Creato da flaverd il 08/04/2010
 

ratòrysciacca

"L' Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immagine nell' anima: qui è la chiave di tutto". Goethe

 

Messaggi di Maggio 2015

Teatro Samonà: croce e delizia

Post n°837 pubblicato il 26 Maggio 2015 da flaverd
 

Quando ho sentito Giovanni Vaccaro, durante una conferenza al Liceo Fazello, dire che il Rotary avrebbe fatto aprire il Samonà per il suo congresso distrettuale a fine maggio, la cosa mi ha intrigato tantissimo. Sapeva di incredibile e utopistico.Invece...eccoci qui, seduti in poltrona , entusiasti, felici, NEL NOSTRO TEATRO. Mi guardo intorno e vedo...tutta Sciacca. Sì, la Sciacca di noi Ratòry, oltre che del Ròtary. Scusate il bisticcio di parole, ma per noi, quelli della mia generazione, essere lì, sapeva di sogno. Noi, questo teatro lo abbiamo amato e odiato. Qualcuno lo avrebbe voluto abbattuto, scomparso. E oggi, invece, assistiamo a un bellissimo concerto, diretto da un giovane Maestro di Sciacca. Il tutto è davvero emozionante(per me fino alle lacrime). Sono un'anima semplice e , davanti alla volontà e all'agire fattivo di tante persone che credono in Sciacca, cadono tutte le mie riserve, crollano in quella atmosfera di festa e di soddisfazione collettiva, creando una sorta di circuito di sentimenti positivi e di speranza. Noi siamo ormai ratòry, ultrasessantenni, ma in questo momento vorrei essere più giovane per combattere per la città e le sue belle risorse. Il nostro Teatro Popolare Samonà è bellissimo. Nei nostri pensieri c'è latente la preoccupazione per il futuro di questa bellissima opera. Ma adesso...abbiamo vissuto il suo primo giorno di vita e a un bambino che nasce non si nega la gioia del vivere.

Flavia Verde

 
 
 

Minestrina di pesce di Sciacca

Post n°836 pubblicato il 19 Maggio 2015 da flaverd
 

Perchè una minestrina di pesce di Sciacca è diversa dalle altre? Direi di sì. Non tutti i tipi di pesce troviamo dai nostri pescivendoli, purtroppo. Allora la nostra minestrina la facciamo con pesce povero: una gallinella, una coda di rospo, due gamberetti, due canocchie o cicale...insomma il cosidetto "pisci di pietanza". Ma la sua bontà sta nella freschezza degli ingredienti...in questo caso del pesce appena pescato.Faccio un soffritto di aglio, olio, maggiorana e peperoncino e vi butto i gamberetti e le canocchie; quindi aggiungo acqua quanto basta a coprire il pesce. Al bollore aggiungo un cucchiaio di concentrato di pomodoro e l'altro pesce dalla carne più tenera.Dopo cinque minuti, spengo e unisco una manciata di prezzemolo tritato finissimo. Filtrato il brodo, lo rimetto sul fuoco e al bollore butto la pasta(spaghetti rotti). Mentre la pasta cuoce, pulisco il pesce facendo a piccoli pezzi quello più grosso.Un minuto prima di spegnere il fuoco, unisco tutti gli ingredienti. Buona ed economica!

 
 
 

La scèusa ...in Via Cannella

Post n°835 pubblicato il 15 Maggio 2015 da flaverd
 

 

 

 

La vigilia della festa dell'Ascensione, in Via Cannella era festa grande. Si dovevano preparare "I Pupi di sceusa" da bruciare la sera.Mio nonno Nino dirigeva i preparativi. Le vicine portavano abiti vecchi, scarpe, coppole che venivano selezionati accuratamente per fare i pupi, riempiti di paglia e messi seduti davanti a un tavolino con piatti poveri improvvisati.Lu pupu e la pupa erano messi abbracciati per un rituale che oggi può sapere di crudeltà(visto che sarebbero finiti bruciati).Ma noi ragazzi andavamo intorno a quel tavolino festosi e felici, mentre gli adulti si riunivano per partecipare ai giochi tradizionali in onore della Santa Sceusa. La corsa con i sacchi vedeva protagonisti i giovanotti più avvenenti; mentre per noi c'era il gioco delle quartare e il gioco della padella. Una corda stesa orizzontalmente davanti alla casa dei Costameno mostrava appese delle brocche piene di acqua, sabbia, cenere. I partecipanti alla gara venivano bendati e gli veniva messo in mano un bastone con il quale dovevano tentare di percuotere( e quindi rompere le quartare appese alla corda.) Al primo tentativo andato a vuoto, le nostre risate riempivano il quartiere di San Michele; poi battevamo le mani appena la brocca finiva in mille pezzi, riversando il suo contenuto sul malcapitato che l'aveva colpita. Per il gioco della padella. Cussidda Babbalucia prendeva la padella più vecchia e più affumicata che aveva; Vicenzu Failla la appendeva a una corda dopo avervi appiccicato una grossa moneta al centro. I picciotti scatenati facevano a gara per staccare la moneta dalla padella,imbrattandosi fino all'inverosimile di fuliggine, tra le risate dei vicini. Ma al tramonto del sole, i pupi dovevano essere bruciati. Così, venivano messi al centro della via e gli si dava fuoco. Tutti gridavamo" Evviva la Santa Sceusa!" e aspettavamo che il fuoco diminuisse di intensità per saltare sulle braci rimaste del falò. Qualcuno rischiava pure di bruciacchiarsi le scarpe, ma il tutto era un tripudio di grida di gioia e spensieratezza.

 
 
 

Gnudi di ricotta alle acciughe

Post n°834 pubblicato il 06 Maggio 2015 da flaverd
 

Quando si dice:"squagliare in bocca" si allude a pietanze come questa. Semplice...semplicissima. Ricotta di pecora ben scolata, noce moscata, buccia di limone grattugiata, erbette fresche tritate. Formiamo delle palline e passiamole in abbondante semola di grano duro(attenzione a non usare farina 00). Mettere a riposare in frigo per qualche ora. C'è chi dice tutta la notte. (Jamie Oliver n.d.r.).In una pentola con acqua bollente salata si buttano le palline di ricotta. Qualche minuto di cottura e vengono a galla. Le prendiamo delicatamente con una schiumarola e le spadelliamo in olio evo, in cui abbiamo fatto sciogliere due o tre acciughine di Sciacca e abbondante peperoncino. Impiattiamo con abbondante grana grattugiato.

 

n.b. sul web ho letto di ricette molto piuù complicate, con aggiunta di uova e altro. Non mi pare il caso di appesantire e complicare le cose. Così sono buone e leggere.

 
 
 

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Ratorio è un termine dialettale da noi italianizzato. Indica oggetti o persone che, per essere antiquati o inutili, vanno collocati in soffitta. Facendo la dovuta autoironia, abbiamo scelto di definirci così (la y finale dà tono al termine stesso). Non ci rassegniamo, tuttavia, a rimanere relegati in soffitta, anzi... Questo blog ci da la possibilità di far conoscere la nostra cittadina, Sciacca (Ag), i suoi artisti, i suoi monumenti, la gastronomia,le tradizioni popolari, i  pregi e i difetti di una collettività che sta irrimediabilmente perdendo la sua identità.Al recupero di tale identità e al suo mantenimento mi auguro che collaborino tutti i miei amici ratory di Sciacca!


 

 

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