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FINE DELLO SPETTACOLO

Post n°374 pubblicato il 24 Aprile 2009 da atapo
 

A  SIPARIO  ABBASSATO

Prometeo ruba il fuoco agli dei per darlo agli uomini

Tutto è andato bene. Alla fine, lo spettacolo è risultato intrigante e noi attori, modestia a parte, abbiamo lavorato al meglio delle nostre possibilità.

E' stata dura, però: tutto ieri prove su prove, per accordare le luci con i nostri movimenti, cosa che non avevamo ancora fatto perchè il tecnico del teatro era a nostra disposizione solo l'ultimo giorno. E devo dire che con i giochi di luce il dramma diventa ancora più suggestivo. Quindi sono contenta e dopo gli applausi e i complimenti del pubblico (una cinquantina di eletti, ad invito), saluti, baci e abbracci innanzitutto con la regista, poi con i compagni di corso, poi...a casa, a riporre gli "attrezzi" di quest'esperienza conclusa.

Quest'anno non è stata facile per me: io non ne sapevo nulla di tragedia greca, era un campo che non avevo mai studiato. All'inizio ho faticato ad "entrare" nel clima, nel testo...ascoltavo molto i commenti degli altri, a volte mi sentivo un po' a disagio, faticavo in certi studi a memoria di parti del testo che ci dava la regista per esercitarci...

Aver fatto anche diverse assenze, prima per il nipotino, poi per il viaggio a Tenerife, non mi ha certo aiutato.

Diciamo che mi stavo impegnando il giusto, non più di tanto. E quando la regista ci ha presentato il copione, quando ho visto che mi erano state affidate solo due battute, ci sono rimasta male, ma il mio pensiero è stato: "Si è accorta che mi sto impegnando poco, è come una punizione"

Non che volessi la parte principale, ci sono compagni più esperti di me, ci sono alcuni che "sgomitano" in ogni momento e alla fine si fanno sempre notare, però...speravo in qualcosa di più...importante.

In fondo l'anno scorso avevo fatto un'ottima prova, a detta di tutti (qualche collega si era anche meravigliato che la regista non mi avesse dato una parte più sostanziosa, ma a me allora andava bene, essendo la prima volta). Addirittura alla replica di settembre alcune persone del pubblico, a me sconosciute, alla fine erano venute a complimentarsi con me...Insomma, speravo di avere qualcosa di più quest'anno...

Per consolarmi mi dicevo: "Siamo in tanti, per far lavorare tutti bisogna un po' accontentarsi".

Però rimasi ancora peggio in una lezione nella quale, poichè alcuni si erano ritirati, la regista dovette redistribuire varie battute: fino all'ultimo sperai che toccasse anche a me qualcosa di più...invece nulla!

Ebbi un momento di grossa delusione, mi venne in mente: "Forse le sto antipatica...",

ma proprio alla fine di quella lezione, quando casualmente feci un pezzo di strada al ritorno con la regista, lei mi disse: "Sai, sono così contenta che ci sei anche tu, mi trovo bene con te, siamo della stessa città" Infatti anche lei è bolognese.

Allora decisi di non pensare più al PERCHE', ma di concentrarmi sul COME, di fare il meglio possibile quel poco che mi era toccato.

In fondo, "NON ESISTONO PICCOLE PARTI, ESISTONO SOLO PICCOLI ATTORI". Non ricordo di chi sia questa frase, ce la ripeteva la regista ad inizio corso.

Ora, arrivata in fondo, sono contenta del bello spettacolo che ho contribuito a realizzare.

Che forse sarà l'ultimo, perchè se l'anno prossimo il corso sarà sempre di giovedì io non potrò più seguirlo: al giovedì mia figlia, che tornerà a lavorare, ha le riunioni di programmazione ed io dovrò occuparmi di Martino all'uscita dall'asilo nido.

E allora ripenso a una frase del mio amico Prometeo (io ero una delle sue amiche Oceanine), frase che mi colpì quando lessi la prima volta il dramma PROMETEO INCATENATO:

La sorte destinata deve sopportare rassegnatamente chi sappia come ineluttabile è la potenza della necessità

 

 
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