Creato da calceviva il 20/07/2005
News, informazioni e gossip sull'immobiliare
 

 

«Ho realizzato la fusione nucleare a freddo» A Bologna dichiarazioni choc

Post n°244 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da calceviva
 
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Ce l’hanno fatta: l’esperimento avvenuto venerdì pomeriggio – 14 gennaio 2011 – in un capannone bolognese ha dato risultati positivi. Davanti ad un pubblico di esperti e selezionati giornalisti, il Prof. Sergio Focardi e l’Ing. Andrea Rossi hanno dato dimostrazione pubblica della fusione nucleare a freddo. Si tratta di un reattore a fusione nickel-idrogeno in grado di produrre alcuni kilowatt di energia termica, sufficienti per scaldare l’equivalente di due appartamenti. Un risultato significativo considerando che l’energia ottenuta dall’esperimento supera di gran lunga quella impiegata per la sua attuazione. Un enorme passo avanti sulla strada dell’energie pulite.

La fusione nucleare consiste nell’avvicinare deuterio e trizio (isotopi dell’idrogeno) per farli reagire, ma affinché avvenga questo, occorre avere anche un catalizzatore, che garantisca che i due isotopi si avvicinino. I processi di fusione nucleare danno una quantità di energia atomica in genere superiore di dieci volte quella che si libera con i processi di fissione (il processo usato nelle contemporanee centrali nucleare nel mondo), ma il procedimento da attuare comporta delle difficoltà maggiori. La principale riguarda la temperatura, che per mantenersi costante deve raggiungere i 10 milioni di gradi, più o meno la temperatura del Sole – dove ogni secondo avviene una fusione nucleare che libera 4,5 tonnellate di energia – gradi non semplici da mantenere stabili in un laboratorio. Per questa ragione si è iniziato a pensare alla fusione fredda, cioè effettuata ad una temperatura simile a quella ambiente.

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L’Italia senza soldi non costruisce i progetti che chiede alle archistar

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politici italiani vogliono le archistar: chiamano architetti internazionali, nomi famosi, che disegnano grandi progetti, capaci di catturare l’attenzione dei cittadini e della stampa perché d’impatto, innovativi, moderni e dai costi esagerati. Un meccanismo che nel Bel Paese non è più un caso isolato, ma che è diventata una moda. Non importa se, e accade spesso, il comune ha le casse vuote e il progetto col passare dei mesi deve essere rivisto e ridimensionato… o ancora rimane sulla carta e non verrà mai realizzato… intanto, però, le idee sono state annunciate e le archistar pagate. E il comune è finito sotto i riflettori. Anche solo per qualche mese.
LE ARCHISTAR DI FIRENZE – Arata Isozaki, Santiago Calatrava, Massimiliano Fuksas e Richard Rogers: la crème degli architetti internazionali che, presentati in pompa magna, avrebbero cambiato il volto della città di Firenze. Arata Isozaki, architetto giapponese, ha vinto nel 1986 la medaglia d’oro del RIBA, The Royal Institute of British Architects, in Italia ha realizzato il Palasport olimpico di Torino e ha progettato una delle tre torri di Citylife, il progetto di riqualificazione del quartiere storico della Fiera Campionaria a Milano. Nel 1998 ha vinto il concorso internazionale bandito dal Ministero e dal Comune di Firenze per ridisegnare l’uscita principale della Galleria degli Uffizi, un progetto già criticato e abbandonato nel 2005, tornato alla ribalta nel 2007 e nel 2011, dodici anni dopo la proclamazione del vincitore, ancora oggetto di discussione (Loggia di Isozaki, la storia infinita) e Matteo Renzi, sindaco di Firenze, dichiara: Il Comune di Firenze è favorevole alla realizzazione del progetto, ma la questione sarà affrontata solo al termine dei lavori per realizzare l’ampliamento del museo. (Fonte – 14 gennaio 2011, Renzi: ”La loggia Isozaki si farà, manteniamo impegni”) Una questione ancora aperta…

