Scontri di principii

Idea ed azione, quale legame?

Uno dei temi su cui osservo una grande confusione a livello di commenti riportati sulla stampa e su internet e' quello che riguarda il legame tra un'idea, od un sistema di idee ovverosia un'ideologia, e le conseguenze pratiche di tale idea, cioe' le azioni che si osservano e che vengono attribuite all'idea sottoforma di conseguenze.

Vediamo ad esempio le azioni dei terroristi islamici, che essi stessi attribuiscono come naturale manifestazione dell'islam, e ci chiediamo se il legame tra islam - come ideologia - e le azioni dei terroristi esista veramente o no. Una grande parte dell'establishment politico mondiale nega recisamente tale legame, ad esempio, ed una minoranza agguerrita e crescente (almeno cosi' mi pare) afferma che il legame e' reale.

Un esempio di segno contrario e' quello del famigerato Breivik autore di una strage ed ispirato, a suo dire, da autori quali Robert Spencer di JihadWatch.org . In quell'occasione ci fu un ribaltamento di campo per cui gli innocentisti del caso precedente si trasformarono in massa in colpevolisti. La cosa buffa e' che diventarono colpevolisti usando gli stessi argomenti che rifiutano invece nel caso del terrorismo islamico, cioe' che e' sufficiente ascoltare le motivazioni dell'autore per stabilire un legame tra idea ed azione.

Cari signori, non e' cosi'. L'equazione tra idea ed azione come viene percepita ed espressa dall'autore dell'azione stessa non e' assolutamente garanzia di autentico legame tra idea ed azione. Questo perche' a volte qualcuno agisce in nome di un'idea di cui semplicemente ha una comprensione distorta. Se io ti dico che bisogna pagare le tasse e tu capisci che bisogna sparare a chi non le paga e vai in giro a farlo, sei tu che hai capito male, ed io non sono responsabile delle tue azioni. Sparare a chi non le paga non e' affatto una conseguenza lecita (ne' logica, ne' razionale) dell'idea di pagare le tasse.

Un esempio clamoroso di errori di questo tipo lo troviamo in un fatto recentissimo, di un paio di giorni fa, e riguarda la notizia dell'omicidio in diretta di una giornalista televisiva e del suo cameraman ad opera di un fanatico. Qui potete trovare la notizia se vi fosse sfuggita, e qui potete trovare le motivazioni che hanno spinto il pazzo al duplice omicidio. Le motivazioni dell'omicida possono essere fatte risalire ad un odio che egli covava per le due persone in quanto ritenute razziste. Volendo generalizzare, si potrebbe pensare ad una forma di "razzismofobia" - termine coniato sul modello dell'analogo ed altrettanto insensato termine "islamofobia" - come ideologia che ha spinto il disgraziato ad agire. Capite bene che si tratta di un'attribuzione assolutamente errata, illogica ed irrazionale da parte dell'assassino.

La verita' e' che per poter attribuire in modo corretto un'azione terroristica o violenta ad un'idea e' essenziale informarsi molto bene sull'idea stessa ed analizzare se essa preveda effettivamente l'uso della forza, del terrorismo, dell'omicidio in modo esplicito e aldila' di ogni dubbio. Questo e' l'unico modo valido per arrivare ad una corretta attriibuzione, ma ahime' molti non lo sanno o fanno finta di non saperlo per perseguire scopi personali di altro tipo.