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Chernobyl

Post n°47 pubblicato il 04 Aprile 2005 da adrians3

Alla cortese attenzione

Newmagazine Sanpaolo

 

 

 

 

Quest’anno insieme a diverse famiglie lomelline ho aderito ad una associazione che ha accolto nello scorso mese di giugno  bambini provenienti da aree contaminate  da radioattivita’ :

Come tutti ci ricordiamo  nel 1986 si verifico l’esplosione di un reattore della centrale nucleare di Chernobyl che libero’ una radioattività 200 volte superiore  a quella prodotta dai bombardamenti atomici di Hiroshima.

Quella nube si  diffuse in tutto il territorio  circostante, arrivando sino in Europa..

In Bielorussia ed Ucraina persistono ancora oggi livelli altissimi di radioattivita’ anzi alcune sostanze liberate allora come il cesio e il plutonio hanno tempi di dimezzamento di  secoli e millenni..

Il risultato e’che attualmente la mortalita’ infantile in Russia e’ altissima  e 800mila  bambini, nati in quegli anni sono a rischio di malattie correlati alla radioattività.

Trascorrere un mese in Italia mangiando cibi sani e non contaminati permette a questi bambini di dissipare la radioattivita’presente nell’ organismo rigenerando il loro sistema immunitario.

 

Il lato negativo e’ determinato dal ritorno nei loro paesi e alla inevitabilita’ di dovere assumere di nuovo cibi  inquinati.

In Bielorussia l’opinione pubblica locale pensa , per assurdo, che la situazione si stia normalizzando, e del resto non esistono alternative concrete.

Non e tuttavia cosi’, anzi molti scienziati ritengono che il peggio  verra tra pochi anni quando i bambini di allora  inizieranno a procreare e solo allora si vedranno le conseguenze e gli effetti genetici  sulle future generazioni.

In effetti Chernobyl si configura come una grande esperimento scientifico a cielo aperto del quale nessun scienziato e’ in grado di prevederne le conseguenze.

 

Tuttavia  contattando altre associazioni che danno ospitalita’ ai bambini bielorussi in Italia  abbiamo recuperato e studiato a fondo un progetto nazionale di Lega Ambiente che  ha gia ottenuto pareri favorevoli da governi e comunita’ scientifiche e che prevede semplicemente la possibilita’ di creare per tutto l’anno cibo sano coltivandolo non su terreno radioattivo ma  in enorme serre che poggiano su strati di torba .

Anzi la prima serra sta per essere istallata nella zona del Gomel, da essa ci si aspetta grandi risultati.

L’unico vero’ problema non e’ tecnologico ma il poter disporre di finanziamenti.

adeguati.

Casualmente , scorrendo le pagine web della ns Fondazione SANPAOLO abbiamo constatato che nella sua mission c’e’ anche una forte sensibilita’ verso le tematiche della prevenzione ambientale.

.

Mi e’ sembrato che tutto   questo potesse combaciare  alla perfezione .

Cosi mi sono permesso di presentare alla Direzione della Ns Fondazione questo progetto,  sicuramente complesso ma che ha nell’anima  un respiro di grande umanita’ , e che, permettendo  la produzione di cibi puliti per interi villaggi creerebbe futuro la’ dove ora c’e solo rassegnazione e angoscia.

 

 

Nella speranza che esso possa essere accolto e finanziato almeno in piccola parte.

 
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