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DOPO UN MESE DI SCUOLA

Post n°447 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da atapo
 

CIPOLLA


"I nostri studenti che vanno male non vengono mai soli a scuola. In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione,rancore,rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso, di futuro precluso. Guardateli, ecco che arrivano,il corpo in divenire e la famiglia nello zaino. La lezione può cominciare solo dopo che hanno posato il fardello e pelato la cipolla. Difficile spiegarlo, ma spesso basta solo uno sguardo, una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata per dissolvere quei magoni, alleviare quegli animi, collocarli in un presente rigorosamente indicativo.

Naturalmente il beneficio sarà provvisorio, la cipolla si ricomporrà all'uscita e forse domani bisognerà ricominciare daccapo. Ma insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori. Se non riusciamo a collocare i nostri studenti nell'indicativo presente della nostra lezione, se il nostro sapere e il piacere di servirsene non attecchiscono su quei ragazzini e quelle ragazzine, nel senso botanico del termine, la loro esistenza vacillerà sopra vuoti infiniti. Certo, non saremo gli unici a scavare quei cunicoli o a non riuscire a colmarli, ma quelle donne e quegli uomini avranno comunque passato uno o più anni della loro giovinezza seduti di fronte a noi. E non è poco un anno di scuola andato in malora: è l'eternità in un barattolo."

(da D.Pennac, Diario di scuola, pag.55)

 
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Commenti al Post:
R3nata
R3nata il 16/10/09 alle 11:38 via WEB
Renata,ma gli insegnanti fanno sempre così???Purtroppo no,lo dico da ex maestra,da ex alunna e da osservatrice attenta!Bacio e buona giornata!!!
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 17/10/09 alle 22:29 via WEB
Già, purtroppo molti insegnanti non considerano abbastanza la realtà di chi hanno davanti, rincorrono il programma prima delle persone...Ho trascritto questa pagina per offrire un piccolo spunto di riflessione, per lanciare un piccolo seme...chissà mai se da qualche parte, per qualcuno, germoglierà!
(Rispondi)
Tesi89
Tesi89 il 17/10/09 alle 23:10 via WEB
Molto bello questo brano...il paragone con la cipolla è davvero indovinato!Ce ne fossero di più,di insegnanti così...! :) Buona notte.
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 18/10/09 alle 09:30 via WEB
Io ne ero rimasta colpita: per me sono discorsi già "assimilati", ma non per tutti è così e Pennac presenta il problema in modo convincente, secondo me. Ma tutto il libro dovrebbe essere letto da chi insegna, come aggiornamento...o come compito delle vacanze estive (sì, anche per gli insegnanti i compiti delle vacanze...)
(Rispondi)
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 18/10/09 alle 11:44 via WEB
la differenza, come sempre, sta nel compiere la propria professione per forza, per noia, pensando solo al giorno in cui si incassa lo stipendio o alle vacanze.....e nel farla seriamente. parlare di "missione" forse è abusato e, al giorno d'oggi, sembra ridicolo. ma certo una volta questo senso del dovere e della responsabilità di avere a che fare con i ragazzi in crescita creava insegnanti eccezionali
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 18/10/09 alle 23:27 via WEB
Si parlava di "missione" per significare, io credo, che per stare con i ragazzi ed educarli veramente occorre un coinvolgimento del cuore, cioè prendersi davvero a cuore la loro crescita e il loro benessere. Ma io credo che eccellenti insegnanti ci siano anche ora, solo che non fanno quasi mai notizia.
(Rispondi)
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 18/10/09 alle 22:36 via WEB
Bello questo testo, adattabile a tante altre situazioni. I miei clienti sono pure delle cipolle, me ne devo ricordare. ciao
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 18/10/09 alle 23:29 via WEB
Credo che ci siano diverse professioni, nel sociale, nelle quali è bene ricordarsi della "cipolla".
(Rispondi)
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 18/10/09 alle 23:54 via WEB
Splendido passaggio Renata, complimenti per la scelta.. ed è proprio vero che le cose vanno così.. però bisogna avere anche la sensibilità ed il tatto.. per pelare la cipolla. Insegnare è anche questo. Ti auguro una serena notte, Marie.
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 19/10/09 alle 10:11 via WEB
La sensibilità e il tatto dovrebbero essere di ogni educatore...ma si sa che nessuno è perfetto, l'importante è impegnarsi in questo senso. Grazie, buona settimana a te!
(Rispondi)
rustyprof
rustyprof il 20/10/09 alle 22:38 via WEB
Il mio parere è parziale perchè adoro Pennac, ma mi riconosco fino all'ultima virgola in quel che dice lui. Siamo (ehm... alcuni di noi sono) degli sbucciatori di cipolle!
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 21/10/09 alle 08:38 via WEB
Ti consiglio allora di leggere tutto il libro, se non l'hai già fatto. Come va il francese da te?
(Rispondi)
 
 
mangiosempre
mangiosempre il 21/10/09 alle 16:55 via WEB
e' vero bisogna entrare in empatia con ognuno di loro..... amare la vita e amare anche questi esseri in essere... prenderli per mano come fossero figli...... ma la realta' spesso e' diversa..... si pensa allo stipendio e ai propri egoismi.... invece a questi giovani bisognerebbe dare......impegnarsi.... ciao sono una nonna anch'io^_^
(Rispondi)
 
 
 
atapo
atapo il 22/10/09 alle 22:02 via WEB
Stare a contatto con i giovani, da insegnanti, da genitori, da nonni, è sempre una grande responsabilità, penso che innanzitutto debba essere l'amore a darci l'aiuto per affrontarla.
(Rispondi)
 
 
rustyprof
rustyprof il 23/10/09 alle 22:32 via WEB
Sì, l'ho già letto ma lo vorrei riprendere in mano per meditarlo un po'. Succede sempre così con i libri che mi piacciono: li divoro a prima lettura, poi, passato qualche mese, li riprendo con calma. Lo farò presto, credo. Il francese dei miei studenti non va malaccio; il "chantier" di cui si parla altrove è frutto di una prima. ciao
(Rispondi)
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