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Messaggi del 22/05/2015

 

IL SEGRETO DEL SUCCESSO, ELENA BOSCHI, POLITICA, SEDUZIONE,

Post n°8300 pubblicato il 22 Maggio 2015 da psicologiaforense

La Boschi ha riscoperta e praticata l'arte del fascino in politica...  ha la capacità di suscitare l'attenzione altrui, che si realizza con il corpo, il linguaggio, i gesti, lo sguardo sapendo comunicare in maniera efficace e seduttiva con tutte le persone che la circondano…

BELLA, SOLIDA E ALLINEATA.
E DIVENTA IL MARCHIO DEL PD

MARIA ELENA BOSCHI SPIEGATA DA POLITOLOGI E SONDAGGISTI:  NON ERA L’UNICA RENZIANA DOC, MA LA PIÙ RESISTENTE


Bella, credibile e renziana di ferro. Ecco perché Maria Elena Boschi è diventata il simbolo del nuovo Pd. Era facile chiedersi perché Maria Elena Boschi sì e le altre no. «Perché è l’incarnazione totale e perfetta del renzismo», dice il politologo della Luiss ed editorialista della Stampa, Giovanni Orsina. «Perché ha un’immagine fortissima», dice la direttrice di Euromedia Research, Alessandra Ghisleri. «Perché ha portato a casa le riforme e ha la credibilità per andare in giro».   anche perché, come sottolinea la sondaggista di fiducia di Berlusconi, Alessandra Ghisleri (Euromedia Research), "ha un'immagine fortissima, lontana da Anna Finocchiaro a cui la scorta spingeva il carrello dell'Ikea".  

 

La nuova onda renziana vede la Boschi in primissima fila, accanto al leader, non solo in quanto ministro delle Riforme: "E' una mela fresca, piacevole - è il commento di Oliviero Toscani - E' una bella ragazza, cicciottella, rassicurante. Con quell'aria ingenua sa usare un po' più degli altri  la comunicazione politica". Che sia competente o meno, nota Toscani, non è rilevante. Va dritta al punto, in Parlamento come in tv. Anche per questo si è lasciata alle spalle le altre renzine salite alla ribalta nel 2013, da Simona Bonafè ad Alessia Morani, fino alle "acquisite" Marianna Madia, Alessandra Moretti e Pina Picierno, che pure hanno guadagnato posizioni importanti ma sembrano essersi perse un po' per strada, soprattutto come appeal generale. "La Boschi non si è persa - spiega la Gualmini - lei studia, si prepara, quando dibatte non commette errori, non si fa prendere in castagna, mantiene brillantezza". 


NOTIZIE INTEGRATIVE
MARIA ELENA BOSCHI (24 gennaio 1981) è figlia di Pierluigi Boschi vicepresidente della Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, e di Stefania Agresti.  Di educazione cattolica, ha conseguito la maturità classica al liceo Francesco Petrarca di Arezzo nel 2000 con 100/100. Si è laureata all’Università degli Studi di Firenze in giurisprudenza con 110 e lode. Ha, inoltre, conseguito un master in diritto societario.  Agli esordi del suo impegno politico, è stata una delle tre coordinatrici della campagna di Matteo Renzi per le primarie del centrosinistra del 2012. Alle elezioni politiche  del 2013 è stata eletta alla Camera dei deputati  e il 9 dicembre 2013, in seguito alla vittoria di Renzi alle elezioni primarie del Partito Democratico, è entrata a far parte della segreteria nazionale del PD con il ruolo di responsabile alle riforme. Dal 22 febbraio 2014 è Ministro per le Riforme costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento con delega all'attuazione del programma del Governo Renzi.
Per il primo incarico è la prima donna nella storia della Repubblica, per il secondo è la seconda.

 
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RAZZISMO ALLA ROVESCIA, PADOVA, DOPPIO LISTINO DAL PARRUCCHIERE, I BIANCHI PAGANO MOLTO DI PIÙ

Post n°8299 pubblicato il 22 Maggio 2015 da psicologiaforense

La polizia municipale ha sequestrato il listino prezzi di un parrucchiere etnico in zona fiera. I costi sono infatti diversi. Ad esempio, ad un italiano sono chiesti 10 euro per il taglio dei capelli e a un black (nero) 6 euro. Anche la barba ha due prezzi diversi: bianchi 5 euro, neri 3. E taglio con barba bianchi 15 euro, neri 8.«Questo è razzismo», commentano il presidente del consiglio comunale Roberto Marcato e l'assessore Fabrizio Boron, entrambi della Lega e candidati in regione...

PADOVA, PARRUCCHIERA FA PREZZI DIVERSI A SECONDA DEL COLORE DELLA PELLE: 10 EURO PER UN TAGLIO AI BIANCHI, 6 AI NERI


Mercoledì 20 maggio, agli ordini del comandante Antonio Paolocci, i vigili urbani di Padova hanno fatto irruzione in un parrucchiere africano a due passi dalla Stazione, «Gloria Coiffeur Beauty Center» di via Tommaseo, ed hanno sequestrato alla titolare il tariffario esposto all’ingresso, dove i prezzi sono differenti a seconda del colore della pelle del cliente. L'assessore comunale di Padova Fabrizio Boron e il presidente del Consiglio Roberto Marcato hanno denunciato attraverso un video pubblicato sulla pagina Facebook del sindaco Massimo Bitonci l'esistenza di un prezzario differente. «Questo è razzismo - ha spiegato Boron - Noi siamo contro il razzismo, chi difende questo stato di cose è razzista». « Padova, No apartheid» ha scandito Marcato. Per ora i vigili non hanno elevato una multa nei confronti del parrucchiere ma lo denunceranno in Procura per violazione della legge Mancino.  Ma Gloria, la parrucchiera sotto accusa, si difende. E spiega: "Non è razzismo, faccio pagare di meno i neri perché con loro in 10 minuti finisco. I bianchi mi chiedono di più, lavaggio, taglio, gel, ci vogliono 40 minuti".

 
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