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INCONTRO

Post n°418 pubblicato il 23 Luglio 2009 da atapo
 

BUCAREST – FIESOLE

DOMENICA POMERIGGIO

Nel primo pomeriggio di domenica ero presso la stazione di Firenze e leggevo gli orari dell'autobus che porta a Fiesole: mi chiedevo se era appena partito o se era in ritardo, tanto per cambiare...

“Scusi signora, è questo l'autobus per San Domenico?”

Siamo in diversi alla fermata, chi mi fa questa domanda è una signora poco più giovane di me, dagli allegri occhi scuri, la solita turista...

“Sì, è questo .”

“Oh, bene! Ma San Domenico è un po' in alto? Perchè io vorrei un po' d'aria buona, non questa del centro città!”

“Se vuole aria buona, allora può salire fino al capolinea, su a Fiesole. E' un bel posto, famoso in tutto il mondo...” Il mio spirito di tour operator si sta risvegliando, anche se sono un po' di malumore per questioni mie, ma un suggerimento non si nega a nessuno, poi mi pare bello sponsorizzare la propria città e i dintorni...

La signora ha voglia di chiacchierare, viene più in evidenza il suo accento straniero, scambiamo alcuni commenti sui ritardi e sugli orari degli autobus così diradati in estate...fa scivolare il discorso sul suo lavoro...da un mese è la BADANTE di una donna anziana in una casa soffocante, la padrona non vuole mai cambiare aria e fuma anche se le fa male...bla...bla...così nelle ore libere le piace conoscere la città e vorrebbe anche fare qualche gita nei dintorni, magari in treno...Comincio ad ascoltarla con più attenzione, dimentico i guai miei, le do qualche suggerimento su treni e corriere per andare in località attorno a Firenze, anche fino al mare...

Gli occhi allegri ora brillano per l'entusiasmo.

Intanto è arrivato l'autobus, ci sistemiamo in due posti vicini, lei continua a parlare e a commentare quello che ha visto a Firenze e quello che vorrebbe vedere.

Dal LEI passiamo al TU... Io di solito non mi butto a chiedere informazioni personali appena conosco una persona, temo di sembrare impicciona, questa però mi pare disponibile anche a parlare di lei e confesso che comincia a incuriosirmi...

“Non mi sembri italiana, da dove vieni?”

“Dalla Romania, da Bucarest. Tu conosci?”

“No, però ho conosciuto delle persone rumene, venivano da Iasi, Botosani...(sono stati scolari e le loro famiglie, poi un progetto scolastico europeo...)

“Ah, quelli sono nel nord!”

Il fatto che io avessi anche un minimo punto in comune con la sua terra deve aver elevato il livello di simpatia e la sua disponibilità alle confidenze, così mi ha raccontato un sacco di cose di lei, della sua vita, dei suoi parenti e conoscenti, delle sue esperienze di lavoro all'estero...A questi discorsi si alternavano le sue esclamazioni per i bei panorami che si vedevano dal finestrino man mano che l'autobus saliva verso Fiesole e i miei commenti da guida turistica.

Arrivati al capolinea, nella piazza, le ho indicato da che parte andare se voleva vedere i punti più interessanti di Fiesole. Sulla piazza c'era il mercatino di artigianato e antiquariato, che era la mia meta, e lei mi ha accompagnato per qualche bancarella, finchè non mi sono fermata per trattare l'eventuale vendita di alcuni oggettini dell'eredità. Allora mi ha salutata: “Io vado un po' a girare, ciao, chissà se ci si rivede...”

Quando ho ripreso sull'autobus per il ritorno, nemmeno ci fossimo date appuntamento...dopo un minuto è salita anche lei...non voleva fare troppo tardi per non impensierire la sua padrona.

Il suo modo di fare così sereno mi aveva fatto passare la malinconia e sono stata contenta di rivederla:

abbiamo chiacchierato ancora durante il viaggio di ritorno. Parla bene l'italiano, ma come sempre succede in una lingua di cui non si è del tutto padroni, se i suoi discorsi erano un po' complessi non sempre capivo bene ciò che voleva dire: talvolta le chiedevo spiegazioni, talvolta no, non mi sembrava importante interromperla, mi pareva che soprattutto avesse piacere ad essere ascoltata...

In Romania lavorava come infermiera professionale alla maternità di Bucarest, ma il suo titolo in Italia non vale nulla, quindi assiste persone anziane o disabili. Ha girato parecchio, conosce varie città italiane, negli anni scorsi aveva lavorato anche in Spagna e in Israele e mi ha parlato di questi luoghi: naturalmente ha imparato lo spagnolo...non ho osato chiedere quante altre lingue conosce, certo non mi pareva una persona sprovveduta...

Ho sentito in lei l'amore per la sua terra, per la sua famiglia, ma anche un grande interesse per il mondo, una gran voglia di conoscere, di fare...mi è sembrata una bella persona.

Ritornate in centro città, mi dispiaceva che quella compagnia finisse, allora, poiché avevo tempo, l'ho accompagnata al capolinea dell'autobus che l'avrebbe riportata dalla sua signora nella casa soffocante. Lì ci siamo scambiate i nomi e i numeri di telefono perchè...chissà...

L'autista del suo autobus era già al posto di guida e accendeva il motore...

Lei ha infilato nella borsa la carta su cui aveva scritto, ha preso fuori rapidissima qualcosa e me l'ha messo in mano.

“Ti voglio dare questo, per ricordo...” Era un flaconcino-campione di profumo, quelli che offrono nelle profumerie. Poi è salita sull'autobus che è partito, non so nemmeno se ha sentito il mio GRAZIE, lasciandomi lì un po' commossa e un po' stupita da questo gesto gentile.

Arrivederci Vàtica(questo è il suo nome),

sono contenta di averti conosciuta e di essere stata in tua compagnia in un afoso pomeriggio di domenica!

Immagine "classica" della Romania: il castello di Dracula

 

 
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