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Post n°1038 pubblicato il 29 Novembre 2013 da atapo
 
Tag: cronaca

 

COSA FACCIO ?


"la casa di Bernalda Alba"

 

Siamo già alla fine di novembre e da poco si sono definiti i miei impegni per i prossimi mesi, fino a primavera inoltrata. Ci sono stati rinvii, indecisioni, “forse, vedremo..." che hanno fatto slittare gli inizi e anch'io dovevo meditarci sopra, avevo delle perplessità. Perchè vorrei fare tante cose, mi entusiasmo subito, ma devo fare i conti con la realtà, del tempo, delle mie forze e di certe priorità.

Innanzitutto la ginnastica in piscina: quella guai ad abbandonarla! Quando non riesco ad andarci perché fa troppo brutto tempo o perché sto male, ecco che il mal di schiena è subito in agguato. Così il martedì e giovedì mattina sono consacrati alla piscina e il tempo buono che c'è stato finora mi ha permesso una certa continuità.

Gli anni scorsi dedicavo il giovedì pomeriggio a Martino e Damiano, poiché la loro mamma aveva le riunioni al lavoro: ora che mia figlia è in astensione per maternità questo impegno fisso non c'è, però quando ci sono suoi impegni improvvisi, tipo visite mediche o incontri alle scuole dei bimbi... ecco la telefonata : “Potresti...?” che può capitare in ogni giorno, a cui si cerca di essere di essere disponibili, facendo magari qualche salto mortale organizzativo...

Ora l'impegno fisso ce l'ha il nonno, che al venerdì deve andare a prendere in auto Martino all'uscita di scuola per portarlo a ginnastica, sollevando così mia figlia da questo trasbordo. A me rimane il compito di RICORDARE l'impegno e l'orario a mio marito, e di questo mia figlia si raccomanda vivamente, conoscendo la distrazione del nonno...

E' ripartito da pochissimo il mio corso di teatro in francese con i bambini, ma che fatica! Mi ero demoralizzata, anzi, quasi scocciata: quest'anno l'organizzazione e la diffusione delle proposte di questi corsi è stata fatta dalle insegnanti responsabili in modo pessimo, peggio del solito: come mai in segreteria non ricevevano le iscrizioni mentre io incontravo certi genitori per strada e mi chiedevano: “Quando inizia il corso?” Insomma, ho fatto quasi un porta a porta tra i bambini e le famiglie... finché 5 iscrizioni sono arrivate. Poche...ma ho voluto essere ottimista ed ho acconsentito a cominciare... ora sono in 10, sono contenta... Ma ne parlerò di più un'altra volta, dedicherò un post tutto a questi Piccoli Principi.

E i miei teatri, quelli “da grandi”?

La mia amica regista sta impostando un nuovo spettacolo e mi ha scritturato: stavolta ho una parte importante, il che vuol dire tanto da studiare, il personaggio mi piace, ne riparleremo... tanto c'è tempo, lo spettacolo sarà in aprile.

Ero dubbiosa se continuare il secondo anno del corso “serio”, quello nel teatro cittadino: le lezioni di sera per me sono faticose soprattutto in inverno. Mi chiedevo se ne valeva la pena, in fondo mica ho una carriera di attrice davanti o devo cercarmi un lavoro in teatro, tante cose le ho già imparate, forse potrei accontentarmi... Ho chiesto all'insegnante cosa avrebbe svolto quest'anno, le tematiche, il metodo... Mi ha detto che sarebbe stato un lavoro soprattutto sui testi, per capire e costruire i personaggi, ho intuito che è proprio ciò che mi manca: la conoscenza e la cultura dei testi teatrali e degli autori. Così ho ripreso la frequenza e, finora, non me ne sono pentita, anche se è veramente difficile è però molto interessante. Sono già entrata nella “casa di Bernalda Alba” con Garcia Lorca, nella “Tragedia di un personaggio” con Pirandello, sono diventata un'impiegata con Jacques Tardieu e la vedova di un generale con Stefano Benni. Prossimamente mi aspettano “le Cognate” di Michel Tremblay. Solo alcuni brani, naturalmente, che stimolano attività e rapide messe in scena durante le lezioni: mi piace proprio, anche se l'insegnante è, come sempre, incontentabile. Questo però significa che a casa dovrei leggere molto, per completare gli assaggi delle lezioni...

Resta un punto interrogativo: il teatro in francese. Finora non è ripreso, pare fossimo in pochi quindi il costo sarebbe aumentato troppo: oggi pomeriggio abbiamo una riunione all'Istituto, spero che ci siano buone notizie. Indubbiamente, sarebbe un peccato perderlo, è l'unico modo per mantenere a buon livello, e in modo piacevole, la conoscenza di questa lingua che amo tanto.

Insomma, sono quasi a regime. Però mi accorgo che ogni anno è sempre più faticoso... una fatica fisica, è l'età che avanza, anche se la testa e il cuore... oh, quelli volerebbero alti!

 
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