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Messaggi del 25/11/2009

UNA STORIA DI OGGI

Post n°465 pubblicato il 25 Novembre 2009 da atapo
 
Tag: .

25 NOVEMBRE

Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

Questa storia oggi cade a proposito .

I protagonisti sono una coppia di antica età (lui 86 anni, lei 83), di antiche nozze (60 anni di matrimonio) e di antica mentalità:

lui l'uomo di casa, quello che dice è legge, ha sempre fatto quello che gli pare perchè è l'uomo che comanda,

lei moglie devota e sottomessa, che deve portar pazienza per definizione e tradizione, che deve seguirlo, assecondarlo, servirlo e riverirlo, stare in casa, occuparsi della vita domestica, di lui, dei figli.

Con gli anni, per un carattere difficile già dall'inizio, per le degenerazioni dell'età, forse per qualcosa di più grave mai indagato dal punto di vista medico (tanto per lui è naturale comportarsi così), le cose peggiorano sempre più: i figli dopo molti scontri vivono come una liberazione l'andarsene da casa (per qualcuno è una vera e propria fuga) e mantengono rapporti a distanza, per quanto possibile. Resta la moglie da continuare a vessare in forme sempre più pesanti: è controllata a vista, non può uscire da sola, lui è geloso, arriva ad immaginare amanti e tradimenti, periodicamente alza anche le mani, antica abitudine per affermare il suo predominio...

Un giorno, dopo un pestaggio peggiore degli altri lei scappa e si rifugia in casa da un figlio. Passa qualche tempo: discorsi, promesse, contrattazioni...lei si commuove, ritorna con lui...e in breve tutto ricomincia come prima, anzi peggiora lentamente, ma inesorabilmente.

Nelle ultime settimane gli accessi d'ira diventano più frequenti, le accuse più cattive, le minacce più terribili. Finchè una decina di giorni fa lui ricomincia il ritornello che ultimamente ha ripetuto più spesso: “Vattene o ti butto io fuori di casa giù dalle scale”, accompagnato da strattoni e spinte.

Lei è terrorizzata, afferra a stento una giacca, la borsa con un minimo di denaro e documenti, esce a precipizio e sconvolta si ritrova in strada. Che fare? Dove andare? I figli abitano in altre città, decide di chiedere aiuto al figlio che abita a un centinaio di chilometri, ma che forse ha la situazione familiare e abitativa più...tranquilla.

Una telefonata, un'ora di treno, una stanzetta allestita in fretta lontano da LUI, una prima notte di sonno più calma delle precedenti. E i giorni dopo... la ricerca e l'acquisto di almeno un minimo di vestiario di ricambio... l'escamotage per farsi prescrivere dal medico del figlio i medicinali necessari e lasciati in quella casa...le notizie sulla situazione comunicate agli altri figli.

Lei si vergogna terribilmente, ma il figlio che la ospita è molto preoccupato e si rivolge ad un centro antiviolenza: così vengono prese tutte le precauzioni possibili: lei non risponderà mai al telefono né lascerà cose sue fuori di quella cameretta, uscirà il più possibile accompagnata ecc...poi, inserita in lista d'attesa, ci saranno incontri per consigli ed eventuali aiuti.

Perchè LUI...che farà?

Dopo i primi giorni di silenzio comincia a telefonare a tutti i figli e ad altri parenti, vuole sapere dov'è, dice che è stata lei ad andarsene, che deve tornare...Ad ogni telefonata cambia versione e richieste, ora lamentoso, ora minaccioso...

Diventa una furia quando gli viene detto che lei è in un posto al sicuro e che non ha intenzione di tornare. Forse sospetta dove potrebbe essere...perchè è proprio da quel figlio che le telefonate si fanno sempre più frequenti, ormai un vero stalking telefonico, con terribili minacce per tutti quando la troverà. Purtroppo ha le chiavi della casa del figlio, che ora le sta cambiando, ci si aspetta da un momento all'altro che arrivi. Paradossalmente, lo squillo quasi continuo del telefono rincuora: vuol dire che non si è ancora mosso.

Lei e il figlio hanno presentato una denuncia ai carabinieri: loro o la sanità potranno intervenire solo se lui arriverà e compirà altri atti violenti o di danneggiamento...insomma, ci dovrà scappare il morto o quasi.

Questa povera donna e chi la sta ospitando sono in grande angoscia, col timore dell'imprevedibile...anche uscire di casa può diventare un pericolo...

QUESTA E' UNA STORIA VERA, CHE NON E' ANCORA FINITA.


 

 
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