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Messaggi del 16/09/2011

COME UN PROFUMO

Post n°735 pubblicato il 16 Settembre 2011 da atapo
 

COSA RIMANE


Basilicata, plenilunio tra gli olivi

 

Secondo me, un viaggio è come un profumo: ha una nota di testa e sono le prime impressioni che in modo tumultuoso vorresti trasmettere al tuo ritorno, a chi ritrovi alla fine del viaggio, non appena ti chiedono: "Allora, come è andata?"

Poi viene la nota di cuore, quando nei giorni successivi ripercorri con la mente e col cuore tutto quello che c'è stato, le avventure, le scoperte, gli imprevisti, rivedi luoghi e persone, risenti suoni, nelle narici ritrovi profumi...magari ne scrivi, o riordini i ricordi...

Infine, dopo qualche tempo, arriva la nota di fondo, che rimarrà a lungo, spesso per sempre: sono immagini, suoni, odori, impressioni e pensieri che continuano a tornarti in mente, come distillati da tutto ciò che hai vissuto, che senza farlo apposta ti accorgi che si sono sedimentati dentro di te e, forse, ora ti fanno differente da come eri prima di partire...

E allora cosa rimane, quale sarà la nota di fondo di questo mese in Basilicata?

La sensazione dei grandi spazi: spiagge infinite di fronte al mare, ondulazioni silenziose e quasi deserte, ombre tra le rocce e i saliscendi dei monti, colori vivi o sfumati...sempre l'impressione di avere ancora attorno una natura vincente, che si offre agli uomini in tutta la sua bellezza, ma che richiede un grande rispetto...

Il contrasto con lo sciupio, il disordine, l'incuria di molti luoghi, cattedrali nel deserto di edifici iniziati e mai terminati rimasti a degradarsi, iniziative partite e mai giunte a termine...

Il nostro sud così pieno di ricchezze ambientali e storiche e così incapace di valorizzarle, imprigionato da una burocrazia e una politica che continua a non cercare il bene della gente...

La gente...quanti incontri ho fatto, con quante persone ho parlato, anche solo per pochi minuti! Se giri per i vicoli di un paese, molte persone affacciate sulle porte o che ti incrociano ti sorridono, ti salutano, spesso scambiano una battuta o due chiacchiere. Mi sentivo quasi sempre come a casa, tra amici. Amano le relazioni umane, ti aiutano, ti indicano, si informano di te e ti raccontano...spesso purtroppo storie di emigrazione, di figli mandati con fatica ed orgoglio a studiare al nord e più ritornati... queste storie spesso si concludono con sospiri e "Che ci volete fare, qui i problemi sono tanti, che ci tornerebbero a fare?" E tu pensi a questa gioventù che potrebbe portare venti nuovi alla propria terra, perchè vedi che ogni tanto qualcuno ce l'ha fatta, poche gocce in un mare di tempeste ... Gli agriturismi, per esempio, piccole realtà che affiancano un'agricoltura con sistemi semplici e naturali all'ospitalità calorosa, tranquilla, ai prodotti genuini con sapori ormai introvabili in altre parti d'Italia, a prezzi giusti, il turismo ideale che rispetterebbe e farebbe apprezzare la bellezza di questa terra...

Mi resteranno in mente degli occhi: gli occhi tristi dei molti cani randagi incrociati per strada o in canili di raccolta, ti guardano in modo così intenso da farti vergognare di appartenere alla razza umana come chi li ha abbandonati...


 

E mi resteranno in mente anche altri occhi: inaspettatamente, in Basilicata ci sono moltissime persone con gli occhi azzurri. Uno pensa al Sud e allo stereotipo del tipo scuro "con gli occhi neri e il suo sapor mediorientale...", cantava quella, ma laggiù erano tantissimi gli occhi azzurri, chiarissimi, quasi trasparenti, belli da togliere il fiato...

E allora vengono in mente conquiste e conquistatori, echi di storie, di leggende, mi sono sentita avvolta da un'atmosfera di narrazioni che fanno volare la fantasia e i sogni...verso inizi di poesia...

Ho scoperto che ci sono tanti poeti lucani. Quello conosciuto da tantissimi anni, di cui avevo memorizzato una piccola poesia che, chissà perchè, mi aveva colpito un tempo, l'ho ritrovato ora e quella sua poesia finalmente l'ho capita a fondo, perchè l'ho vissuta nelle sensazioni di quei giorni:

 

 

 

M'accompagna lo zirlio dei grilli

e il suono del campano al collo

d'un'inquieta capretta.

 

 

 

Il vento mi fascia

di sottilissimi nastri d'argento

e là, nell'ombra delle nubi sperduto,

giace in frantumi un paesetto lucano.

(Rocco Scotellaro)

 

 

"Un forestiero che arriva al sud piange due volte:

una quando arriva, una quando parte"

(dal film "Benvenuti al Sud")

 
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