente si accettano i cambiamenti e l'altro da noi così come vuol essere.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 22:28 via WEB
ESATTAMENTE! Fatto salvo il caso del matrimonio d'interesse dove si sviluppano dinamiche diverse....
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 22:40 via WEB
Per rispondere al tuo commento MARA bisogna ricordare che durante la convivenza nei due coniugi ( che vivevano sulle illusioni d'amore) si sviluppano situazioni fortemente sofferte come ad esempio: 1) la perdita delle attese di tipo "magico" rivolte verso la capacità del matrimonio di trasformare la vita, ed il conseguente sviluppo di disturbi di tipo depressivo e/o di aggressività reattiva; 2)la frustrazione delle imprecise attese di "successo" sociale dei coniugi con la assunzione di comportamenti relazionali patologici: ciascuno rimprovera all'altro non solo i difetti e le mancanze, ma anche il non sapersi porre nel modo adeguato. Nessuno dei due é capace di comprendere e accettare il messaggio del partner e ciascuno risponde sempre e solo dal proprio punto di vista; 3) le alterazioni dei " confini" tra i coniugi e la "invasione" dei rispettivi "spazi esistenziali"; 4) lo sviluppo di un contrasto per la acquisizione del "potere" da parte di un coniuge nei confronti dell'altro; 5) l'aumento della critica e dell'animosità reciproche; 6) la continua contestazione dei desideri e dei bisogni dell'altro e la ripetizione compulsiva di schemi relazionali diretti ad evocare il dolore dello stesso; 7) la perdita delle già carenti motivazioni al dialogo, ed il "demoralizzamento" di entrambi i coniugi per il fallimento delle attese che avevano elaborato; 8) la perdita della capacità di esprimere in forma egosintonica al compagno i propri bisogni, desideri, aspettative ed esigenze; 9) ecc...
(Rispondi)
 
 
maraciccia
maraciccia il 01/02/15 alle 00:19 via WEB
Ecco, per superare i punti che così bene descrivi occorre una certa elasticità mentale da parte di entrambi i coniugi, se non c'è anche solo da parte di uno, allora si arriva alla rottura del legame
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metto.radici1
metto.radici1 il 31/01/15 alle 23:10 via WEB
complimenti per il post. E' un argomento molto difficile da trattare dai molteplici aspetti e...non sempre si arriva ad una spiegazione logica sulla vita di coppia....poi oggi nella societa' moderna e' un problema da non sottovalutare e da prendere con le pinzette e non certo con la leggerezza..." tanto c'e' il divorzio"...fallimento completo della coppia e della persona- Lieta serata e buona domenica-Lucky
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 23:17 via WEB
Grazie davvero! Il fallimento della vita a due spesso avviene per la mancanza di una adeguata "cultura di coppia" e per una significativa carenza di quella maturità mentale ed emotiva e di quella necessaria capacità di adattamento, di flessibilità, di tolleranza, di comprensione, di solidarietà reciproca e di consapevolezza della propria personalità e del carattere del partner, tutte cose queste che costituiscono i requisiti minimi indispensabili per una "normale" vita matrimoniale. In questi casi uno lamenta di essere stato trascurato nei suoi bisogni, nelle sue speranze, nelle sue aspettative e giustifica i suoi "malumori" esclusivamente come conseguenza della perifericità del partner in ordine alle sue esigenze.....