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JoeVelluto, insostenibile leggerezza del design, da usare sorridendo

Post n°242 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da calceviva
 
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…quanto viene richiesto al designer oggi è quanto veniva richiesto (o veniva naturale) al designer negli anni Settanta: semplicità, efficacia delle idee, facile realizzazione e bassi costi produttivi. Forse questo è il momento ufficiale per realizzare dei grandi progetti e per passare da eterni giovani designer a progettisti maturi. Il designer sta diventando una sorta di consulente/artigiano. Un consulente che può creare innovazione attraverso la propria esperienza progettuale/manuale. L’opportunità che può cogliere in questo momento è di fermarsi a riflettere…
Parola dei JoeVelluto, Andrea Maragno classe 1974 e Sonia Tasca classe 1975, i fondatori del gruppo creativo firmano, con la loro ironia, i primi mesi del 2011 nel design. Con una mostra collettiva a Vicenza e una mostra personale nel tempio del design italiano, la Triennale di Milano. La ricerca del gruppo, con sede a Vicenza, inizia nel 2002 con il loro RosAria, un rosario usa e getta in pluriball – oggi parte della mostra, curata da Alessandro Mendini, Quali Cose Siamo, sempre in Triennale fino al 27 febbraio, miglior mostra di design del 2010 per il New York Times – l’irriverenza e la semplicità sono gli ingredienti di un successo, RosAria diventa così il manifesto di un pensiero progettuale che segnerà tutte le creazioni dei JoeVelluto. Useless in more teorizza l’inutilità.

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Londra, all’asta l’amante e la moglie di Picasso. Chi vale di più?

Post n°241 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da calceviva
 
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Avete voglia di andare a caccia d’affari nel mondo delle aste? Allora non perdetevi la Impressionist & Modern Art Evening Sale da Sotheby’s, l’8 febbraio, a Londra. 42 lotti, principalmente dipinti a olio, e pochissime sculture-chicche tra cui fiammeggiano una sensuale Henri Moore e una vibrante Marino Marini. Blue chip dell’asta è fuor di dubbio La lecture di Picasso, il cui valore si aggiora tra i 13 e i 21 milioni di euro, passata di mano l’ultima volta soltanto nel 1996. Il mercato di Picasso difficilmente conosce battute d’arresto. Ad esempio lo scorso settembre, sempre da Sotheby’s a Londra, l’incisione Minotauromachie del 1935 ha raddoppiato la stima massima di 600mila sterline, battuta a circa 1milione e due.
L’opera più abbordabile per prezzo è una guache su carta di Fernand Léger del 1926, 43,8 x 31,5 cm, titolo Composition, per un valore stimato 175.000-292.000 euro. Un pezzo adatto a chi vuole investire partendo da una somma non troppo importante o per chi ama un certo rigore compositivo, dato che il dipinto risente delle influenze stilistiche di Le Corbusier, che non tutti sapevano esser stato pittore (non solo architetto).
Gli italiani all’asta sono Giorgio Morandi (1890 – 1964), e Marino Marini (1901 – 1980).

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Rincari Adsl, le linee si inchiodano ma le tariffe corrono, il fegato si rode

