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DOMENICA A SCUOLA

Post n°838 pubblicato il 14 Maggio 2012 da atapo
 

 

CONVEGNO

Il CIDI, associazione di insegnanti a cui sono iscritta da molto tempo, ogni anno organizza nel mese di maggio un Convegno Nazionale, quasi sempre qui a Firenze, in cui si formano gruppi di lavoro a seconda dei livelli di scuola, delle materie e delle aree di insegnamento. I relatori sono insegnanti che presentano delle esperienze significative attuate nelle loro classi.

Visto che il convegno si svolge di domenica e dura tutta la giornata, in qualche anno ci sono andata, ma più spesso no: la domenica cerco di stare “in famiglia”, altrimenti il marito mette su un muso troppo lungo, occorre scendere a compromessi.

Alcuni mesi fa la vicepresidente del CIDI mi informò che stavolta volevano presentare  attività sull'intercultura e sull'insegnamento della lingua, sia italiana che straniera, nella scuola primaria e, con mia grande sorpresa, mi invitò a presentare qualcosa che avevo attuato nelle mie classi.

Subito mi misi a ridere e di gusto! Ma come, dopo cinque anni che sono in pensione! Avrei dovuto andare a ricercare, a buttare all'aria tra vecchie documentazioni...e cosa poi? Io sono dell'idea che se si esce dal lavoro attivo nella scuola pian piano si perde il polso della situazione reale, poi i tempi cambiano...Sinceramente, per quanto resti ancora dentro al CIDI, ho molto diradato la mia partecipazione ai gruppi di ricerca-azione che si svolgono durante l'anno, perchè mi sento ormai un po' fuori, ascolto discorsi e progetti belli e stimolanti, ma il non poterli poi attuare diminuisce la mia motivazione. L'impegnarmi ad aggiornare i più giovani, se un tempo mi avrebbe interessato, ora mi costringerebbe a rimettermi a studiare e, sinceramente, non ne ho voglia. Più che il lavoro nella scuola confesso che mi interessa il mio lavoro teatrale di attrice dilettante, il punto di riferimento del mio mondo adesso non è più solo la scuola, come prima, ma...in realtà i punti di riferimento che mi impegnano ora sono diversi, la mia vita ora è cambiata molto...

Argomentavo in questo modo con la vicepresidente, anche cara amica, per cercare di convincerla, ma lei insisteva, insisteva...finchè mi è venuta in mente un'esperienza che avevo attuato molti anni fa quando insegnavo il francese, nel 1997 figuratevi, e senza troppa convinzione gliel'ho riassunta. Accettata e arruolata! Per vincere le mie ultime resistenze, mi ha messo in coppia, per relazionare, con una maestra giovane che presentava un lavoro attinente al mio. Questa ragazza, che già conoscevo dalle riunioni del gruppo di lingua italiana e straniera, è piena di entusiasmo, ci siamo contattate per telefono, per mail, voleva preparare una presentazione in power point, come va di moda adesso.

Bimba, le ho detto, io non so nemmeno da che parte si comincia!

Non ti preoccupare, tu mi mandi delle foto e un testo, poi faccio tutto io!

Così sono saltate fuori alcune diapositive di presentazione, ma io avrei portato anche in visione il materiale prodotto dalla classe. Non vi racconto tutto il percorso, basti sapere che il prodotto finale consiste in un grande libro scritto e illustrato dai bambini, in cui mettono in comparazione la vita in Europa, in Cina e in Africa, attraverso disegni e brevi frasi, per far capire che ci sono situazioni e sentimenti che i bambini vivono in modo uguale in qualsiasi paese della Terra.

Ieri dunque ho passato la domenica al convegno, nel gruppo di lingua.

Bello sentire raccontare tante esperienze interessanti, che rendono i bambini partecipi e attivi nelle scoperte e nella costruzione del loro sapere!

Bello notare quanta ricchezza e fantasia ci sono in un tipo di scuola che cerca di partire dai bisogni e dalla vita degli alunni!

Bello incontrare ancora così tanti colleghi entusiasti del lavoro che svolgono e pronti a rimetterlo in discussione per migliorarlo sempre!

Triste constatare  che tutto questo si scontra e lotta e cerca di resistere alle politiche di tagli, disinteresse, scarsa considerazione per la scuola che ci sono attualmente in Italia...

Ed io, ormai sentendomi molto all'esterno, meditavo su tutto questo e su altro...di questo mondo di banchi, quaderni, libri, computer (pochi), lavagne interattive (rare)...ma un mondo sempre vivo dentro di me, in cui sono stata immersa per la maggior parte della vita.

Il convegno si svolge alla Scuola-Città Pestalozzi, una delle pochissime scuole sperimentali riconosciute ufficialmente in Italia: ha una storia molto interessante, ha rischiato di essere eliminata dalla scure-Gelmini...

Il suo attuale dirigente, mio coetaneo, nei primi anni in cui insegnai a Firenze era maestro nella mia scuola, lavorammo insieme con le nostre classi, eravamo nel gruppetto che una volta ricevette la proposta di fondare una scuola privata, per insegnare finalmente...a modo nostro! Ieri sono andata a salutarlo, mi ha riconosciuto e abbiamo parlato con rimpianto del passato e con rincrescimento e rabbia del presente: “Che anni lontani, ha detto, tempi preistorici, ma...tempi gloriosi!”

Lui ha fatto carriera come dirigente: è soddisfatto delle esperienze lavorative che ha vissuto, sempre un po' di trincea e d'avanguardia, come era a quei nostri tempi, ma è ancora ben saldo sulla breccia.

Io...sono già pensionata, ma non mi lamento affatto delle mie esperienze nella scuola...

Pochi minuti di conversazione nel suo ufficio, poi sono venuti a cercarlo per le solite incombenze dell'organizzare quella giornata così impegnativa. Mi ha fatto piacere averlo rivisto, aver ricordato quegli anni lontani, quando eravamo molto giovani e molto entusiasti.

La giornata si è svolta bene, la mia relazione, come le altre, ha destato interesse, ho dato ancora qualche stimolo ai colleghi giovani, dunque ciò che ho fatto tanto tempo fa non è ancora da considerarsi superato...ma non so se di questo devo esserne contenta oppure no...

 

 

alcune pagine del libro preparato dai bambini

 
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