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Post N° 273

Post n°273 pubblicato il 18 Ottobre 2008 da atapo
 

Scuola al passato remoto (13)

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Per leggere dall'inizio cercare col tag "passato remoto"

Quella pesantissima esperienza di
colonia, oltre ad essere molto formativa per me (altrochè corso di aggiornamento...lì avevo meritato la medaglia sul campo di battaglia!), mi diede il "punteggio" che mi consentì, nelle due estati successive (1971 e 1972), di essere assunta dalla Provincia di Bologna nelle sue colonie, al momento giusto. Feci anche i corsi preparatori, abbastanza utili  perchè mi fornirono dispense su giochi, canti, attività da proporre che mi sarebbero serviti in molte occasioni e per molti anni.

Potevo anche scegliere la località in cui andare e scelsi il mare, a Igea Marina sulla Riviera Adriatica, dove la provincia gestiva due colonie.


Due esperienze una più bella dell'altra:

con i colleghi si crearono buoni rapporti, in certi casi di vera amicizia e alcuni li rivedevo nei mesi invernali per l'Università o a caccia di supplenze. Le direttrici erano giovani, ma sapevano il fatto loro e riuscivamo a far vivere ai bambini in quelle tre settimane delle esperienze piacevoli, nelle quali anche loro si sentivano protagonisti.

Le nostre riunioni di adulti per le programmazioni "notturne" erano dense di progetti, ma anche di chiacchiere e di risate e si prolungavano fino alle ore piccole...ma eravamo giovani e perdere il sonno non ci pesava.

Il momento più bello era il cerchio serale:

dopo cena, con tutti i bambini seduti all'aperto in un grande cerchio, si cantava, si presentavano barzellette o piccole drammatizzazioni che qualche bambino o qualche maestro aveva preparato.
Ma soprattutto in quei momenti si faceva il resoconto della giornata passata, se c'erano stati problemi o cose belle da raccontarci, poi si progettava il giorno successivo:
tutti avevano il diritto di parlare e la voce del più piccino contava e veniva ascoltata come quella della direttrice.


Che bell'educazione alla partecipazione e alla democrazia!


Così i bambini vivevano molto coinvolti quell'esperienza lontana dalla famiglia, erano attenti a quello che stava loro attorno, davano il loro parere, si confrontavano, discutevano le regole che venivano  proposte per capirne la validità...


Erano contenti di stare in quelle colonie, dove facevamo tante attività, sportive, manuali, artistiche, di esplorazione del territorio; anche lettura, scrittura del giornalino o di storie, magari da drammatizzare...
C'era entusiasmo anche in queste attività che avrebbero potuto "puzzare" di scuola, ma qui lo spirito e la motivazione era diverso: anzi, se capitava che parlassero delle loro scuole, quasi sempre era per dirne male, che là si annoiavano, che erano difficili, che i maestri erano "cattivi"...


Ed io, ascoltandoli, pensavo: ma perchè la scuola deve essere vissuta così male?

Perchè deve essere così "seria"?
Non è possibile insegnare in modo che i bambini siano interessati e contenti come qui in colonia?


 
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