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PUFFI e C.

Post n°594 pubblicato il 24 Ottobre 2010 da atapo
 

 

DOMENICA  POMERIGGIO


Chardin J., Fanciullo con la trottola

 

Avevo i miei progetti, niente di particolare, ma nella lista di faccende casalinghe che mi aspettano qualcuna era proprio adatta ad oggi: stirare, rammendare, una torta di mele, un po' di computer.

Mio marito da qualche giorno sta buttando all'aria alcuni di quegli scaffali dove si accumula la roba di anni e anni... e qualche giorno fa mi ha allungato alcune scatole dicendo: “E di questi che ce ne facciamo?”

Erano piene di ninnoli e giocattoli dei nostri figli, una scatola chiaramente “femminile”, una chiaramente “maschile”, la terza diciamo unisex , visto che era piena di puffi e pupazzetti .

Il momento dell'adolescenza dei miei figli, più o meno nello stesso periodo perchè la femmina è più giovane, ma si sa che per le ragazze l'adolescenza scoppia prima, era stato tempestoso anche per i giocattoli: tanti ne avevano buttati... tanti regalati...salvo poi pentirsene diversi anni dopo, ormai adulti...

Ma tanti, fortunatamente, ero riuscita a salvarli nascondendoli in qualche scatola, in qualche armadio, in fondo alla soffitta...

“Lo chiederemo a loro, cosa vogliono farne adesso.” ho risposto a mio marito.

Cosa c'entra questo coi miei progetti di oggi? Dunque: innanzitutto mi ha telefonato mia cognata con tanta voglia di raccontarmi del viaggio a Parigi, io avevo altrettanta voglia di ascoltarla, quindi...un'ora al telefono, ma con grande soddisfazione!

Poi è passato mio figlio, senza moglie né Riccardo: doveva prendere attrezzi, ma... “senti, visto che sei qui...” e ho aperto le tre scatole.

Non finiva più di ricordare i tempi della sua infanzia, ad ogni oggetto che prendeva in mano...io lì con lui, ad ascoltarlo, ad imparare aneddoti nuovi che a quei tempi mi avevano nascosto, i birbaccioni...

Uscito lui, nemmeno si fossero messi d'accordo, ha telefonato mia figlia: “Posso fare un salto veloce, devo usare l'affettatrice...”

Le ho chiesto di venire senza Martino, così l'apertura di quelle scatole è stata tranquilla e il salto veloce è diventato...molto in lungo.

 

 

 

Anche con lei quanti ricordi! Le amiche, le feste di compleanno, le estati in colonia...e lei si ricorda senza esitazione l'appartenenza di quei benedetti puffi, che spesso si compravano con le loro paghette: “Questo era di Marco, questo era mio...vedi, ci sono le iniziali!”

 

 

Qualche puffo ora l'ha preso a casa sua per Martino, qualche giocattolo malridotto mi ha autorizzato a buttarlo, come aveva fatto suo fratello.

 

Il resto...

“Mamma dagli una lavata, mettili in una scatola nuova e serviranno per Martino e Riccardo quando verranno qui da te” ,

le stesse decisioni di suo fratello.

E le bambole? Pure quelle, magari prima o poi...

Le tracce dell'infanzia di tanto tempo fa saranno rinnovate, diventeranno tracce per nuove infanzie, tracce ancora più care perchè avranno storie lunghe da raccontare...

Tra ricordi e scelte la domenica pomeriggio si è avviata alla sera.

Prima di cena, restava solo il tempo per un po' di computer. Le camicie sono ancora da stirare, i calzini hanno ancora i loro buchi, le mele aspettano domani (forse) per entrare nella loro torta.

E il passato torna a nascondersi in tre scatole di cartone.


 

 
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