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Messaggi del 25/09/2015

IN UN AUTUNNO LONTANO

Post n°1265 pubblicato il 25 Settembre 2015 da atapo
 
Tag: memoria

IL SEGRETO

 


 

La casa in cui abitavo da piccola si trovava in un quartiere molto periferico, arrampicato sulle prime colline bolognesi. Appena finite le case c'era subito un grande spazio verde, il versante di una collina: in alto aveva alcuni filari di gelsi, quelli che danno le more bianche che mangiavamo raccogliendole direttamente dai rami, lungo il pendio c'erano grossi cespugli di rovi o rose selvatiche. In questo terreno passeggiavano le mamme con figli piccoli, i vecchietti raccoglievano radicchi selvatici ed altre erbe. Noi bambini più grandi di solito non lo frequentavamo molto, era... troppo vicino alle case, preferivamo campi e boschi più lontani quindi più emozionanti e stimolanti per giochi e avventure. Solo d'inverno ci piaceva, per scendere a rotta di collo con gli slittini evitando i cespugli e, a volte, finendoci in mezzo.

Un inizio d'autunno (era autunno, ricordo i cespugli ancora pieni di foglie e i nostri vestiti leggeri), avrò avuto 12 o 13 anni, avevo preso l'abitudine di andare in quel luogo nel primo pomeriggio insieme ad un'amica mia coetanea, vicina di casa: lei era figlia unica e tenuta nella bambagia dai suoi benestanti genitori, erano le prime volte che le concedevano passeggiate fuori dal suo bel giardino e il fatto di non allontanarci troppo da casa li rassicurava. Io... erano anni che scorrazzavo per le colline con gli amichetti... Arrivate nel prato ci sedevamo all'ombra del cespuglio che ci piaceva di più, stavamo un poco a chiacchierare poi rientravamo a casa. Ancora non c'era la scuola, che iniziava il primo ottobre.

Un giorno, arrivate al nostro cespuglio, scoprimmo che... era già occupato: due giovani militari stavano seduti sull'erba, molto rilassati...

Dovete sapere che nel quartiere c'era una caserma e i militari in libera uscita nel tardo pomeriggio e alla sera giravano a frotte per le strade, a volte facevano un po' di confusione, “commentavano” le ragazze e tentavano approcci. La maggior parte di loro veniva dal sud Italia. Inutile dire che i genitori del quartiere li vedevano come attentatori dell'onestà delle figlie e dalla più tenera età ognuna di noi si sorbiva raccomandazioni continue...

In quel pomeriggio avremmo dovuto girare i tacchi e andarcene rapidamente... invece...

Loro ci salutarono, noi ci fermammo intimidite. Ci chiesero i nomi, rispondemmo, anche loro si presentarono e... cominciammo a chiacchierare. Nulla di speciale, erano ragazzi di pochi anni più di noi, lontani da casa, liberi per qualche ora...

-Tornerete anche i prossimi giorni?-

-Mah, forse...- dicemmo noi al momento di salutarci.

E ritornammo diverse volte nei pomeriggi successivi: ci raccontavamo delle nostre vite, qualche battuta, qualche risata... Consapevoli di fare qualcosa di proibitissimo, arrivavamo al cespuglio col cuore in gola per timore che qualche conoscente ci vedesse, ma poi erano troppo simpatici i due nuovi amici e il tempo passava veloce. Pensavamo che non sarebbe accaduto nulla di grave, il luogo non era isolato, passava gente, la strada trafficata era a poche decine di metri da noi.

Era un segreto tra noi due amiche... ma qualche allusione, qualche mezza parola, arrivò alle orecchie di mia cugina, minore di me di qualche anno, che in altri periodi era uscita con me...

-Perchè adesso non più? - mi chiedeva. -Dove andate tutti i pomeriggi da sole? Perchè non posso venire anch'io?-

E le stesse domande cominciavano a farle anche la sua sorellina e il mio fratellino.

Dopo molte esitazioni io e l'amica decidemmo di svelare loro il segreto, anzi, di più: glieli avremmo fatti conoscere! Però dovevano assolutamente tacere con gli adulti, doveva restare tra noi, altrimenti... senz'altro saremmo stati puniti TUTTI !!!

Così i due giovani militari in libera uscita dietro al cespuglio un giorno si videro arrivare le due amichette e... altri tre bambini uno più piccolo dell'altro!

Non si fecero tanti problemi, si misero a giocare anche con loro e tutti ci divertimmo molto...

Non ricordo come finì questa storia: la scuola stava per ricominciare, anche la stagione piovosa, smettemmo di fare le nostre passeggiate e quei due ragazzi non li rivedemmo mai più. I tre bambini più piccoli hanno sempre mantenuto il segreto, ne sono certissima, altrimenti i nostri genitori non ce l'avrebbero perdonata...

Io ho dimenticato questa storia per moltissimi anni, da poco mi è tornata in mente. Si vede che sto invecchiando...

Ripensarla con l'esperienza di adulta me la fa valutare in modo più severo, da genitore, però... in fondo erano solo due ragazzi soli, lontani da casa, avevano nostalgia della famiglia e della vita normale... il servizio militare non era uno scherzo...

 

 

 
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