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Messaggi del 16/11/2014

 

FUTURO LIQUIDO

Post n°8093 pubblicato il 16 Novembre 2014 da psicologiaforense

FILOSOFIA, PSICOLOGIA, SCIENZA DELLA VITA, ATTUALITA', SOCIOLOGIA,  RIFLESSIONI, IDEE, PENSIERI... PER UN NUOVO GIORNO.  Nell'odierna società  non c'è posto per la stabilità e la durata, l'apparenza prevale sulla sostanza, il tempo si frammenta in episodi, la salute diventa fitness, la massima espressione di libertà è lo zapping.  Tra  le figure emblematiche che abitano questo traballante universo c'è, più di ogni altro, lo straniero. Per impedire che l'individuo diventi presto straniero anche a se stesso, è giunto forse il momento di guardare a nuove strategie di vita.....

LA SOCIETA' DEL NARCISISMO E DELLA FRAMMENTAZIONE

Viviamo in una società complessa, frammentata, i cui orizzonti si sono indefinitamente ampliati, dove l'individuo viene continua­mente sollecitato da una molteplicità di messaggi sempre più etero­genei ed è portato a vivere una varietà illimitata di esperienze di­verse e spesso contraddittorie. Gli animali sono protetti di fronte a queste inondazioni di input, perché la loro struttura percettiva con­sente loro di selezionarli automaticamente. Essi reagiscono in mo­do immediato, automatico, alle provocazioni dell'ambiente, perché fin dall'inizio lo hanno inconsapevolmente ristretto alle loro di­mensioni. Per l'essere umano non è così  ma questa complessità è per la persona una ricchezza, ma anche una sfida. La costringe a una con­tinua opera di rielaborazione dei dati, dei messaggi, delle suggestio­ni, che lo pressano da tutte le parti, allo scopo di farli rientrare in una visione complessiva e il più possibile unitaria del suo mondo. Ma ciò è possibile finché la pressione dall' esterno si mantiene entro certi limiti. L'aumento esponenziale delle sollecitazioni, a cui la nostra società sottopone l'individuo, lo mette in condizione di soccombere. Alla fine egli rinunzia a discernere e selezionare i di­ersi stimoli, integrandoli in un quadro coerente. Si limita, allora, ad affastellare alla rinfusa esperienze, pensieri, stati d'animo, senza essere in grado di darne una valutazione critica e di farne una gerarchia. Piuttosto che raccoglierli dentro di sé, ordinandoli, è costretto ad abbandonarsi indiscriminatamente al loro flusso caotico. In que­sto modo, però, non soltanto la sua visione della realtà, ma anche la sua identità interiore si frantuma, ed egli diventa, pirandelliana­mente, «uno, nessuno, centomila».

 
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