Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher

ASCOLTA...

 

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 1

 

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 2

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 3

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 4

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 5

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 6

GATTI DI FAMIGLIA

 



BETO


 
CHILLY

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 74
 

Ultimi commenti

Io non ho nessun gatto "domestico", ma il mio...
Inviato da: atapo
il 23/03/2024 alle 19:21
 
la natura si risveglia...io ho tante violette selvatiche,...
Inviato da: lalistadeidesideri79
il 15/03/2024 alle 11:02
 
Ah! Ah! Le mie ortensie sono a pianterreno... potrei...
Inviato da: atapo
il 21/01/2024 alle 23:41
 
"Devo fare entrare in testa alla gente...
Inviato da: cassetta2
il 08/01/2024 alle 18:20
 
Davvero!
Inviato da: atapo
il 19/12/2023 alle 23:26
 
 

Ultime visite al Blog

NonnoRenzo0atapoArianna1921lalistadeidesideri79monellaccio19ossimoraprefazione09cassetta2exiettogianor1marinovannisurfinia60myrgipacorabanneneveleggiadra0
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Tag

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 

Contatta l'autore

Nickname: atapo
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 72
Prov: FI
 

 

« 8 MARZOPOMERIGGIO DI DOMENICA »

LABIRINTO

Post n°506 pubblicato il 09 Marzo 2010 da atapo
 

IL PROBLEMA

Sarebbe bello se l'avessimo risolto...

Il fatto che io abbia scritto il post precedente ha forse suggerito a qualcuno che finalmente la faccenda si fosse conclusa, o per lo meno avviata alla conclusione, magari una felice conclusione, come nelle fiabe...e vissero tutti felici e contenti. Lo dico con amarezza: non è così.

Mi sono accorta che dal ritorno dalla vacanza qui non ho più toccato l'argomento...proprio non riuscivo, preferivo scrivere d'altro, di altri settori della mia vita. Ma questa scelta non mi faceva stare meglio...molte volte avrei voluto provarci, ma le idee mi scivolavano da un'altra parte...

Nemmeno il pensiero che vedere le parole lì, nero su bianco, me le avrebbe fatte “digerire”, come già successo in passato, mi dava la forza.

Insomma, potrebbe essere una telenovelas, o un drammone di quelli in cui più si va avanti più si ingarbuglia la vicenda...e non ti riesci ad immaginare un finale perchè temi colpi di scena che spiazzino tutto.

Nemmeno a Gran Canaria il PROBLEMA ci aveva lasciato tranquilli del tutto: le e-mail di mio cognato ci informavano delle “prodezze” di mio suocero, della sua fuga dall'ospedale in cui finalmente il suo medico era riuscito a farlo ricoverare: né i dottori avevano pensato di sorvegliarlo, né i carabinieri che l'avevano rintracciato l'avevano riportato in clinica, fidandosi delle sue promesse “Sì, ci torno da solo stasera”...e se ne è ben guardato dal farlo!

Dopo altre vicende, al momento attuale lui sta frequentando una psichiatra, prende le medicine prescritte, non tormenta più nessuno telefonicamente: sta facendo il “bravo bambino”, però tutti quelli che stanno in questa storia non credono affatto ad un rinsavimento, ma dall'esperienza del passato temono che faccia così solo per ottenere con la “buona condotta” il ritorno della moglie per poi ricominciare.

Alle Canarie ero riuscita finalmente a parlare con calma con mio marito, a raccontargli tutto il mio disagio, le mie perplessità sul fatto che la situazione in casa nostra mi pareva molto...statica: mia suocera non parlava mai di come sistemarsi per il futuro, di che intenzioni avesse (vari parenti suoi le avevano offerto di vivere insieme, lei non aveva mai dato un'opinione in merito): mi pareva che da noi si fosse proprio “installata” definitivamente e su questo nemmeno mio marito era favorevole. Così ci eravamo accordati che al ritorno ci saremmo rivolti noi due al centro antiviolenza dove già conoscono la storia, per farci consigliare su come affrontare questi discorsi con mia suocera.

Tre giorni dopo il rientro a Firenze, mia suocera era di nuovo a casa nostra: aveva telefonato immediatamente dicendoci il giorno del suo ritorno...

Ma da gennaio la musica è cambiata: io ho aumentato i miei impegni, Martino ha avuto più bisogno di me, ho ripreso la mia vita un po'...zingara (e mio marito pure) e poco casalinga, non l'ho più portata in giro per mercatini ecc., lei si è ritrovata in casa, da sola non usciva mai...e si è buttata sui “riordini universali” e di nuovo ci siamo ritrovati, un giorno, con stirato tutto, lo stirabile e il non stirabile! Quella volta si è arrabbiato pure mio marito, finalmente! Così sembra che l'abbia capito, che se noi lasciamo qualcosa in giro non è perchè lei debba sentirsi in dovere di sistemarla immediatamente a modo suo, già l'abbiamo lasciata rivoluzionare tutta la disposizione dei tegami in cucina...

