Tony Albert Brewster

Leggevo con un nodo alla gola, mi ricorda la lotta per la Vita.. per chi vuol sopravvivere attaccato ad una Speranza flebile. Non riesco a vedere i tasti

https://youtu.be/KhoJvDtMlYg

https://www.youtube.com/watch?v=_fm_VXimnDQ

Questo è per i due Georg. Herr Trakl e l'omino dietro la maschera. Bellissimo.

mi fa piangere

alla nostra "caducità" terrestre, si risponde con una risata. E' la Vita. ciao Jo'

Moriremo dal ridere?

Non moriremo. Ci trasformeremo. E, nel frattempo, impariamo a sorridere, a ridere, per quel che possiamo. Sempre. Che' la nostra vita terrena almeno possa "armarsi", di qualcosa che possa (nonostante le derive le sconfitte e le disfatte), darci un motivo per continuare a farcela. Riuscire a star bene, e a lottare, imparando (anche attraverso l'ironia e l'autoironia) a limitare la nostra sofferenza umana.

non so come mai il mio commento non è uscito. Forse, perché nello stesso momento abbiamo scritto. Comunque riprovo a scriverlo. Non moriremo. Ci trasformeremo. Ma nel frattempo, possiamo imparare a non prenderci mai troppo sul serio, a ridere di tutto, anche dei guai, delle sconfitte, delle delusioni, delle derive nostre e del mondo; per fare in modo di acquisire con ironia ed autoironia una sorta di saggezza - non di idiozia.. un modo di beffare il tempo che passa, e la morte. Ciao

Lo dici a uno, Roby, che non è assolutamente serioso. A testimonianza metto il mio amore sconfinato per il primo Abatantuono, Banfi, Tomas Milian, Gigi e Andrea, Mauro Di Francesco etc. Ridere è l'antidoto più sicuro alle pulsioni di morte...Ciao :)

esatto:-) ciao a te, e grazie infinite per le parole lasciate sul mio blog.

https://www.youtube.com/watch?v=XwgRJ0OWmuQ (Danielina non aprire:-)))

:-)))))))))))))))))))))))))

https://youtu.be/SKzELyhM7rY

Il link sopra è per SEV.

georg trakl...
Ai selvaggi organi della tempesta invernale
somiglia del popolo l’oscura collera,
la purpurea onda della battaglia,
di stelle sfrondate.
Con cigli infranti, argentee braccia
fa cenno ai soldati morenti la notte. Nell’ombra dell’autunnale frassino
sospirano gli spiriti degli abbattuti.

Sterpaglia spinosa cinge la città.
Da sanguinanti gradini discaccia la luna
le atterrite donne.
Selvaggi lupi irruppero attraverso la porta.


si celebri dunque un giovane poeta pazzo innamorato follemente della sorella suicida e lo si faccia tutto d’un fiato similmente alla sua brevissima vita. si accolga intera una tale quantità di dolore e si sospenda il giudizio
. (tobias hai nominato questo poeta mitteleuropèo ed io non gli ho mai negato l’asilo dei miei occhi, grazie).

conosco Trakl ... ” Una sera – scrive Oskar Kokoshka , il poeta Georg Trakl arrivò nel mio squallido studio, nel quale avevo dipinto di nero le pareti per far risaltare di più i miei colori.[…] l’arredamento della stanza era costituito da un barile vuoto che serviva da sedia. Offrii del vino a Trakl e continuai a lavorare al mio quadro; egli mi guardava in silenzio […]. Il grande quadro che mostra me e la donna tanto amata su un relitto nello spazio era finito. Improvvisamente il silenzio fu rotto dalla voce di Trakl […] (che) vestiva a lutto. Il suo dolore era come la luna che si muove davanti al sole oscurandolo. E lentamente recitò a se stesso una poesia […] Compose così quella sua strana lirica La notte davanti al mio quadro”. “Te io canto selvaggio dirupo, nella tempesta notturna erta montagna; voi grigie torri traboccanti di ghigni infernali, animali di fuoco, ruvide felci, abeti, fiori di cristallo. Infinito tormento, che tu insegua Dio, mite spirito, che sospiri nella cascata, negli ondeggianti pinastri”.

Un piccolo ricordo per un ragazzo-poeta che mi è molto caro. Non ci somigliamo nello stile (il destino mi ha condannato a essere una sorta di freddo BENN mentre Georg aveva Novalis, Holderlin, Chamisso e i romantici tedeschi davanti ai suoi occhi stanchi) ma la sua biografia giovanile sembra affiancarsi in una corsa sfrenata alla mia: etilismo, abuso di sostanze, difficoltà nelle interazioni sociali, genialità misconosciuta, impossibilità ad adattarsi alle regole di un lavoro continuativo, complicazioni sessuali. così - a modo mio - gli ho recato tributo, e dalla sua personale Grodek spero che mi ascolti. Grazie, davvero grazie

Here are the young men, the weight on their shoulders, Here are the young men, well where have they been? We knocked on the doors of Hell's darker chamber, Pushed to the limit, we dragged ourselves in https://youtu.be/PMAB3r6EjcM

l'ultimo commento è per Emma.