LA MAFIA NON ESISTE
A Capaci ci fu uno spaventoso terremoto e in via D' Amelio una fuga di gas. Per non parlare della depressione che porta al suicidio moltissimi rappresentanti delle Forze dell' Ordine.
PIAZZA DELLA MEMORIA.
Post n°43 pubblicato il 02 Marzo 2010 da joe.petrosino
Alcune sue esternazioni:
"La Costituzione vuole il magistrato in toga e non in divisa Io sono un giudice e mi rifiuto di essere un combattente anche contro la mafia, il mio compito non è quello di lottare." (Fonte Wikipedia e quotidiani online). |
Post n°42 pubblicato il 02 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°41 pubblicato il 02 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°40 pubblicato il 02 Marzo 2010 da joe.petrosino
Mandamento : zona di influenza di una o più famiglie di Cosa Nostra. Gli 8 mandamenti di Palermo : 1) Porta Nuova 2) Brancaccio 3) Boccadifalco Passo di Rigano 4) Santa Maria di Gesù 5) Noce 6) Pagliarelli 7) Resuttana 8) San Lorenzo Gli 8 mandamenti della provincia di Palermo 1) Palermo 2) Partinico 3) San Giuseppe Jato 4) Corleone 5) Viallabate 6) Belmonte Mezzagno 7) Gangi 8) San Mauro Castelverde Mandamenti di Trapani : Castelvetrano Trapani Mazara del Vallo Alcamo (fonte Wikipedia) |
Post n°39 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°38 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°37 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
(Arrestato nel 1984) "La più esplicita infiltrazione della mafia nell'amministrazione pubblica" (così lo definirono i magistrati che indagavano su di lui). |
Post n°36 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°35 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°34 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°33 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°32 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
«Un mio orgoglio particolare è una dichiarazione degli americani secondo cui l'Ufficio Istruzione di Palermo è un centro pilota della lotta antimafia, un esempio per le altre Magistrature d'Italia. I Magistrati dell'Ufficio Istruzione sono un gruppo compatto, attivo e battagliero». «Parlare ai giovani, alla gente, raccontare chi sono e come si arricchiscono i mafiosi fa parte dei doveri di un giudice. Senza una nuova coscienza, noi, da soli, non ce la faremo mai». «La cosa peggiore che possa accadere è essere ucciso. Io non ho paura della morte e, anche se cammino con la scorta, so benissimo che possono colpirmi in ogni momento. Spero che, se dovesse accadere, non succeda nulla agli uomini della mia scorta. Per un Magistrato come me è normale considerarsi nel mirino delle cosche mafiose. Ma questo non impedisce né a me né agli altri giudici di continuare a lavorare». «Magistrato tenacemente impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, consapevole dei rischi cui andava incontro quale Capo dell'Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, dedicava ogni sua energia a respingere con rigorosa coerenza la sfida sempre più minacciosa lanciata dalle organizzazioni mafiose allo Stato democratico. Barbaramente trucidato In un proditorio agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificava la sua vita al servizio della giustizia, dello Stato e delle istituzioni» |
«Preposto al servizio di tutela a magistrato tenacemente impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, assolveva il proprio compito con alto senso del dovere e serena dedizione pur consapevole dei rischi personali connessi con la recrudescenza degli attentati contro rappresentanti dell'ordine giudiziario e delle Forze di Polizia. Barbaramente trucidato in un proditorio agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificava la vita a difesa dello Stato e delle istituzioni. Palermo, 29 luglio 1983.» |
Post n°30 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°29 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°28 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°27 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°26 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
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Post n°25 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
"Ho ucciso Giovanni Falcone. Ma non era la prima volta: avevo già adoperato l'auto bomba per uccidere il giudice Rocco Chinnici e gli uomini della sua scorta. Sono responsabile del sequestro e della morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, che aveva tredici anni quando fu rapito e quindici quando fu ammazzato. Ho commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti. Ancora oggi non riesco a ricordare tutti, uno per uno, i nomi di quelli che ho ucciso. Molti più di cento, di sicuro meno di duecento." |
Post n°24 pubblicato il 01 Marzo 2010 da joe.petrosino
« Chi siamo noi, miserabili uomini, che ci arroghiamo il diritto di giustiziare dei nostri simili, nostri fratelli, di sostituirci a Dio onnipotente nel dare la morte? Pazzi, solo dei pazzi » (Leonardo Vitale) "Scarcerato nel giugno 1984, fu ucciso dopo pochi mesi, il 2 dicembre, mentre tornava dalla Messa domenicale. A differenza della Giustizia dello Stato, la mafia percepì l'importanza delle sue rivelazioni e lo punì inesorabilmente per aver violato la legge dell'omertà. E' augurabile che, almeno dopo morto, Vitale trovi il credito che meritava e che merita. " (Giovanni Falcone) |
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