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NUOVO E VECCHIO SETTEMBRE

Post n°1703 pubblicato il 03 Settembre 2020 da atapo
 
Tag: cronaca

 

RESET

 

Norman Rockwell

Settembre è iniziato con mattinate frizzantine: c'è stato finora sempre il sole al mio risveglio, ma aprendo la finestra entra un'aria molto più fresca, è un segnale, un avviso che la stagione sta cambiando. Il cielo ha colori più netti, il celeste è più brillante, il bianco delle nuvole è più candido, quasi panna, merito forse anche del vento che spazza l'aria con più energia.

Dura poco, entro qualche ora la temperatura risale, torna caldo quasi come il mese passato, non c'è grande differenza. E nemmeno di sera, fa caldo fino a notte fonda.

Così il foulard o il golfino leggero che servono per l'uscita mattutina poi diventano superflui per tutto il resto della giornata.

Il primo settembre c'è stato il fermento per la riapertura delle scuole, principalmente quella degli insegnanti: si preparano ad affrontare una grossa sfida, tra incognite e rischi che si aggiungono alle disfunzioni e ai ritardi di ogni anno. Non li invidio, i miei ex-colleghi: fare l'insegnante oggi è diventato davvero un'impresa: l'indubbia bellezza di questo lavoro è soffocata e sciupata dalla realtà attuale logorante. Anche per gli alunni è un'incognita: la ripresa dopo tanti mesi sarà difficile e delicata da gestire, mi auguro che ci sia la sensibilità di prevedere accoglienze adeguate, ma ho forti dubbi su questo...

Nei momenti un po' di snodo, come è l'inizio di settembre, spesso mi torna in mente qualche corrispondente momento del mio passato; quest'anno, forse perchè meditavo sulle situazioni scolastiche, forse perchè casualmente mi sono trovata, per questioni mie, a passare proprio dalle strade che percorrevo allora, l'aria frizzante del primo settembre mi ha riportato a quel primo settembre 1981 (e ai giorni successivi), quando, ottenuta l'assegnazione provvisoria da Bologna, mi presentavo per la prima volta nella scuola di Firenze in cui avrei dovuto lavorare. Il trasloco di tutta la famiglia sarebbe stato il 21 settembre, ma io dovevo prendere servizio, quindi partivo da Bologna molto presto, in treno, arrivata a Firenze il bus mi portava vicino alla scuola, infine avevo un tratto di strada a piedi, erano le prime volte che giravo in quel quartiere che sarebbe diventato il mio. Partivo da Bologna ben coperta, faceva fresco alle 6 di mattina, a Firenze dovevo togliermi la giacca e velocemente restavo in maniche corte: veniva caldo come in questi giorni.

Almeno per me, anche quell'anno la scuola era una grossa incognita: a Bologna ci stavo bene, ero inserita in un gruppo di colleghi all'avanguardia, ora per necessità di trasferimento avevo accettato il posto in una zona che sapevo difficile, ma quanto sarebbe stata dura? E molti mi avevano detto che a Firenze la scuola era più "arretrata" rispetto a Bologna: cosa avrei trovato? Quante e quanto forti sarebbero state le differenze? Mi sarei impegnata per superare tutto, ne ero convinta, ma la paura c'era, senza dubbio, e nelle ore fresche di prima mattina in quel settembre avevo sempre un po' di ansia, di timore, di spaesamento...

Sono passati molti anni, le sensazioni sono tornate vive: anche ora si deve cominciare dopo l'estate, ma cosa? In che modo? Anche in questi giorni provo ansia, timore, spaesamento... e in più sono molto stanca, l'estate non mi ha per niente ricaricata.

Come ogni volta che ho terminato un'estate poco soddisfacente, vorrei dimenticarla e cominciare come un nuovo anno, settembre è un po' così come un capodanno, vorrei fare un RESET dei mesi estivi, ma mi accorgo che sarebbe meglio resettare anche la primavera-covid... e il periodo difficile si allunga... senza avere in vista nuove prospettive soddisfacenti.

Bisognerà farcela lo stesso, inventarsi qualcosa per trovare qualche positività...

 
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