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SVUOTA LA CANTINA

Post n°1110 pubblicato il 19 Maggio 2014 da atapo
 

 

DA COSA NASCE COSA

Qualche settimana fa su facebook mi iscrissi a alcuni gruppi: “Compro, rivendo ecc...”

La solita filosofia del NON SI SA MAI, per cui mio marito mi prende in giro.

Un giorno vi trovai l'annuncio di una ragazza di Sesto Fiorentino che chiedeva stoffe di qualsiasi tipo. Avevo ancora stoffe dall'eredità di mia mamma, avanzi, ritagli... ora con i lavori in casa e in previsione di un eventuale futuro trasloco... chissà se...

Così mi misi in contatto con questa persona e, tra un messaggio e l'altro sempre su facebook, scoprii che avrebbe partecipato alla manifestazione “Svuota la cantina” del 18 maggio. Anni fa avevo pubblicato qui sul blog la cronaca di un mio pomeriggio a questo mercato come compratrice, era la prima volta che ne sentivo parlare e apprezzavo che finalmente anche da noi partissero queste iniziative che in Francia sono all'ordine del giorno in ogni città e paese e permettono di liberarsi di cose che non servono più, trovando magari ciò che ci piace o che ci serve da altri privati che come noi espongono un po' di tutto su stuoie e banchetti improvvisati. A Sesto l'iniziativa è riservata ai residenti nel comune e questo non mi ha mai permesso di parteciparvi per tentare di riciclare un po' di cose mie e, soprattutto, i resti dell'eredità di mia mamma.

Allora mi venne l'idea e, scusandomi per la mia sfacciataggine, chiesi a questa nuova amica se nella sua esposizione a “Svuota la cantina” avessi potuto mettere anche qualche oggetto mio, visto che ufficialmente non potevo comparire essendo straniera...

Lei acconsentì e un pomeriggio della settimana scorsa andai a casa sua a portarle le mie stoffe, a conoscerla di persona, a concordare per domenica 18 maggio.

Così ho scoperto che è una ragazza sulla quarantina, molto aperta, esuberante, bravissima nei lavori di artigianato tipo piccoli gioielli, decorazioni, ecc., che i suoi genitori sono poco più anziani di me: il babbo fa artigianato intagliando il legno e di falegnameria, la mamma con stoffe, filati, nastri, è abilissima a confezionare borse, pupazzi, cose all'uncinetto e tutto ciò che la fantasia può suggerire. Per vendere i loro lavori frequentano i vari mercati di artigianato di cui vengono a conoscenza e sono attrezzati con il banco, il gazebo, i ganci per appendere... Quindi ieri avrebbero esposto non solo robe di cui volevano disfarsi, ma anche le loro creazioni.

A questo punto mi ero un po' vergognata della mia sfacciataggine, forse non era il caso... invece S. ha insistito che si poteva fare, le ho elencato ciò che pensavo di portare e ci siamo date appuntamento domenica mattina, cioè ieri, alla postazione che le avevano assegnato... Lei e i suoi genitori sono stati molto cordiali e gentili: mi hanno lasciato quasi un terzo dello spazio, mi hanno prestato i ganci che non avevo, S mi ha dato suggerimenti da esperta per sistemare gli oggetti in modo da attirare la gente. Alle 9 sono arrivata, trascinandomi una valigiona e uno zaino pieni, accompagnata da mio marito che portava una cassetta con oggetti fragili e un altro zaino. Lui è fuggito subito a godersi una domenica senza moglie, ma alle prese con le risistemazioni dei mobili, io ho passato là, a fare la venditrice, tutta la giornata fino alle 19,30 quando è ritornato a prendermi mentre stavamo smobilitando e impacchettando tutto.

Un'esperienza nuova...(a parte vendere i dolci di cui parlai qui poco tempo fa)

 

il nostro banco, proprio al palazzo comunale: che onore!

Un po' faticoso restare tutto il giorno con solo un panino preso al bar, però mi è piaciuto incontrare tutta quella gente, parlare, cercar di capire se e cosa poteva interessare, contrattare... Lì le contrattazioni sono liberissime, mi sono accorta che proponevo il prezzo seguendo anche l'istinto e l'impressione che mi faceva la persona che avevo davanti...

Si fanno incontri che poi restano impressi:

L'uomo che cercava cartoline vecchie dei luoghi in cui aveva viaggiato da giovane (le ha controllate tutte, ma io purtroppo non me avevo),

La ragazza che si è “provata” una bella borsa rossa che fu di mia suocera come se fosse un vestito, girellando con la borsa sul fianco, poi a tracolla, e guardandosi allo specchio: era così buffa che gliel'ho venduta a qualche euro di meno rispetto al prezzo iniziale, era tornata indietro apposta perché l'aveva già vista e continuava a pensarci (succede anche a me!). Poi i giovani non hanno mai tanti soldi in tasca...

Invece la signora che trasudava quattrini e si era innamorata di un mio grande foulard di lana a disegni indiani e mi diceva che ne avrebbe fatto un poncho... ecco, a lei ho chiesto prezzo pieno e anche qualcosa di più! Ha accettato senza fiatare!

Un uomo marocchino frugava a lungo in un mio sacco di giocattolini: aveva l'aspetto molto dimesso, aveva già comprato vestiti da poco che teneva stipati in una borsa, mi dava l'idea che cercasse qualcosa da portare a un suo bambino... ha preso in mano un cavallino nero e un altro pupazzetto, li rigirava, non sapeva decidersi... finalmente mi ha chiesto timidamente: “Quanto?” Gli ho detto “Cinquanta centesimi in tutto”, allora si è come rasserenato e li ha comprati... Mi ha fatto pena, ma pensavo a quel bambino che gli avrebbe chiesto:Baba, mi hai portato qualcosa?” e sarebbe stato contento.

L'incontro più bello è stato con una coppia poco più giovane di me, attirati da un mio vecchio corso di cinese presentato in inglese e da un frasario minimo per la conversazione in cinese (residui di quando nelle scuole arrivò la prima ondata di immigrati cinesi). Mi hanno raccontato con entusiasmo le loro esperienze multiculturali, lui ha un passato di dieci anni di lavoro a Bologna, lei lavora nel sociale, il loro sogno è di andare a conoscere la Cina... In pochi minuti di conversazione, quante belle affinità ci siamo trovati! Così sono stata molto contenta di vendergli quei libri, chissà se li aiuterò a realizzare un loro sogno!

Insomma, ieri sera ero stanca, ma anche contenta. Ho venduto, ho ricavato qualche euro, ho incontrato gente e la soddisfazione di far contento qualcuno è importante. S mi ha detto che mi terrà informata su altre manifestazioni simili in paesi non troppo scomodi, magari in estate in luoghi di villeggiatura... allora potremmo andare col camper... chissà... da cosa nasce cosa...

al banco

 

Potevano mancare alcuni cappelli?

Così faccio spazio per i nuovi...

 
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