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psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 23:18 via WEB
.... all'inverso l'altro si duole del comportamento infantile, psicologicamente dipendente e poco responsabile del coniuge. Così, l'emozione che all'inizio del fidanzamento portava a star bene assieme, ora viene "sporcata" da queste nuove ideazioni. Lo stare vicino assume un significato che impedisce alla primitiva emozione di riemergere. Si inizia in questo modo un percorso interattivo che porta ad agiti oppositivi che, in un circuito autorinforzantesi, riprovoca reazioni di delusione e di insoddisfazione che inducono ad una ricerca quasi ossessiva di umiliare, distruggere l'altro, arroccandosi nelle proprie posizioni.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 23:20 via WEB
Nella separazione dei coniugi troppo spesso si assiste ad un conflitto maligno che sfocia in competizioni burrascose che si protraggono nel tempo strutturando così un dissidio sempre più aspro in una lotta tanto intensa quanto insanabile con un reciproco atteggiamento di rifiuto dello scambio chiaro, attraverso metodi come la negazione e/o la disconferma. Si attivano sequenze circolari, con circuiti a rieccitazione verso la escalation simmetrica: ciascuno risponde con astio all'altro, il quale é astioso a sua volta. Emergono, sempre più evidenti, sentimenti ostili e di disistima reciproca. I due partner non solo si specchiano ciascuno nell'altrui comportamento ma fanno aumentare in progressione il livello di rabbia e di aggressività: l'esasperazione del conflitto diventa fine a se stessa, non si tratta più di avere ragione o torto ma solo di colpire, di distruggere e di sconfiggere il coniuge. In conclusione una relazione coniugale condizionata al passato, chiusa al futuro e aliena da un presente in cui non riconosce più significati ed attribuzioni di senso.
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gabbiano642014
gabbiano642014 il 31/01/15 alle 23:44 via WEB
Eccomi...Allora costruire un legame duraturo...un amore perfetto..."Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo,l'amore invece e' perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione."G.Bjornstrand
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psicologiaforense
psicologiaforense il 31/01/15 alle 23:58 via WEB
Premesso che manca totalmente una "cultura di coppia", che nè in famiglia nè a scuola si attivano percorsi di "educazione affettiva" e di "educazione sessuale" (che sono due cose del tutto diverse e distinte), va osservato che uno tra i problemi più significativi si verifica "QUANDO L'AMORE FINISCE" perchè, spesso, permangono le c.d. "relazioni persistenti" (incapacità di elaborare la separazione). Da qui omicidi/suicidi, femminicidi, violenze, maltrattamenti, contesa dei figli, ecc...ecc...
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metto.radici1
metto.radici1 il 01/02/15 alle 00:22 via WEB
In questo caso...io sono un caso a parte-forse ho elaborato con piena consapevolezza la mia separazione, e' vero che sono ancora in causa per il divorzio(11 anni), ma amo troppo la vita e la liberta' per abbassarmi a compiere violenze verso la mia non piu' moglie.
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metto.radici1
metto.radici1 il 01/02/15 alle 00:24 via WEB
ps.: comunque quando la coppia si divide, la colpa non e' mai solo da una parte- entrambi hanno in ugual misura colpe di orgoglio e non sanno riconoscerle
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psicologiaforense
psicologiaforense il 01/02/15 alle 00:54 via WEB
di solito, la già esasperata conflittualità tra coniugi e loro contesti si trasforma in una guerra senza esclusione di colpi, alimentata, anche, dalle questioni economiche e patrimoniali ancora in sospeso. In questo senso la separazione porta con sé ancora più radicati sensi di delusione, di rancore, di rabbia, di vendetta. La conflittualità é quindi segnata da un contesto in cui la separazione é fallita come mossa per porre fine a una relazione insoddisfacente, "bloccando" i due coniugi in un gioco senza fine (che può durare tantissimi anni) pesantemente alimentato dall'illusione che un'eventuale vittoria giuridica possa risarcire le ferite e le umiliazioni subite nella relazione con il partner.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 01/02/15 alle 00:57 via WEB
..... L'effetto sui coniugi separati é di alimentare il "miraggio" che, alla fine, ci sarà un vincitore che vedrà riconosciuta, da un terzo autorevole, la legittimità del proprio punto di vista, con l’“esclusione” dell'altro dalla vita della prole che subisce una severa limitazione se non l'annullamento dello stesso diritto alla "bigenitorialità" che la norma e la psicologia concordemente qualificano come fondamentale e prioritario per i minori nelle vicende della separazione e del divorzio.
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ligabu3
ligabu3 il 01/02/15 alle 08:23 via WEB
....io vivo con la mia ex!....ma nn stiamo insieme!!
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