Scontri di principii

Segregazione o integrazione?

La battaglia del multiculturalismo si 'e giocata e si e' persa sul fronte dell'integrazione delle popolazioni musulmane in occidente. Basta andare a vedere come vivono le comunita' islamiche nelle grandi citta' europee, penso soprattutto a Parigi e a Londra. La segregazione costituisce una soluzione inaccettabile, ma ha il vantaggio di offrire condizioni di vita migliori per gruppi sociali che non riescono a trovare integrazione sulla base di valori comuni.

La stessa cosa accade anche su scala mondiale, del resto. Fintanto che il mondo occidentale e quello musulmano hanno vissuto e vivono ignorando l'un l'altro, la convivenza pacifica e' stata possibile. Le possibilita' offerte dal progresso, sia in termini di telecomunicazioni, sia in termini di mobilita' personale, e gli scambi commerciali mondiali in continuo aumento, hanno pero' rivoluzionato lo scacchiere mondiale, e rendono impossibile una convivenza basata sulla segregazione.

Lo scontro di principii si svolge quindi su due livelli, interno ed esterno. A livello interno, occorre porsi il problema delle comunita' musulmane che vivono in Europa, e che costituiscono una percentuale non piu' trascurabile della popolazione. I governi nazionali dovranno quindi porsi il problema di cosa fare: lasciare che si formino comunita' islamiche largamente autonome (ad esempio in UK esistono tribunali basati sulla Sharia che si prendono carico dei problemi della comunita', in barba alle leggi inglesi, e con il permesso del governo. A Parigi ci sono quartieri dove i musulmani pregano per strada occupando il suolo pubblico ed impedendo il passaggio di mezzi, comprese autoambulanze o mezzi della polizia), oppure imporre il rispetto della legge sempre e comunque? La prima soluzione mi sembra inaccettabile. E' una soluzione che creera' sempre piu' divisione tra gruppi sociali all'interno della nazione. D'altro canto, la seconda soluzione significa guerra. La polizia spesso non e' nemmeno in grado di entrare nelle zone musulmane senza il permesso dei musulmani. Occorrerebbe mettere in campo l'esercito. A questo siamo arrivati, a furia di multiculturalismo.

A livello esterno, la guerra e' gia' cominciata. L'occidente bombarda l'ISIS, ed e' coinvolto in operazioni di pacificazione e/o contrasto alle milizie islamiche in Afghanistan, in Libia, in Yemen, in Somalia, in Mali ed altrove. Qualcuno in occidente vorrebbe un disimpegno totale, perche' ritiene che servirebbe a raffreddare il contrasto occidente/islam. Forse questi signori non capiscono che lo scontro dei principii puo' essere rimandato, ma non evitato, ed e' nostro dovere metterci nella posizione piu' efficace possibile per non perderlo, perche' perdere significherebbe tornare al medioevo, un medioevo a cui non seguirebbe alcun rinascimento, perche' l'islam non lo permetterebbe.