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STORIA DI NATALE

Post n°476 pubblicato il 24 Dicembre 2009 da atapo
 

UN ANTICO PRESEPIO

A Bologna i portici sono famosi, oltre che utili, soprattutto in caso di maltempo...

Nel periodo natalizio, da tempo immemorabile giurerei che il portico più famoso è quello di Santa Lucia.

Corre lungo la facciata e un lato della chiesa dallo stesso nome, architettonicamente è interessante, ma per un mese, tra dicembre e gennaio, il suo interesse sta in tutt'altro.

Da tanti anni sotto questo portico viene fatto il mercato natalizio: gli addobbi per l'albero, le statuine del presepio, i dolciumi, i croccanti. Ultimamente dicono che molti artigiani se ne siano andati e siano stati sostituiti da quei venditori ambulanti che si trovano un po' dappertutto...forse a scapito di una certa magia tradizionale, ma ancora soprattutto nei sabati e nelle domeniche i Bolognesi e i turisti che fanno una capatina al mercato di Santa Lucia riescono ad affollare il passaggio tra le bancarelle, tanto che in certi punti si fatica ad arrivare alle meraviglie luccicanti e i bambini sono soddisfatti solo se riescono ad appollaiarsi a cavalcioni sulle spalle dei papà.

Nel 1951 era il mio primo natale, i miei genitori comprarono lì le prime tre figurine, quelle essenziali, la Natività. Erano di cartapesta, allora si facevano così. Negli anni successivi, ad ogni dicembre veniva comperata una statuina nuova...

Io crescevo, aspettavo con gioia le passeggiate natalizie a Santa Lucia, ci guadagnavo sempre un croccante o qualche zucchero filato dai mille colori...e cominciavo ad avere voce in capitolo anche nella scelta della figurina annuale. Commentavo con papà (era lui più appassionato della mamma in queste cose) i colori, le espressioni, anche i prezzi, visto che col passare degli anni la cartapesta era sostituita dalla plastica, ma noi volevamo mantenere la caratteristica del nostro presepio e le statuine che ci sarebbero piaciute arrivavano a costare troppo per le nostre tasche. Ogni personaggio aveva il suo nome: il Pastore, il Dormiglione, la Lavandaia (che portava i pannolini asciutti a Gesù),

la Donnina dell'acqua, la Patoèa (così chiamavo da piccina una delle prime statuine, una donna con un agnellino in braccio).Non ci furono mai Re Magi, troppo costosi, ma uno strano personaggio in abbigliamento più orientale degli altri io lo consideravo un re magio, lo collocavo lontano dalla grotta e lo avvicinavo pian piano fino al giorno dell'Epifania...Negli ultimi anni gli acquisti si limitavano a casette, pecorelle e qualche animale da cortile, da far razzolare qua e là, e ci fu anche qualche concessione...alla plastica!

Un'opera d'arte era la costruzione del presepio, quasi sempre la vigilia di Natale.

Per il mio papà diventava un progetto architettonico: cercava un ripiano in casa, spesso sul mio comò, e con la carta-roccia innalzava una vera e propria struttura di paesaggio, grotte, montagne, pilastri che sorreggevano una volta rocciosa sul cui sfondo con mille precauzioni veniva montato il cielo e un fondale di paesaggio desertico...Con altrettante precauzioni venivano seminascoste in punti strategici le lucine che si potevano accendere ad intermittenza. Ogni anno il presepio veniva fuori diverso, secondo l'estro del mio papà, le rotture della carta-roccia, il quantitativo di muschio che eravamo riusciti a raccogliere nell'autunno...ma ogni anno alla fine era sempre spettacolare e chi lo vedeva faceva sempre meraviglie e complimenti all'artista! Peccato non avere avuto la macchina fotografica!

Però nella mia mente ho ancora “fotografato” un ricordo: ero molto piccola, era sera, mi avevano messo a letto e avrei dovuto dormire, ma come facevo se a pochi metri, attorno al famoso comò, i miei genitori stavano preparando il presepio? Loro sussurravano per non disturbarmi, ma il fruscio della carta-roccia, della paglia, mi elettrizzavano, ogni tanto aprivo un occhio e vedevo nella penombra le loro due ombre e quella struttura del presepio che era sempre più alta, più complessa, più scura nel buio...e che la mattina dopo avrei ammirato in tutta la sua bellezza!

La mia mamma aveva donato alcune statuine alla famiglia di mio fratello quando erano nati i suoi figli, ma per ambientare le altre ha voluto costruire una piccola struttura di carta roccia, una miniatura di quelle di tanti anni fa, e la teneva sempre montata, in uno scatolone, mettendola in esposizione ad ogni Natale in casa sua. Ora è mia, l'ho esposta io, come ho detto qualche giorno fa, la terrò così finchè resisterà visto che è davvero vecchia, fragile e pericolante...

E questa storia,

insieme alle immagini di questo antico presepio,

è il mio regalo natalizio

per tutti coloro che passano di qua in questi giorni...

BUON NATALE !

 

 
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