Post n°240 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da calceviva
 
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Per gli utenti di linea fissa con o senza Adsl sono aumentati di 2 euro i canoni mensili dei provider, tutti per la stessa cifra, tutti insieme compatti e solidali (tranne Fastweb per ora) e temporaneamente dimentichi della concorrenza all’ultimo spot del periodo prima di Natale e non solo. Wind, TeleTu e Tiscali tra le due possibilità, diventare meno competitivi oppure ridurre gli utili, hanno scelta la prima opzione. Il motivo? L’adeguamento delle offerte alla clientela in seguito al rincaro delle tariffe di terminazione, ovvero le tariffe all’ingrosso stabilite dall’Agcom (Autorità garante delle comunicazioni), pagate dagli operatori a Telecom Italia per avere in cambio servizi voce o Adsl da offrire ai propri abbonati, cioè per accedere alla rete. Ma anche Telecom (ricordiamo, la rete è sua) ha limato al rialzo di un euro. Del resto se tutti hanno aumentato i prezzi l’occasione deve esserle sembrata buona. Quindi i costi delle linee fisse invece di scendere, come accade in tutta Europa, sono ripresi a salire. E per gli italiani il prezzo minimo mensile ora è 22 euro o 32 euro Adsl compresa.

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Se l’Europa si vuole salvare, l’Unione deve essere politica

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Can Europe Be Saved? – L’Europa può essere salvata? Si chiede l’economista statunitense Paul Robin Krugman sulle colonne del New York Times, premio nobel 2008 per l’economia per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell’attività economica. L’Europa si vuole salvare come unione, federazione di nazioni?! Ci chiediamo noi … se dai diamanti non nasce niente e dal letame nascono i fior … dalla finanza spazzatura, dalla spazzatura politica, dal letamaio dell’informazione propagandistica, che ci ha ridotto – compiaciuti e oziosi nel nostro illusorio benessere – a sudditi catatonicizzati che delocalizzano le proprie paure per non affrontare la dura realtà di un Paese – l’Italia – che si è o autoipergarantito o ha rubato e depredato senza costruire nulla per il futuro delle generazioni nel migliore dei casi, può nascere un’Europa politica, non solo con una moneta unica ma con un mercato unico, con una fiscalità comune, con una mobilità e flessibilità del lavoro comune, con regole e un’idea da nuovo continente che sta realmente al passo coi tempi.

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Il Vesuvio? Una bomba ad orologeria! E l’urbanistica resta una mina vagante

Post n°238 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da calceviva
 
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NON BASTA che l’Italia vanti uno dei più bassi indici di crescita demografica del mondo, non basta il milione di appartamenti invenduti, non è bastata neppure l’amara lezione della bolla americana. Il Belpaese (o ciò che ne resta) non sa rinunciare al cemento, non sfugge alla speculazione, non rinuncia a “investire” nel mattone quasi non esistessero altre forme di intrapresa.

COSA È SUCCESSO?! Il 21 dicembre scorso il consiglio regionale campano – grazie ad un emendamento di Paola Raia (Pdl) – ha inserito nel Piano Casa una modifica al vincolo di edificabilità per la zona rossa. Si potranno ristrutturare gli immobili esistenti “anche mediante demolizione e ricostruzione in altro sito, in coerenza con le prvisioni urbanistiche vigenti, a condizione che almeno il 50% della volumetria originaria dell’immobile sia destinata ad uso diverso dalla residenza”.

Ora, secondo gli studiosi se il vulcano si risveglia sarà un disastro. Il piano evacuazione appare insufficiente mentre le Istituzioni e la stessa opinione pubblica, in questi anni, hanno gravemente sottovalutato il pericolo. Il rischio di un’eruzione del Vesuvio è molto alto e non bisogna mai abbassare la guardiaQuesto allarme è stato lanciato nell’ultimo convegno dell’Ordine dei Geologi della Campania che data novembre 2009.

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Approvato il referendum sul nucleare, gli italiani andranno a votare