Ma qualcos'altro mi dava ancor più fastidio.

Passavano le settimane dopo metà gennaio come se niente fosse, da nessuno in quella famiglia veniva affrontato l'argomento FUTURO: un appartamento in affitto, i modi per recuperare le cose di lei da quella casa a cui lui ha addirittura cambiato la serratura, principalmente riavere la documentazione medica che sarebbe indispensabile se le viene un malore, la necessità di cercare un legale per avere consigli, una separazione ufficiale che la garantirebbe legalmente, come muoverci anche per questioni burocratiche per le quali occorrono documenti che lei non ha con sé, un casino dietro l'altro...

Aspettiamo...vediamo...chissà...già, si dovrebbe...queste erano le risposte di mio marito quando tentavo di riparlarne e mi facevano andare in bestia: era ritornato il solito, dai tempi lunghi, l'eterno indeciso, l'eterno pigro, che aspetta che le cose si risolvano da sole o che qualcuno le faccia al suo posto. Ma in questa situazione non è possibile: addirittura due dei suoi fratelli in questa storia vogliono tenersi il più possibile al di fuori, perchè hanno già avuto abbastanza scontri col padre e se ne sentono molto segnati. Mio marito invece... pure! Però la mamma se la tiene in casa e le deve sbrogliare le rogne che saltano fuori.

Io ho cominciato a star male dal nervoso, non dormivo più, avevo le palpitazioni e la tachicardia: ho fatto una visita cardiologica, naturalmente molto è dovuto allo stress. Soluzioni proposte: psicologo e/o medicine.

Di frequentazioni con lo psicologo ne avrei abbastanza: l'ho già fatto in diversi momenti di crisi nella storia della mia coppia e famiglia, ho scoperto cose su di me che mi hanno permesso di essere, di solito, abbastanza equilibrata, tutti gli psicologi alla fine arrivavano alla conclusione che il più “difficile” era il mio partner : per me, non era che una conferma, lo immaginavo da prima!!!

Ora basta! Il mio tempo lo voglio impiegare in modo più soddisfacente per me: preferisco un'ora di teatro o di museo che un'ora dallo psicologo, finchè mi sarà possibile. Non ne ho voglia di chiacchierare della mia vita passata ad un nuovo “strizzacervelli” a causa anche dei problemi dei miei suoceri! Così stavolta ho accettato qualche blando tranquillante, che almeno mi faccia essere più rilassata...

Quando finalmente siamo stati, come d'accordo, al centro antiviolenza, anche lì hanno detto che si dovrebbe agire di più, su più fronti. Io ho usato il verbo IMPANTANARE per descrivere come mi sembrava la situazione, e pare sia stato un termine che rendeva benissimo l'idea. Lì mio marito ha chiesto lui una consulenza psicologica, per sé, perchè si è reso conto che ha paura di diventare come suo padre...io gli avevo suggerito da tempo che sarebbe stato meglio ne avesse parlato con esperti ed ha accolto il mio suggerimento, speriamo gli serva... Hanno sollecitato mio marito ad affrontare un dialogo con sua madre su come lei vedrebbe un suo futuro...ed io nei giorni successivi sono restata fuori casa il più possibile, in modo che trovassero il momento adatto, ma ce n'è passato del tempo!

Finalmente l'hanno fatto: non ho chiesto dettagli, a mio marito è parso che lei effettivamente non si ponesse la questione di doversi trovare un'altra sistemazione, le ha detto che finchè è una situazione d'emergenza lei può stare, ma per sempre noi non lo vorremmo, abbiamo le nostre abitudini che sono molto diverse dalle sue, tutti ci sentiremmo più liberi, ognuno a casa propria, anche abitando vicini.

Risultato: da quel giorno lei si è sentita che “disturbava”, si chiudeva in camera sua scendendo il minimo indispensabile per i pasti! Necessità di chiarirsi ancora...Ora da qualche giorno pare più equilibrata, ma io a volte mi sento allo sfinimento...Ah, ha accettato anche lei di fare quattro chiacchiere con la psicologa al centro antiviolenza, chissà non le diano più serenità e sicurezza.

Io mi sento così diversa da qualche mese fa, esattamente da prima del 15 novembre...molto, ma molto stanca...anche se sono contenta di tante cose che faccio ho sempre un sottofondo di tristezza, di ansia leggera, mi sento meno libera, meno tranquilla, come se una nuvola scura stesse per scendere all'improvviso a sciuparmi le luci nella mia vita e fatico a tenere lontane queste sensazioni negative...

Ecco, oggi ho preso il coraggio a quattro mani e ho raccontato. C'è probabilmente un po' di caos, ma la storia è un caos per conto suo. Anzi, forse è meglio chiamarlo un labirinto: quando riusciremo ad uscirne?

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963