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« FRANCESE E...COSTUMISTE »

DI ME E...

Post n°907 pubblicato il 12 Dicembre 2012 da atapo
 

 

...DEI MIEI TEATRI

Continuo anche quest'anno le mie attività teatrali “adulte”. Per fortuna che ci sono: mi coinvolgono, mi impegnano la mente quindi mi stanno aiutando in questo periodo non facile...

Perchè fare teatro non è solo studiare a memoria la parte, partecipare alle prove, ma serve anche un lavoro individuale di ricerca, di ripensamento se si vuole entrare nei personaggi e rendere al meglio, così sono tante le ore in cui la mente “viaggia” intorno a tutto questo, su internet, nelle letture, e così via.

La regista con cui l'anno scorso diventai una delle donne di Plaza de Mayo ha un'idea piuttosto ambiziosa: ha ottenuto da Glauco Mauri il permesso per mettere in scena il suo spettacolo che fu dato alla Pergola l'anno scorso: “Quello che prende gli schiaffi” , ne ha fatto un adattamento e su questo stiamo lavorando. Stavolta mi ha affidato una parte minore, sarò un clown, una parte più di movimento che di discorsi, ma a me non dispiace perchè la figura del clown mi affascina, ha un che di misterioso nel nascondere i drammi della vita con la capacità di trasformarli in altro: risate, sorrisi, malinconie... La regista dopo le prime prove si era rammaricata di questa scelta, si era accorta che sarei stata giusta anche in un ruolo più importante che aveva già affidato ad un'altra, io le ho detto di lasciar perdere, non volevo suscitare malumori in chi si sarebbe vista togliere una parte che la metteva in evidenza, il clown a me sta bene e di questi tempi forse non avrei neppure le energie per qualcosa da primadonna... Sarò vestita in modo buffissimo, sarò una maschera irriconoscibile... come a volte si cerca di essere nella vita, per non far capire come si sta veramente dentro...

dalla rappresentazione "seria"  di Quello che prende gli schiaffi


Poi c'è il gruppo di teatro in francese. Non lo abbandono di certo, innanzitutto per la possibilità di praticare così questa lingua e per la simpatia e la sintonia che si è creata tra di noi: un nucleo storico di persone attorno ad un fantasioso regista...e altri che vanno e vengono in questi ormai quattro anni. Il progetto iniziale pensato ad inizio autunno era troppo difficile, quindi è stato cambiato: il nostro prossimo spettacolo sarà un testo del tutto originale, scritto dal regista ispirandosi ai nostri contributi durante le esercitazioni, sia di scenette sia di testi scritti, svolte in questo primo periodo. Le tematiche sono: la cucina e gastronomia francese insieme a storie di “noir” e “polar”(che in francese significa “giallo”).

Cosa hanno in comune l'una e l'altro? Niente, pensavamo tutti quando il regista ha lanciato l'idea. E invece...Ma l'ho detto sopra che il nostro regista ha molta fantasia!!!

Io ero perplessa e commentai subito: “Parlare di gastronomia mi appassiona, ma le storie gialle o di violenza non mi piacciono, non ne leggo quasi mai e non credo che darò contributi in questo senso.”

Così avevo ricercato e presentato al corso vita morte e miracoli di Auguste Escoffier, grande chef francese inventore del dessert “pesca melba”, di cui ho visitato la casa museo a Villeneuve Loubet vicino a Nizza, poi avevo parlato della tradizione natalizia provenzale dei “13 desserts” .

Altri, più buttati sul noir, citavano Maigret e Poirot. Troppo facile... Mi sono ricordata di aver letto qualche notizia su un autore morto da poco che pare abbia avuto molto successo ultimamente in Francia, un tale Jean Claude Izzo, con la sua trilogia sul poliziotto Montale, gialli ambientati a Marsiglia. Il mio imprinting della Francia del sud! Così ne ho cercato uno in libreria, l'ho cominciato a leggere per dovere di documentazione ... e dopo poco sono corsa a comperarne altri, gialli e non gialli... perchè ho trovato anche altri racconti dove parla della sua Marsiglia, e degli odori, dei sapori dei cibi...e ci sono i problemi attuali della convivenza fra gruppi di origini diverse, di immigrati... Insomma, ne sono rimasta affascinata e ora ogni momento libero (pochi purtroppo) mi vede aprire il libro e leggerne qualche pagina...

Tra i colleghi del corso nessuno lo conosceva e presentandolo ho destato un certo interesse.

E, udite udite, sono anche riuscita a scrivere un monologo in francese in cui racconto di un assassinio!

Ora si tratta solo di aspettare che il regista completi e ci riveli il testo che sta preparando e di sapere...di che morte dobbiamo morire, cioè, volevo dire: sapere che personaggio ci tocca! La faccenda sta diventando intrigante!


Marsiglia

 
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Commenti al Post:
stradanelbosco
stradanelbosco il 12/12/12 alle 19:40 via WEB
se devo essere sincero è molto più difficile fare il clown e far ridere che fare il tragico, così diceva TOTO'. E' mo0lto più difficile suscitare il riso che il pianto e la tragedia!!! Addirittura difficilissimo suscitare il sorriso. Quindi impegnati e metticcela tutta nella parte! Per il resto son cose normali che tu sai già fare!! Ma il clown è veramente un grandissimo pwersonaggio, con tutte le sue impolicazioni simboliche!!! Bravissima! tt
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 13/12/12 alle 23:30 via WEB
Sono d'accordo con le tue considerazioni sui clown: Anche stavolta sarà una sfida...e ci sto già lavorando!
(Rispondi)
Lolablu7
Lolablu7 il 12/12/12 alle 21:03 via WEB
Certo che non ti fai mancare nulla! Io non ho mai recitato, ma credo che sia un'esperienza importante. Il ruolo del clown, poi, è un privilegio non da poco. Brava, sono contenta per te:-)))
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 13/12/12 alle 23:31 via WEB
Lo sai quanto mi piace il teatro, sia come spettatrice sia come attrice e...regista con i miei bambini a scuola!
(Rispondi)
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 12/12/12 alle 22:01 via WEB
Speriamo non prevalgano anche questa volta i giri extra-teatro, le simpatie, ecc
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 13/12/12 alle 23:32 via WEB
Speriamo proprio...ma cerco di essere ottimista e di non pensare a questo.
(Rispondi)
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