Post n°237 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da calceviva
 
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La Corte Costituzionale ha emesso la sentenza: il referendum per il nucleare si farà. Tra aprile e giugno 2011 gli italiani saranno chiamati alle urne per decidere, ancora una volta dopo 24 anni, se l’energia atomica sia un bene o un male per lo stivale. Il referendum è stato proposto e fortemente sostenuto dal partito l’Italia dei Valori (IDV), capolista l’On. Antonio di Pietro, che il 1° maggio 2010 aveva cominciato un tour in tutta il paese per raccogliere le firme dei cittadini favorevoli al ritorno al voto. Per poter proporre alla Consulta un referendum è necessario raggiungere un quorum di 500mila firme. L’IDV in tre mesi di viaggio in Italia ne ha raccolte quasi 800mila. Di Pietro motiva il risultato raggiunto parlando degli italiani come di un popolo politicamente impegnato e non intenzionato a sottomettersi alle decisioni energetiche del governo. La data della chiamata alle urne sarà una domenica comprese tra il 15 aprile e il 15 giugno 2011 e verrà fissata con un decreto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a seguito della deliberazione del Consiglio dei Ministri.

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Tre aziende italiane progettano la metro di Copenhagen

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La metro di Copenhagen parla italiano. La Salini Costruzioni, azienda romana che opera nel settore della costruzione di grandi opere si è aggiudicata l’appalto per i lavori, una commessa da un miliardo e 700mila euro; anche i treni e le tecnologie parleranno italiano, grazie ai contratti affidati a due società del gruppo Finmeccanica, Ansaldo Breda e Ansaldo Sts. La notizia porta una ventata di ottimismo… il settore delle costruzioni e dell’edilizia è sempre più in difficoltà… abbiamo scritto La crisi ha demolito l’Edilizia italiana, i Costruttori entreranno in scioperoLa crisi non si arresta i politici non ascoltano… abbiamo pubblicato il rapporto su … Il sistema italiano delle costruzioni… E abbiamo iniziato il nuovo anno parlando del lavoro nero e delle irregolarità nei cantieri, notizie che preoccupano un settore già piegato dalla crisi economica… Il lavoro nero e l’evasione fiscale aggravano la crisi del settore edile e ancora Falsi collaudi e ancora irregolarità nei cantieri edili del Bel Paese… in questo clima di sfiducia e pessimismo, ben venga che tre aziende italiane firmino la metropolitana di Copenhagen.

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Gli italiani sognano e cercano casa, l’acquisto nel 2012 se c’è il mutuo

Post n°235 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da calceviva
 
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Premesso che gli italiani restano tra i più ricchi al mondo, lo sottolineerebbe anche il Financial Times ma molti tendono a sottovalutarlo e rischiano di non comprendere lo stato attuale di salute della nostra economia, secondo un dossier di Panorama che vi anticipiamo, per cui il mondo ci invidia case e titoli di stato, 3 italiani su 5 avrebbero in banca oltre 100 mila euro di risparmi.

Abbiamo analizzato, interrogando Alexa.com di Amazon che si occupa di statistiche sul traffico di Internet, il volume di crescita dei portali e dei franchising immobiliari italiani negli ultimi 3 mesi. A parte Casa.it che perde un 11% tutti gli altri sono cresciuti. Dal 28% di idealista.it al 16% di attico.it al 4% di immobiliare.it, dal + 4% di tecnocasa.it al 2% di gabetti.it. Come è ovvio nell’ultimo mese, l’interesse degli italiani, non si è certo direzionato verso il mercato casa tanto è vero che i cali riscontrati stanno in una forbice tra il 40 e il 10%. Secondo i dati Nielsen Netview-Audiweb, gli utenti che consultano siti web per una ricerca immobiliare sono cresciuti del 22% nell’ultimo anno. Mentre stando ai dati di Casa.it, il 54% delle persone che intendono acquistare un immobile inizia la propria ricerca proprio su internet. Si può sicuramente affermare, senza temere smentite, che Il mondo immobiliare è sempre più web. I risultati dei motori di ricerca la dicono lunga sulle potenzialità che la rete sta offrendo a un settore che, in tempo di crisi, sta faticando a camminare agevolmente come cinque, sei anni fa. Più di otto milioni di risultati inserendo la parola immobiliare nella striscia di ricerca di Google e il numero sale a oltre 320 milioni di risultati se si cerca la parola casa.

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