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LA MIA FRANCIA 11

Post n°1384 pubblicato il 07 Novembre 2016 da atapo
 

BAIA  DELLA  SOMME


 

Era l'anno in cui mio marito aveva deciso di passare le vacanze col camper sulle coste del Nord, dopo che l'estate precedente avevamo così sofferto per il caldo infernale sull'Oceano Atlantico.

Bene, lo avrei portato in quelle terre che io conoscevo già, all'estremo nord della Francia, perchè c'ero stata nelle settimane di scambio con le classi. E tempo fa ne raccontai anche qui in questo blog.

Prima di partire, come al solito ero passata dall'Istituto Francese: nella biblioteca tengono un reparto di fascicoli turistici su tutte le regioni della Francia, quelli degli uffici del turismo o simili: li lasciano persone che viaggiano e al ritorno li mettono a disposizione di altri futuri esploratori, anch'io avevo questa abitudine. Cercavo materiali aggiornati sulla regione della nostra vacanza: il Nord.

La bibliotecaria, una gentilissima signora molto nordica di aspetto, come le altre volte mi dava suggerimenti e mi disse: "E' vicino alla mia terra, io sono nata in Piccardia, se non c'è ancora stata deve assolutamente visitare la Baia della Somme, l'estuario del fiume Somme, vedrà che meraviglia..."

Non c'ero mai stata, è leggermente più a sud ovest rispetto alle zone che avevo scelto, ma il suo entusiasmo mi convinse a preparare un itinerario leggermente spostato a ovest, in modo che quel luogo sarebbe stato il primo che avremmo visitato.

Fu un ottimo suggerimento, perchè scoprii un luogo che non avrei più dimenticato.

Attraversammo rapidamente tutta la Piccardia lungo strade nazionali talmente diritte che parevano tagliare il paesaggio, ammirando dall'auto territori verdissimi, colline, boschi, grandi pianure, zone di orti attorno ai villaggi con le case fatte di mattoncini rossi, attraversammo la città di Abbeville anch'essa con le case a mattoni rossi... Bello, paesaggi tranquilli quasi da fiaba, ma io a tratti, soprattutto nelle pianure quando si costeggiava il fiume Somme, avvertivo uno strano disagio: era il ricordo della carneficina che lì ci fu all'inizio della prima guerra mondiale , la battaglia della Somme, il numero assurdo di morti, le ossa che ancora stanno lì sepolte e che mandano, in qualche modo, segnali e invocazioni a chi passa, brividi strani di terrori indecifrabili...


 

Poi arrivammo alla costa e un anticipo di quello che ci aspettava fu in un'area di servizio lungo un'autostrada, da cui si può accedere ad un osservatorio, con un belvedere in alto, molto in alto, munito di cannocchiali che permettono di osservare tutta la baia.

Stupore! La baia è un vero e proprio golfo, l'estuario è immenso e forma un grande arco...


 

Ci fermammo col camper in uno dei paesini lungo la baia, Le Crotoy. L'area di sosta era al limite del paese, vicino alla spiaggia, e restammo lì ben quattro giorni: potevamo girare a piedi, in bicicletta, col camper a esplorare tutt'intorno.

Le zone di terra e d'acqua cambiano continuamente a seconda dell'altezza delle maree, a volte tutto diventa azzurro con le maree più alte, a volte restano scoperti chilometri e chilometri di spazi sabbiosi o erbosi, dove si può passeggiare, andare ad osservare gli uccelli o a raccogliere i molluschi, dove pascolano anche greggi di pecore che, nutrendosi di quelle erbe così particolari che crescono in zone salmastre, hanno le carni di un sapore caratteristico e intenso. Naturalmente non ho mancato di assaggiare questo agnello "des prés salés" (dei prati salati), così come ho assaggiato le salicornie, le alghe locali che consumano abitualmente condite con l'aceto.



Pensate che in un punto di questa baia (a Le Hourdel) vive anche una colonia di foche e se si ha fortuna si possono ammirare durante la bassa marea, che prendono il sole sulla spiaggia, io mi sono accontentata di vederle in fotografia...

 


 

Naturalmente tutto questo è area naturale protetta e nella zona più a nord c'è il Parco Ornitologico di Marquenterre, dove si percorrono sentieri attrezzati con posti di osservazione per ammirare la natura vegetale e animale in tutto il suo splendore, accompagnati dalle guide che veramente ti svelano cose che mai ti saresti sognato... sarebbe bello tornarci nelle differenti stagioni, per scoprirne tutte le bellezze! Io sono appassionata di queste esperienze, per diversi anni il parco aveva il suo sito internet che aggiornava quasi tutti i mesi con le cronache e le foto delle situazioni e degli "ospiti" del parco e a me piaceva andare ogni tanto a rivedere nei suoi cambiamenti quel luogo che mi era piaciuto così tanto.Ora purtroppo hanno cambiato tutto il sito...

 


 

E che dire dei crepuscoli lunghissimi dell'estate del nord? Nei miei appunti di viaggio trovo che il sole tramontava poco dopo le 22, ma alle 23,30 c'era ancora chiarore e le serate nei ristorantini con le specialità locali non finivano più...

Tutta questa bellezza mi faceva sopportare anche il clima un po' bizzarro, tipico di lassù: ore di sole che permettevano di stare in spiaggia in costume, ma senza scottarci, poi vento freddo che portava rapidamente nuvole e acquazzoni, poi caldo di nuovo e così via... Non certo adatto da viverci, per me, ma per quel viaggio e quel bellissimo luogo si poteva perdonare anche il clima!

 

 

 
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