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Ancora lilliput

Post n°70 pubblicato il 07 Aprile 2005 da adrians3

Questo intervento vuole essere un contributo al dibattito  da parte di  persone che aderiscono al nodo Lomellino della rete di Lilliput .Essa rappresenta molte associazioni; ecologiste, pacifiste, religiose che come nella favola di  Swith  credono nella possibilita' di ingabbiare il gigante Gulliver ,oggi  rappresentato dagli aspetti piu'  iniqui della globalizzazione economica .

Cio'  che pensiamo e' che stiamo assistendo in Lomellina  alla creazione di un luogo  sempre piu' modellato  dalle lobby  dell'incenerimento e dell'energia  , lobby che come ieri quelle del petrolio e del nucleare stanno  creando un pesante impatto ambientale  nella gestione del  territorio , distruggendo ogni possibilita' di percorrere strade alternative   e incapaci di ascoltare le opposizioni delle persone che ci vivono.



E questa   scelta e' perfettamente coerente ad un modello di sviluppo  che continua ad avere come punto di riferimento l' equazione  a ns avviso errata  " piu  PIL, piu' benessere".

A Marina di  Massa lo scorso anno alla formazione della rete nazionale di Lilliput,  Gesualdi del resto molto conosciuto come allievo di Don  Milani,  parlava della necessita'  di avere a disposizione  altre due terre, una per  attingere  materie prime e l 'altra per stiparci gli scarti e i rifiuti dell 'opulenza del nord del   mondo.

L'alternativa inevitabile allora a ns avviso non puo' che essere la scelta di  un  minor consumo individuale e collettivo di  risorse,  il che non significa necessariamente   un peggioramento  della qualità della ns vita, soprattutto di quelle piu' importanti, di  quelle culturali,  di quella  relazionale. Anzi,  l' obiettivo e' un aumento del benessere personale, meno centrato pero' sul terreno dell' avere e piu' come diceva  Erich Fromm  su quello dell'essere.

Questo tuttavia non e' per nulla pacifico e implica profondi cambiamenti anche personali , perche' mette in discussione tutto l'assetto dell'economia  cosi come oggi e' strutturata  , in quanto e' una economia fondata sull'espansione.
E se cominciamo a parlare di una societa' che deve passare da una economia fondata sull'espansione ad un economia "del limite " allora siamo subito tutti quanti presi da una  tremenda paura  ,perche 'siamo abituati a vivere nel superfluo  e non riusciamo ad immaginarci proprio  come si possa vivere bene  pur disponendo  di meno.      Pero' e' evidente che cosi non possiamo continuare  e che non possiamo arrogarci il diritto, noi 20 per cento dell umanita ' di consumare l'84 per cento delle risorse esistenti sulla terra, e di continuare ad avere livelli di impronta ecologica che fanno paura e allora e' necessario passare ad un modello di vita ,di produzione e di consumo diverso, radicalmente diverso. Magari iniziando anche dal lo stile di vita personale  cominciando a metterci nell' ordine di idee di un nuovo concetto di benessere  che non sia fatto solo "di beni avere "come questo sistema ci vende, ma di un benessere che  tiene in considerazione  tutte le dimensioni dell'essere perche'  noi non siamo solo tubi digerenti ma anche  sfera affettiva ,  anche rapporti sociali,   anche spiritualita'.

La ns conclusione e' che  la gestione dei problemi dei rifiuti e dell 'energia deve essere fatta   in modo diverso , non e' e non puo' essere solo una scelta tecnica  o tecnologica. Dobbiamo andare verso un nuovo concetto di efficienza , che non sia basato solo sull 'efficienza monetaria, come avviene oggi. Perche' questo sistema valuta l'efficienza della tecnologia in base ai costi, e allora il dibattito attuale e' solo sul costo  e sui guadagni dei rifiuti termodistrutti. Questo e' sbagliato perche' noi  sappiamo molto bene che i prezzi  molto spesso sono il risultato di rapporti politici o di rapporti di forza, e allora dobbiamo valutare l 'efficienza della tecnologia anche in base agli ecosistemi che abbiamo sconvolto e agli inquinanti che abbiamo  prodotto.

Dobbiamo andare verso l' uso di energie rinnovabili,  dobbiamo andare  verso un uso di tecnologie a basso impatto ambientale nel campo dei rifiuti,  e verso un uso di tecnologie che siano veramente sicure e controllabili.

Solo avendo la forza di imporre questa nuova strada   saremo in grado di incidere  sul pensiero dominante  e sulle sue crisi profonde e senza sbocchi .
Ci sono  troppe crisi che ci attendono dietro l'angolo:

Innanzitutto  una crisi ecologica perche' la ns societa' non sara' in grado di durare nel tempo, perche utilizza piu' risorse naturali di quelle che la terra puo' fornire in modo rinnovabile ed emette piu' inquinanti di quanto la terra puo' assorbire, il che significa semplicemente che stiamo distruggendo a stessa base della ns esistenza.

La crisi della giustizia perche' la nostra societa' occidentale si appropria  di uno spazio di natura e di risorse molto maggiore di quello che le competerebbe, per cui possiamo dire tranquillamente che ci stiamo appropriando di quote di natura che spettano ad altri popoli o alle generazioni future.

E  poi ancora la crisi del benessere perche ' non siamo per nulla convinti  che nei ns paesi ricchi le persone siano piu felici, ed e' vero  invece  che il sistema consumistico ha bisogno di persone insoddisfatte nella quale fare nascere il bisogno di nuovi prodotti.

E infine  la crisi del futuro  perche' non e' piu' vero che dandosi da fare e lavorando si possano migliorare le condizioni di vita proprie e dei propri figli, perche' le nuove generazioni stanno peggio delle precedenti e perche ' questa societa' sta perdendo le sue prospettive  e la capacita di dare un senso all'esistenza .

Per questo  noi lillipuziani sogniamo un nuovo territorio dove non vincano solo le lobby del profitto e per questo continuiamo a lavorare,soprattutto sul terreno del cambiamento della cultura e del pensiero .


Nodo lomellino Rete di Lilliput

 
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