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NEVE

Post n°617 pubblicato il 17 Dicembre 2010 da atapo
 

VENERDI' 17 !!!

Stamattina, dopo i primi fiocchi che andavano, venivano, smettevano...ho disdetto il primo appuntamento della giornata: da una ex-collega alla mostra mercato dei libri alla sua scuola media, giusto due chiacchiere e gli auguri natalizi, nulla di urgente, prima di Natale troveremo un altro momento.

Poi, il messaggio di mia figlia sul cellulare: Stamattina vado in centro con l'autobus per cercare i regali” Bella furba, ho pensato, con questo tempo!

Intanto la nevicata aumentava, i fiocchi erano sempre più fitti...di spargisale nessuna traccia, il traffico sulla strada davanti a casa mia sempre più rallentato...ho pensato bene di avvertire il regista che non sarei andata al corso di teatro: camminare con la neve e il ghiaccio mi crea parecchi problemi. Peccato perchè era l'ultimo incontro prima di Natale, poi avevo anche fatto il “compito” che ci aveva assegnato, ma gli autobus avrebbero avuto senz'altro ritardi, rischiavo di scivolare...

Già, gli autobus! Man mano che passava il tempo mi rendevo conto che sulla strada vedevo, a passo d'uomo, auto, motorini, bici, camion, ma NESSUN AUTOBUS!!! E mia figlia, come sarebbe tornata dal centro? Ho provato a mandarle un messaggio, poi a chiamarla, NULLA! Linee telefoniche interrotte! Era già pomeriggio, ancora nessuna notizia. Si avvicinava l'ora dell'uscita di Martino dal nido. Consultazione col marito, che dapprima diceva che io perdo sempre la testa e mi agito troppo, ma poi conveniva che era il caso di darsi una mossa per andare a recuperare il nipote prima che ghiacciasse tutto, con la prospettiva di doverci fare a piedi i circa due chilometri per l'asilo e casa sua, visto che la colonna di veicoli in strada era pressochè immobile.

Conoscendo la zona, abbiamo preso per strade secondarie, sperando che fossero più libere dal traffico e senza problemi di neve accumulata...insomma, siamo riusciti ad arrivare con l'auto fino a metà strada, poi l'abbiamo dovuta parcheggiare e continuare a piedi. Sarebbe stata anche una bella passeggiata, in mezzo a tutto quello sfarfallio e su quel tappeto bianco e farinoso, che ancora non aveva i pericoli delle lastre ghiacciate...Non erano ancora le 16,30 e già vari genitori stavano ritirando i figli dalle scuole che incontravamo, temendo un ulteriore peggioramento. Martino aveva le scarpe basse e la neve arrivava a circa 30 cm, così il nonno l'ha portato a casa in braccio: era stupefatto di tutte quelle novità: la neve, così tanta...i nonni che l'erano andati a prendere senza che la mamma lo avesse preavvisato...addirittura il nonno, che non si fa quasi mai vedere! Poi in casa tra i suoi giocattoli tutto è ritornato normale...


Io ero preoccupata per mia figlia di cui ancora non riuscivamo a sapere niente, i telefoni sempre fuori uso. E' ritornata dopo le 17,30, distrutta dalla fatica: ha raccontato di caos incredibile ai capolinea: gli autobus soppressi, allora è andata in stazione per i treni suburbani, ma anche lì venivano cancellati uno dopo l'altro. Dopo due ore di attesa è riuscita a prenderne uno strapieno, che alla prima fermata non ha nemmeno aperto le porte perchè sul marciapiede c'era troppa gente e la polizia cercava di contenerla; ha temuto che non facesse nemmeno la seconda fermata (la sua) e che le toccasse arrivare fino al primo paese fuori Firenze, allora sì che erano guai per rientrare! Dice che c'era una ragazza che l'aiutava ad avvicinarsi alla porta dicendo a tutti: “Fate largo, qui c'è una signora incinta!” . Insomma, se Dio vuole è scesa alla stazione giusta, da cui però ha dovuto camminare per circa un chilometro sotto la neve per arrivare a casa. Dopo che si è riposata un po', col figlio che non la lasciava un attimo, noi abbiamo intrapreso la strada del ritorno: di nuovo “passeggiata”, recupero della macchina per l'ultimo tratto e per la strada si vedevano, tra le auto a passo d'uomo, camion e autobus di traverso per il ghiaccio !


A casa ho sentito in televisione che erano chiuse le autostrade attorno a Firenze: allora, sistemata la figlia, ho cominciato a pensare al figlio che fa quei percorsi per andare al lavoro...

Gli ho mandato un messaggio...ma fino a un'ora fa nessuna risposta e confesso che ero preoccupata...Poi finalmente mi ha fatto sapere che era a un convegno della sua ditta e che stava per prendere il treno per il rientro, infine poco fa la rassicurazione definitiva: “Sono appena arrivato a casa, ne parleremo...” mi sa che anche il suo rientro è stato avventuroso! E per fortuna sua moglie e suo figlio erano arrivati a casa alle tredici, prima che la situazione precipitasse!

Ora vado a dormire tranquilla (ore 23).

Manca solo una ciliegina a questo venerdì 17: questa mattina si è rotta la lavatrice, guai grossi! Tanto grossi che nemmeno mio marito, che sa fare di tutto, riesce a ripararli. Così siamo in attesa del tecnico. Che dite? Ce la farà o dovremo aspettare Babbo Natale?

Aggiornamento fotografico alla mattina del 18 /12: però è suggestivo...


 
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