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LA MUSICA DI UNA VOLTA

Post n°569 pubblicato il 25 Febbraio 2009 da non.sono.io
Foto di non.sono.io

Mi riconosci? Sono quello sulla destra, con il pugno alzato, vicino a quella ragazzina con quel maglione rosso, a collo alto. Certo, avevo ancora i capelli lunghi, e la foto è un po’ sfocata, ma se osservi bene, lo sguardo è lo stesso di adesso. Ah…. Gli anni Ottanta… Quanti orli corti sono passati sopra quelle Clark color testa di moro, quanti gruppi orrendi a far girare i nastri dentro i Walkman. Altro che I-pod: lì la musica era calda, ogni elettrone costretto a cantare graffiato da una testina metallica, con quel fruscio di sottofondo conquistato a forza di sovraincidere la cassetta. A quei tempi, la musica la vedevi prima di ascoltarla, ti riempiva gli armadi non gli hard disk, e quando volevi passeggiare ti portavi appresso i tuoi dodici pezzi e quelli erano, semplicemente perché erano quelli che ti piacevano. Ora si cammina in silenzio, che le cuffie quasi non si vedono, sembrano tutti allucinati con gli occhi fissi alla parete, e non sai più se stanno in coma o reagiscono ancora alla vita. Si caricano cinquemila canzoni, per poi ascoltarne dodici, quelle che in realtà ti piacciono. Se volevi ascoltare musica, non c’erano tante possibilità: o avevi un amico che ti passava il disco, oppure niente, bisognava sborsare quindicimila lire e comprartelo. Ma a quel punto, le canzoni avevano un valore reale, e si sentivano tutte fino a riconoscerne ogni singolo accordo.
Ah… i cantanti degli anni Ottanta… Ne avevano di cose da dire, e anche quando non ce l’avevano non se ne facevano accorgere. E poi sapevano suonare. Sì, hai capito bene: suonare, che non è quella cosa che si fa con uno di quei programmini in cui schiacci un bottone ed esce il suono di una tromba, o di uno xilofono, con ritmi impostati che cambiano quando vogliono loro. Parlo di strumenti musicali veri: legno, ferro, accordature.
Poi, c’era la politica. Nei cortei si poteva gridare Partito Comunista senza paura di essere scambiati per Prodi. Si scendeva in piazza con la kefia, quando ancora non la produceva Prada e significava opposizione, disperazione e speranza allo stesso tempo. I politici erano come le cassette, incisi con la lotta sul campo, con fruscii di sottofondo a sporcare i loro discorsi, senza filtri o subwoofer ad attenuare la loro irruenza fatta di troppe indigestioni di olio di ricino. Quando i nostri presidenti della Repubblica erano ex partigiani, la politica tendeva a ricordarti che si poteva anche morire per difendere i propri ideali, e che di morti a sporcare questo Paese ce n’erano stati così tanti che c’era poco da scherzare, da fare le corna, da fare cucù o raccontare barzellette.

Dopo, spuntarono i primi CD. Progresso, l’hanno chiamato. Tutto pulito, tutto finto, come la musica suonata con i programmi. Pulita, finta e perfetta, perché non è più incisa, ma programmata, nota per nota.
E tutti a guardare le pareti, a domandarci se si sta in coma, a bocca aperta, recitando una canzone che, per default, non deve più dire niente.



THAT’S HOW PEOPLE GROW UP

I was wasting my time

Trying to fall in love

Disappointment came to me and
Booted me and bruised and hurt me



That's how people grow up

That's how people grow up



I was wasting my time
Looking for love

Someone must look at me
and see their sunlit dream
I was wasting my time

Praying for love
For a love that never comes from
Someone who does not exist and

That's how people grow up
That's how people grow up

Let me live before I die

Not me, not I!


I was wasting my life

Always thinking about myself

Someone on the deathbed said

"There are other sorrows too"


I was driving my car

I crashed and broke my spine
So yes, there are things worse in life than
Never being someone's sweetie

That's how people grow up

That's how people grow up


As for me I'm ok
For now anyway


(MORRISSEY)



E’ COSI’ CHE LE PERSONE CRESCONO

Sprecavo il mio tempo
Cercando di innamorarmi

La delusione arrivò e

Mi prese a calci, mi lasciò i lividi e mi ferì



E' così che le persone crescono
E' così che le persone crescono



Sprecavo il mio tempo

Cercando l'amore

Qualcuno deve guardarmi

E vedere il suo sogno illuminato


Sprecavo il mio tempo

Pregando che arrivasse l'amore

Quell'amore che non giunge mai

Da chi non esiste neppure



E' così che le persone crescono
E' così che le persone crescono



Lascia che io viva prima di morire

Non io, io no!


Sprecavo la mia vita

Pensando sempre a me stesso

Qualcuno sul letto di morte disse:
"Ci sono anche altri dolori"
Guidavo in macchina
Ho avuto un incidente e mi sono rotto la spina dorsale
Quindi sì, ci sono cose peggiori nella vita che
non diventare mai il tesoro di qualcuno



E' così che le persone crescono

E' così che le persone crescono
In quanto a me, va bene comunque

Per adesso

 
 
 
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