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Messaggi del 13/06/2015

ERNEST

Post n°1231 pubblicato il 13 Giugno 2015 da atapo
 
Tag: teatro

EMOZIONE  DI  UNA  FINE

 

Ernest e gli altri

 

Da Oggi Sono In Ferie!
E anche qualcosa di più!

Ieri l'altro e ieri sera ci sono state le due repliche di "L'importanza di chiamarsi Ernest", lo spettacolo finale del mio terzo anno di corso al Teatro delle Spiagge.
Mai spettacolo è stato così duro da preparare per me! Inserito in questi mesi di baraonda per il trasloco, più volte mi ero chiesta: "ma chi me l'ha fatto fare", poi ero già troppo "compromessa", avrei messo in crisi il lavoro di tutti, allora ho stretto i denti e sono andata avanti, studiando certe volte in condizioni quasi impossibili, fino a questi ultimi giorni in cui mi sono imposta di non vedere le montagne di scatoloni in attesa nelle stanze ( che aspettino ancora, dopo due mesi, tanto non si lamentano...) e prendendomi il tempo adeguato per completare la memoria della mia parte e concentrarmi sulla messa in scena.
La regista è stata esigentissima, sempre incontentabile, in ogni battuta, sguardo, movimento, cercava il pelo nell'uovo, voleva che diventassimo davvero Inglesi di inizio '900, che entrassimo nella mente di Oscar Wilde per scoprire cosa sta sotto ogni parola: lavoro affascinante, ma terribilmente faticoso!
Anche i costumi erano dell'epoca, il costumista si è fatto in quattro per creare l' abbigliamento giusto con ciò che hanno in teatro: noi donne strette in bustini e gonnelloni, col lato B rigonfio e in testa cappelli impegnativi, un po' troppo impegnativi anche per me che pure amo moltissimo i cappelli! Confesso che dentro quegli abiti abbiamo davvero SOFFERTO e sudato e compatito le donne dell'epoca! E neanche i signori uomini si sentivano molto comodi nei loro abiti!
Il mio personaggio era Lady Bracknell, la zia ricca e anzianotta che ostacola il matrimonio della figlia e ha un debole per il nipote scapestrato: donna rigida, ligia alle convenzioni e un po' fuori di testa, facile a scandalizzarsi per quei giovani moderni dalle strane idee. Su incitamento della regista sono diventata dura, durissima, sarcastica, inflessibile, quasi cattiva: all'inizio mi era faticoso, alla fine mi veniva naturale, soprattutto da quando la fatica che facevo a stare in scena con addosso quello scomodo abbigliamento mi metteva in un disagio tale che lo buttavo fuori trasformandolo in forza e grinta per il mio personaggio!
I compagni di lavoro erano tutti molto scrupolosi e impegnati, ben diversi da certe persone con cui ho avuto a che fare negli altri gruppi amatoriali e questo è davvero un grande aiuto per avere un buon risultato... che infatti è arrivato: i nostri spettatori sono stati molto soddisfatti ed anche noi lo siamo stati, ognuno ha dato veramente il meglio di sè.
Nel pomeriggio di ieri, la telefonata del costumista per chiarire un dettaglio si è conclusa con queste sue parole: "Ora che è finita, però non ci perdiamo!"
In quel momento ho avuto chiaro qualcosa a cui, in tutto il caos precedente, non avevo ancora pensato: SONO ALLA FINE!
Ernest (come noi chiamiamo il nostro lavoro) è il momento conclusivo di questo mio cammino durato tre anni, cominciato un po' per sfida con me stessa, continuato dopo periodici ripensamenti... e ora sono felice di averlo fatto! Ho imparato tecniche, ho conosciuto testi, ma non solo, soprattutto ho incontrato persone, belle persone, dagli attori-insegnanti che amano profondamente questo lavoro dai tempi e dai modi così  strambi e fuori dalla normalità, ai compagni, persone di tutti i tipi e tutte le età, con storie così diverse, coi loro problemi, illusioni e delusioni, ma con tanta energia e voglia di mettersi in gioco, nel gioco del teatro. E conoscere persone nuove è una delle esperienze più belle della vita.
La replica di ieri sera, l'ultima, ha avuto in più per me, per noi, anche questa atmosfera emozionata di un saluto finale tra di noi che non vorrebbe essere un addio... Ci siamo scambiati mail, numeri telefonici, qualcuno si incontra su Facebook, ma chissà che faremo domani! Quasi tutti sono interessati al gruppo della mia amica regista, che vuole rinnovare un po' i suoi attori, io li sto mettendo in contatto, chissà che l'anno prossimo non ci ritroviamo...
Ieri sera la mia emozione più forte non sono stati gli applausi, i complimenti, gli abbracci, ma quel foglio che mi è stato consegnato solennemente e che ho guardato e riguardato a notte fonda appena rientrata a casa distrutta dalla stanchezza: il diploma! "...ha partecipato al TERZO ANNO di corso...":

ora sono davvero un'attrice!

 
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