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CARISSIMI PADRI

Post n°1316 pubblicato il 06 Marzo 2016 da atapo
 

INTROIBO FIORENTINO

"Lasciate ogni paura o voi ch'entrate"



 

Rieccomi, alla fine di tutto, di otto giorni di fuoco.

Quando lessi sul sito del teatro della Pergola che per un'iniziativa a livello cittadino cercavano 150 persone, anche senza nessuna esperienza, che volessero partecipare ad un atelier teatrale insieme con gli attori che stavano preparando uno spettacolo, la faccenda mi stuzzicò parecchio e dopo qualche esitazione mi iscrissi. La tematica era interessante: la belle epoque, soprattutto a Firenze (le riviste, il futurismo) e ciò che aveva portato alla tragedia della prima guerra mondiale.

Mi dicevo che tanto in 150 avremmo fatto senz'altro le comparse, avremmo forse dovuto applaudire, gridare "Viva questo o quello", fare da contorno al lavoro degli attori. In ogni caso l'esperienza era al teatro Niccolini, un gioiello appena riaperto dopo molti anni di restauri, ne valeva la pena solo per questo.

Le prove c'erano sabato 27 pomeriggio e tutta domenica 28 febbraio: lì abbiamo scoperto cosa ci toccava!

Macchè comparse!

La compagnia di attori, una decina tutti abbastanza giovani, proviene dall'Emilia Romagna e si chiama "Carissimi padri": studiano soprattutto il periodo storico dell'inizio '900 e su questo preparano spettacoli, arricchendoli con la storia locale delle città in cui vanno a lavorare, per esempio hanno già fatto Modena e Cesena.

Il lavoro a Firenze è in collaborazione con l'Ente Teatro della Toscana.

Bene, a Firenze si portava in scena la stagione delle riviste e dell'avvento dei Futuristi con i loro "spettacoli" nei teatri cittadini.

Noi 150, anzi 180 perchè a tal numero erano arrivate le adesioni tutte accettate, siamo stati divisi in quattro gruppi, ognuno dei quali, guidato da uno o due degli attori, aveva la responsabilità di preparare una parte dello spettacolo, oltre ad altri momenti in comune. Questo ha significato che ognuno di noi aveva delle battute "personali" che doveva dire da solo e altre che doveva dire in coro a gruppi piccoli o grandi. Non è affatto facile parlare tutti insieme, con lo stesso ritmo, senza poter cambiare una parola se non si ricorda, e così chiaramente che il pubblico riesca a capire! E' quasi più difficile che recitare da soli!


primi momenti di prove

C'erano anche ragazzi di classi di alcune scuole superiori con cui in questo periodo gli attori della compagnia svolgono laboratori teatrali nelle scuole, c'era fra noi gente di tutte le età, anche molto anziani, ed anche "affezionati" a questo progetto teatrale che seguono la compagnia nelle varie città per continuare a lavorare insieme. Insomma, un mondo molto vario!

Io per caso sono capitata nel gruppo che si occupava proprio delle contestazioni teatrali e degli spettacoli futuristi, compreso un concerto suonato con gli strumenti più improbabili che potessimo trovare, io una maracas africana e un campanaccio da pecora. Ho davvero gradito ciò che mi è toccato in sorte, mi sono divertita ad interpretare in maniera "futurista" una delle mie battute personali e questo è piaciuto molto al nostro attore-maestro cosicchè ha adottato anche lui la mia interpretazione in certe sue battute: "Marine-tti-tti-tti-tti".

Dopo il weekend di prove ero già sfinita, ma poi per conto nostro dovevamo studiare e studiare, per imparare tutto in cinque giorni, perchè venerdì 4 marzo c'era lo spettacolo.

Io in così poco tempo non ce la faccio, allora per sicurezza avevo preparato i bigliettini delle frasi più complicate  (come nei compiti in classe) da tenere in tasca e sbirciare durante lo spettacolo...

-Ottimo!- mi ha detto il maestro, bisogna arrangiarsi!- Lui ci sosteneva durante la settimana inviandoci per mail il copione definitivo, la descrizione degli spostamenti, il video e la base musicale della canzone conclusiva che dovevamo cantare tutti insieme...

Venerdì ancora due prove insieme nel pomeriggio e alla sera lo spettacolo... che è andato bene, nonostante la complessità e le nostre ansie. Il teatro era gremito e gli applausi sono stati calorosi.


gli applausi finali, io sto nel gruppo in piedi, con vestiti neri e blu

 

Ho conosciuto in particolare alcune signore simpatiche con cui spero di continuare i contatti, una carinissima ragazza cinese che studia teatro a Bologna, oltre naturalmente al vulcanico attore-maestro che alla cena dopo lo spettacolo mi ha spiegato i suoi studi all'Accademia Silvio D'Amico e i loro progetti.

Questa cena l'abbiamo fatta nientemeno che nello storico locale fiorentino "Le giubbe rosse", che fu proprio la sede dei Futuristi: io, in tanti anni che sto a Firenze, non ci avevo mai messo piede! Una cena molto allegra a cui ha partecipato anche mio marito, terminata così tardi che poi per tornare alla macchina parcheggiata, manco a dirlo, lontanissima, abbiamo attraversato in piena notte tutto il centro di Firenze arrivando a buttarci a letto sfiniti che erano già le 3.

E ieri pomeriggio siamo tornati ad incontrare i "Carissimi Padri"che facevano uno spettacolo "concerto e letture" sulle musiche di inizio '900, perchè nel gruppo c'è anche una bravissima suonatrice di fisarmonica.

Per ora ci siamo salutati. Ci terremo in contatto tramite Facebook, ma ci hanno preannunciato che sono già in programma degli aperitivi-concerto... sarà piacevole partecipare, anche solo da spettatori.

 

 
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