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Messaggi del 20/11/2007

Post N° 72

Post n°72 pubblicato il 20 Novembre 2007 da atapo
 
Foto di atapo

AL TELEFONO

Fra tutte le telefonate di questi giorni  (l'ho già detto, sembra si siano messi d'accordo) una in particolare mi ha colpito.
La mamma rappresentante dei miei (ex)genitori: molto gentile, simpaticamente voleva venirmi a salutare con qualche bambino, ma non mi aveva trovato nel pomeriggio; parliamo del più e del meno...poi la domanda mi scappa fuori quasi da sola:

"Come vanno in classe?"


"Eh, si va...però continuano ad avere nostalgia di lei..."


"La nuova maestra mi pare che lavori seriamente."


"Sì, però...grida tanto...poi va un po' veloce e i bambini che sono più lenti e che hanno difficoltà ...lei li conosce...non si trovano a loro agio.

Per esempio G., la sua mamma ha detto che ha già preso provvedimenti e ha già trovato una ragazza che la segue anche a casa nei compiti..."

Queste notizie mi dispiacciono molto. Probabilmente la collega è giovane e ha forse un po' di ansia da programma da svolgere, ma è possibile che non si riesca a far capire a certi maestri che i bambini reali che abbiamo davanti sono più importanti e più da rispettare nei tempi e nei modi di apprendimento di qualsiasi perfetto programma ministeriale?
L'anno scorso lavoravano tutti così volentieri, senza correre...
Poi, dover aiutare con le lezioni private già da novembre una bambina di 9 anni, mi pare un' esagerazione!

Spero che i genitori, se davvero hanno problemi, riescano a parlare e a farsi capire da questa maestra.

 
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Post N° 71

Post n°71 pubblicato il 20 Novembre 2007 da atapo
 
Foto di atapo

COMPITI A CASA

Il corso di teatro è proprio una cosa seria: abbiamo anche i
COMPITI A CASA.

Per la prossima volta dobbiamo ripensare alle fiabe e alle storie di quando eravamo piccini e al nostro rapporto con esse.
Io sono una scolara diligente, il compito voglio addirittura farlo scritto, qui!

Dunque...io da piccola...le fiabe...

Veramente non mi ricordo di fiabe raccontate da qualcuno, so che la mamma mi leggeva dei libretti per bambini con storielline in rima, io le imparai a memoria prestissimo tanto che voltavo le pagine al momento giusto, pur senza saper leggere (mi hanno detto).
Ho ancora un libro di quel tempo, con grandi illustrazioni e didascalie sotto, sulle fiabe più famose raccontate molto in sintesi...

Poi ero affascinata da alcuni vecchissimi libri di famiglia, credo degli anni '40, della serie La scala d'oro, con figure un po' gotiche che raccontavano fiabe e storie di tutti i tipi, dalle tradizionali alle orientali, alle rielaborazioni di racconti di altri paesi. Soprattutto una terribile storia, Il bel biancospino, dove il principe protagonista viene rapito dal diavolo e giù avventure una dietro l'altra, che io intuivo soprattutto dalle illustrazioni.

Il mio babbo, invece di raccontarmi fiabe, mi portava al cinema: Totò, i western, le commedie all'italiana, di tutto...(tranne i vietati ai minori)
Era anche appassionato di opere liriche e quando le ascoltava alla radio me ne raccontava delle parti, che io immaginavo con fervida fantasia; ho ancora in mente quello che vedevo al "ballo dei moretti" nel trionfo dell'Aida.

Ho imparato a leggere prestissimo, appena compiuti i 5 anni,
da allora ho fatto tutto da sola, ho letto tutto quello che mi capitava sotto gli occhi (finalmente potevo leggere tutto Il bel biancospino e quegli affascinanti libri più che vecchi, antichi) e non ricordo più racconti orali se non le storie di famiglia relative al tempo di guerra.
Insomma, a otto anni viaggiavo nei libri per ragazzi: Il giardino segreto, Piccole donne, ecc.
Mi ritrovavo nel giardino con gli amici e avevamo inventato una specie di "Circolo narrativo": uno cominciava una storia, un altro la continuava, poi un altro ancora...erano sempre storie lunghissime e avventurose che ci occupavano pomeriggi interi...

Ho ritrovato le fiabe solo da adulta, quando avevo mio figlio piccolo e contemporaneamente iniziavo a scuola degli interessanti percorsi con i miei scolari sulle fiabe, quelle attività che dagli anni 70 si sono dimostrate importanti per ripensare al proprio passato, agli archetipi dell'umanità, per identificarsi e riconoscere gli eroi, le prove ecc., in una parola, per crescere .

Così c'è stata la mia full immersion ritardata nel mondo delle fiabe, che ho recuperato sentendomi ancora un po' bambina insieme ai figli e agli scolari che ho avuto accanto a me.
Le fiabe, lo confesso, mi affascinano anche adesso. Dovrò ancora finire di crescere!

 
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